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Introduzione
Il fondo elettromagnetico ambientale in origine del tutto trascurabile,
ha avuto negli ultimi anni un notevole incremento a causa dell'installazione
e diffusione di tutta una serie di dispositivi che generano campi
elettromagnetici (em) quali gli impianti radio-Tv, i telefoni
cellulari, la rete di distribuzione dell'energia elettrica, ecc.
La presenza sul territorio di tutta questa serie di apparati rappresentano
per l'uomo fonti di esposizione non sottovalutabile.
Le interazioni dei campi elettromagnetici con i sistemi biologici
dipendono da diversi fattori: frequenza, intensità e tempo
di esposizione, quindi, ogni tipo di radiazione, può dare
luogo ad effetti diversificati.
Alcuni effetti sanitari sono stati identificati: ad es. gli effetti
termici per i campi a radiofrequenza e microonde la cui fonte
principale di emissione è originata dai sistemi di radiotelecomunicazione
o gli effetti cancerogeni (il melanoma) nel caso della radiazione
ultravioletta originata da lunghe esposizioni al sole e dall'uso
improprio di lampade abbronzanti.
Per i campi a bassa frequenza - 50 Hz - (ELF) generati dalle linee
ad alta tensione unitamente ai vari apparati elettrici presenti
in ambiente di lavoro e di vita, gli effetti sanitari sono ancora
poco chiari.
Secondo numerose indagini epidemiologiche, l'esposizione cronica
a campi em (come ad es. avviene per chi vive in prossimità
di elettrodotti) è stata messa in relazione con un incremento
di incidenza di leucemie infantili anche a livelli di campo magnetico
molto bassi ( > a 0.2 uT).
Le più recenti e qualificate ricerche in materia sono state
svolte in Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca e USA.
Recentemente l'Istituto Superiore di Sanità nei Rapporti
ISTISAN "Rischio cancerogeno associato a campi magnetici
a 50/60 Hz" (in corso di stampa), ha osservato che il quadro
che emerge dalla letteratura scientifica esaminata fino ad oggi
depone nel suo complesso a favore di un'associazione fra esposizione
cronica a campi a 50/60 Hz e leucemia infantile.
Nel valutare l'insieme di tutti gli studi svolti fino ad oggi
va osservato che non vi è finora accordo sul possibile
meccanismo biologico d'azione dei campi magnetici.
La crescente attenzione verso i problemi sanitari e l'ampliamento
della popolazione esposta (installazioni di nuovi elettrodotti
e potenziamento di quelli esistenti), ha portato all'esigenza
di condurre una serie di indagini ambientali per conoscere l'entità
dell'esposizione.
Il Settore Fisico Ambientale del Presidio Multizonale di Prevenzione
dell'Azienda USL di Rimini dopo aver effettuato nel 1992 un'indagine
ambientale volta a valutare l'esposizione della popolazione residente
in prossimità di un elettrodotto ad altissima tensione
(380 kV), nel 1994 ha realizzato una successiva indagine in prossimità
di sottostazioni (Cabine primarie) e linee elettriche ad alta
tensione nella Provincia di Rimini.
In particolare la campagna di misura ha interessato un campione
di edifici prossimi a:
- due sottostazioni (Cabine primarie) situate in prossimità
del centro urbano di Rimini e Riccione;
- elettrodotti ad alta tensione (50 kV - 132 kV) che attraversano
il territorio della provincia; alcuni di questi si sviluppano
in aree ad alta densità abitativa.
Le linee e le sottostazioni scelte per l'indagine sono riportate
nella tabella 1.
Tab. 1 - Principali sorgenti elettriche individuate nella Provincia
di Rimini
| Sottostazione elettrica - ENEL - | - Rimini |
| Sottostazione elettrica - FFSS - | - Riccione |
| *Due Linee AT da 132 kV - ENEL/FFSS - | - Riccione |
| Linea AT da 132 kV - n. 754 FFSS - | - Riccione |
| *Linea AT da 132 kV - FSSS - | - Riccione/Falconara |
| *Linea AT da 132 kV - n.748 - | - Riccione/S.G.Mar. |
| Linea AT da 132 kV - n.735 - | - Riccione/Coriano |
| *Due linee AT 132 kV - FFSS/ENEL - | - Santarcangelo/Cesena |
| Linea AT da 132 kV - n.752 - | -Santarcangelo/Bellaria |
| Linea AT da 50 kV - n.188 - | - Rimini |
| Linea AT da 50 kV - n. 189 - | - Rimini |
* Linee in tensione ma con intensità di corrente minima
o nulla.
Sopralluoghi conoscitivi e misure di campo em istantanee eseguite
in prossimità di alcune linee (*) hanno evidenziato valori
di campo magnetico trascurabile.
Successive verifiche effettuate presso l'FFSS e l'ENEL hanno permesso
di accertare che tali linee erano mantenute solo in tensione (linee
di soccorso/linee di servizio) o con un carico molto basso; per
tali motivi sono state escluse dall'indagine.
Materiali e metodi
Verificato che il campo elettrico all'interno degli edifici è
trascurabile e che i recenti studi sono orientati sugli effetti
del campo magnetico, è stata valutata la sola componente
magnetica del campo elettromagnetico.
La strumentazione di misura e la metodica utilizzata nello svolgimento
dell'indagine ripercorre quella descritta in "NIR: esposizione
della popolazione a campi E.L.F. in prossimità di un elettrodotto
a 380 kV" pubblicata sul n. 33 di "Ambiente Risorse
Salute".
| Ditta costruttrice: | HOLADAY INDUSTRIES, INC - U.S.A. |
| Modello: | HI - 3604 |
| Matricola: | 57941 |
| Campo magnetico: | [0.01 ÷ 1900] uT |
| Campo elettrico: | [1÷ 199x103] |
| Risposta in frequenza: | [30 ÷ 2000] Hz |
| Errore associato alle misure rilevate: | ~13% |
| Acquisitore dati: | Personal computer Toshiba 1000 |
| Fibra ottica: | 5 metri |
| Convertitore Analogico - Digitale: | HI - 4413 HOLADAY |
| Cavalletto dielettrico |
Per tutte le linee elettriche oggetto dell'indagine sono stati
considerati solo i fabbricati più vicini ai conduttori
in quanto rilievi istantanei di campo magnetico hanno accertato
che a distanze orizzontali maggiori di 20 metri dalla proiezione
del conduttore più esterno, il livello di campo magnetico
misurato risulta confrontabile con il fondo ambientale.
Le abitazioni individuate risultano perciò collocate in
una fascia di circa 30 metri centrata sull'asse della linea; alcune
di queste risultano posizionate al di sotto dei conduttori.
Le misure sono state effettuate al primo piano di ogni edificio.
In ogni edificio del campione è stato valutato:
- L'andamento giornaliero del campo magnetico correlato con la
variazione dell'intensità di corrente della linea considerata
nello stesso periodo di tempo.
- Il tempo di esposizione giornaliera al campo magnetico per classi
di 0.2 uT.
Per le Cabine primarie i rilievi ambientali sono stati effettuati
sul perimetro delle stesse e in alcuni edifici più vicini
ai dispositivi di trasformazione, escludendo i lati di inserimento
dei conduttori di linea.
Risultati
Cabine primarie: le misure effettuate in prossimità delle
due sottostazioni non hanno messo in evidenza livelli di campo
magnetico significativi (< 0.2 uT).
Linee elettriche: In figura 1 è possibile osservare
un tipico andamento del livello medio di campo magnetico rilevato
all'interno di un edificio del campione nell'arco della giornata
correlato con la variazione dell'intensità di corrente
nella linea (dati ENEL) mentre in figura 2 viene indicata
la distribuzione del tempo di esposizione riferita in classi di
0.2 uT.
Il corrente massima (500 Ampere) e quella nominale (375 Ampere)
previste per le tipologie di linee elettriche indagate (50.000
- 132.000 Volt) non sono mai raggiunte durante il perido di campionamento;
il carico medio presente sulle linee considerate non supera quasi
mai 200 Ampere.
La tabella 2 mostra la durata percentuale media, nelle 24 ore,
nel campione considerato, del livello di campo magnetico superiore
a 0.2 uT.
Tabella 2 - Durata percentuale media di superamento del valore
di 0.2 uT nelle 24 ore
| - linea n.735 - 132kV - Riccione/Coriano | 100% |
| - linea n.752 - 132kV - Bellaria/Santarcangelo | 58% |
| - linea n.754 - 132kV - Riccione (*) | 0% |
| - linea n.188 - 50kV - Rimini | 92% |
| - linea n.189 - 50kV - Rimini | 88% |
(*) I valori di campo magnetico sono inferiori a 0.2 uT.
Figura 2 - Tempo di esposizione a varie classi di campo magnetico

Conclusioni
L'indagine non evidenzia alcun superamento dei limiti fissati
dalla normativa vigente (D.P.C.M. 23/04/1992) pari a 5000 V/m
e 100 uT, per la popolazione, in ambienti abitativi.
Occorre, altresì, osservare che la normativa citata
tutela la popolazione solo da possibili effetti sanitari acuti
e non cronici.
I valori rilevati sono inferiori a quelli misurati nella precedente
indagine sull'elettrodotto Forlì - Fano a 380 kV, pur rimanendo
al di sopra di quelli indicati da alcune indagini epidemiologiche
per esposizioni croniche, in cui un livello ambientale di campo
magnetico superiore a 0.2 uT viene ritenuto un potenziale fattore
di rischio per la salute.
E' opportuno osservare che il livello ambientale di campo magnetico
dipende dall'intensità di corrente e dalla distanza esistente
fra i conduttori ed il punto di misura, quindi sorgenti di piccola
entità ma prossimi al punto di rilievo possono produrre
livelli apprezzabili di campo magnetico.
Per tali motivi, si pone l'esigenza, in futuro, di realizzare
indagini anche su edifici:
1) prossimi a linee aeree in MT;
2) contenenti cabine MT/BT.
Il Settore Fisico Ambientale sta realizzando un'indagine ambientale
su un campione di edifici ad uso civile al cui interno sono dislocati
impianti di trasformazione MT/BT.
I risultati saranno presentati prossimamente.
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