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Stop del Tar alle antenne
IL TAR del Lazio ha disposto un accertamento sugli effetti sullasalute dei cittadini provocati dalle antenne per i segnali radiodei telefoni cellulari. La decisione è stata presa in seguito alricorso presentato dal Codacons contro il ministero delle Poste etelecomunicazioni e l'Omnitel circa l'installazione delleantenne. Secondo l'associazione di utenti "le autorizzazioni alleinstallazioni sono state rilasciate senza alcun accertamento inmerito alla loro pericolosità per la salute umana".L'accertamento disposto dal Tar verrà eseguito dall'Istitutosuperiore di Sanità entro 60 giorni. Inoltre, come già reso notodal Codacons, il Tar accogliendo il ricorso e in attesadell'indagine, "ha disposto la sospensione dei provvedimentiautorizzativi all'installazione e funzionamento delleapparecchiature".
ROMA. L'antenna Omnitel di corso Vittorio Emanuele č stata "bloccata" dal Tar del Lazio. Lo fa sapere il Codacons che aveva proposto ricorso. L'associazione degli utenti si era rivolta al Tar dopo che una consulenza medica ha accertato "sintomi di danno alle cellule, perdita dei capelli, svenimenti e tensione nervosa" nella portiera dello stabile dove č collocata l'antenna. Ha scritto il Tar: "Lo stesso Ispesl (Istututo superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro) ha affermato che il livello di campo elettrico globale nel sito di installazione provoca un significativo inquinamento". Un altro istituto invece ha considerato "che non vi sono elementi per ritenere che i campi elettromagnetici emessi dalla stazione radiobase della Omnitel siano un rischio per la salute dei cittadini". Il Tar ha accolto il ricorso ritenendo che č prevalente "l'interesse primario della salute". Omnitel, che ha annunciato un ricorso al consiglio di Stato, ha precisato che la sospensione temporanea dell'attivitā dell'antenna cellulare č limitata al solo impianto romano di corso Vittorio Emanuele. Il blocco non provocherā black-out telefonici nella capitale. Omnitel ricorda come l'Ispesl prenda atto del fatto che il livello del campo elettrico dell'impianto di corso Vittorio Emanuele sia "inferiore al limite di campo elettrico vigente nella regione Lazio". [Ansa]
di Rino Filippin
L'uso prolungato del telefonino puo' indurre la formazione di tumori? La domanda si fa sempre piu' insistente, soprattutto dopo la notizia diffusa dai giornali sulla prematura morte di alcuni dirigenti americani che tutto il giorno avevano il cellulare attaccato all'orecchio. Al momento nessuno e' in grado di dare risposte definitive, ma le ricerche vanno avanti. E anche a Carpi c'e' un esperto che si sta adoperando per capire quali siano esattamente gli effetti delle radiofrequenze sul corpo umano. "Gli esperimenti che ho portato a termine - dice Ettore Pinazzi che in passato ha costruito trasmettitori per tantissime radio private del nord Italia - sono serviti in realta' a capire il pericolo che corro quotidianamente nel mio lavoro. E i risultati che ho ottenuto non sono certo incoraggianti". "Un trasmettitore di mille watt di potenza - spiega pinazzi - con una frequenza di 100 megahertz, provoca, a chi si trova nel raggio di 4-5 metri, forti mal di testa e un'improvvisa dissenteria". MA NESSUNO FINORA USANDO IL TELEFONINO HA AVUTO L'IMPULSO DI CORRERE AL GABINETTO? "Certamente no, anche perche' la potenza e' inferiore a un watt. Resta il fatto pero' che la frequenza adottata dai cellulari e' di 900 megahertz, cioe' 900 milioni di hertz ". " Nessuno e' ancora in grado di dire esattamente quale effetto possa avere sul cervello. Voglio pero' ricordare che nel libretto di istruzioni di una nota marca di telefonini, si raccomanda di tenere l'apparecchio ad almeno 20 centimetri dalla testa ". INSOMMA LEI IL TELEFONINO NON LO USA. " La questione non va posta in questi termini. Il telefonino di per se' non e' dannoso. Il fatto e' che viviamo immersi nelle radiofrequenze. Basti pensare al traliccio della Sip e alle antenne delle due radio locali, radio Bruno e Canale 7. Si tratta di impianti realizzati troppo vicini alle abitazioni. Per non parlare poi di chi abita a Serramazzoni, sotto i potentissimi impianti di televisioni e radio private installati su monte Faeto ". EPPURE LA GENTE CONTIMUA AD ABITARE E A VIVERE VICINO A QUESTI TRALICCI. " Purtroppo non esiste ancora una normativa in merito. E' pero' significativo che da poco sia sata pubblicata una legge che impedisce all' Enel di realizzare impianti ad alta tensione vicino alle abitazioni. E pensare che questo genere di impianti ha una frequenza che arriva a 50 hertz, contro i milioni di hertz di altri impianti ". SARA' PREOCCUPANTE MA IL FATTO E' CHE QUESTA TEMPESTA DI RADIOFREQUENZE NON FA RISCONTRI VISIBILI... "Non e' vero. Basta andare ad esempio nei boschi sotto monte Faeto, dove molti vanno a fare passeggiate ecologiche, e poggiare le dita su un qualsiasi oggetto d'oro che abbiamo addosso: lo sentirete piu' caldo. Un altro esempio che posso fare e' quello del forno a micro onde che sfrutta appunto radiofrequenze che vanno dai 14 ai 20 miliardi di hertz. Ecco, se noi vi inseriamo una bistecca su un piatto, vedremo la carne cuocersi e il piatto restare relativamente freddo. Questo significa che le sostanze organiche risentono delle radiofrequenze ". FINIREMO QUINDI TUTTI ARROSTO ? " Come dicevo, gli americani stanno studiando gli effetti di questo bagno di radiofrequenze. Su molte riviste scientifiche si e' parlato di questo problema a dimostrazione di quanto sia importante. Ma per il momento pare sia stato accertato solo che essere vicini a fonti di radiofrequenze provoca un invecchiamento precoce. Sulla formazione di tumori ci sono ancora opinioni discordanti. Dati certi saranno disponibili solamente tra qualche anno, ma forse allora sara' tardi ".
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