| Liquidazioni Il punto di questa manovrina che è alla ribalta dell'attenzione, per il can can della Confindustria, è il versamento anticipato delle tasse dovute sulle liquidazioni. Il provvedimento, nella misura del 2 %, era già contenuto nella finanziaria. Con la manovrina viene portato al 6 % e esteso anche al 98. Rintuzzata per ora la pericolosa voglia di trasferire le liquidazioni al Ministero del Tesoro, resta il fatto che attorno alle liquidazioni da troppo tempo si stanno facendo manovre di avvicinamento. E' più che evidente che il trattamento di fine rapporto è uno degli obiettivi nell'occhio del ciclone. Il blocco delle liquidazioni agli statali che vanno in pensione (con tutto il carico di evidente illegalità) si colloca su questo filone. Si è storicamente verificato che ciò che si rifila agli statali (contando sulla disaffezione dei lavoratori dell'industria nei confronti di questa categoria) passa poi inesorabilmente anche agli altri settori. Il progetto finale resta evidentemente quello di costringere i lavoratori a utilizzare questa quota di salario differito per pagarsi le pensioni private e, alla lunga, anche la sanità privata. |
Condoni retributivi Ma un altro punto, assolutamente dimenticato di questa manovrina, è il quarto rinnovo del condono contributivo. Scaduto nel giugno 96 esso è stato tempestivamente prolungato fino a dicembre. Ai padroni che non versano i contributi viene concesso di diluire il pagamento (non aumentabile più del 40%) in 30 rate bimestrali, che diventano 60 per il sud e per tutte le aree a declino industriale (come l'Asse Sempione con l'Alfa di Arese, o Sesto S.Giovanni). 60 rate bimestrali equivale a un pagamento dilazionato in 10 anni ! Chi continua a sbatterci in faccia il deficit dell'Inps per farci ingurgitare il massacro delle pensioni è ancora colui che questo deficit dell'Inps, con i ripetuti condoni, va continuamente ad incrementare. E pensare che il Governo Prodi, contro questo vizio del precedente Governo Berlusconi, aveva giurato e spergiurato che di condoni non ne avremmo sentito parlare più. Sul filone del massacro dell'Inps, oltre alla più volte denunciata politica di concedere la decontribuzione agli aumenti salariali aziendali e a tutte le infinite forme di lavoro precario, questa manovrina contiene anche la perla dell'esproprio autoritario del consiglio di amministrazione dell'Inps con la cessione (svendita) al Ministero del Tesoro del patrimonio immobiliare dell'Inps. Inaudito intervento contro cui l'Inps si è levata ma contro il quale i sindacati non hanno detto bè. |
Crediti persi La resa del Governo di fronte a chi non paga viene consacrata poi nella cessione in appalto ai privati (che sono poi le banche) della riscossione dei "crediti difficilmente esigibili". Il Governo dichiara cioè che ci sono dei crediti che non è in grado di andarsi a prendere e affida il compito di farlo ai padroni delle banche che sono poi gli stessi che quei crediti non vogliono pagare. Che è come se un tacchino si mettesse a organizzare un pranzo di Natale. |
E mentre tutto questo avviene, sembra che gli unici ad arrabbiarsi siano quelli della Confindustria e quelli dl Polo. I ceti sociali più bassi, su cui tutte queste manovre si stanno in realtà scatenando, sembrano muti e smarriti di fronte a questo inusitato scenario. Il rischio che la destra intercetti il malessere popolare per strumentalizzarlo ai propri fini è incombente. E' urgente che tutti coloro che non vogliono assistere passivi ad un governo che fa, dietro i gonfaloni della sinistra, quello che nessun governo di destra sarebbe riuscito così impunemente a fare, escano dal silenzio. Deve cominciare ad apparire sullo scenario politico e sindacale italiano l'opposizione di classe a questo governo. Prima che sia troppo tardi. Lo Slai Cobas deve lavorare per questo.
adl@ecn.org
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