Cazzano S.Andrea - (Bg)- Tappetificio Radici
Padron Radici in val Seriana è tutto. Qui è il feudatario a cui tutte le strutture civili sono debitrici di qualche cosa. Ribellarsi a Radici non è permesso. In una delle sue tante fabbriche, il Tappetificio di Cazzano S.Andrea, con la comprensione dei sindacati, la direzione pretendeva di imporre ai lavoratori la turnazione 6x6. Senza neppure consultarli. Spacciando la scusa che ciò avrebbe creato nuovi posti di lavoro. Sull'onda dell'opposizione operaia a questo attacco alle condizioni della loro vita, nasce il Cobas. Che si presenta alle elezioni delle Rsu e riesce a incunearvi dentro un proprio giovane delegato. Azienda e sindacati confederali iniziano, ciascuno per la sua parte, una lotta senza esclusione di colpi contro di lui. Per l'una e per gli altri l'anomalia doveva essere subito circoscritta per evitare che ne venisse contagiata la vallata. L'Azienda gli commina lettere di contestazioni e provvedimenti disciplinari, i delegati confederali addirittura usano un avvocato per intimidirlo. Contro l'Azienda lo Slai Cobas si è portato a casa la soddisfazione di vincere un art.28 per discriminazione sindacale nella sperduta pretura di Clusone. L'attacco allora si è esteso a tutti i lavoratori che avevano appoggiato le iniziative del Cobas. Intimidazioni a chi si faceva vedere parlare col delegato, cigs per tutti coloro che avevano rifiutato il 6x6. Oggi, con buona pace dei confederali e dei nuovi posti di lavoro, l'Azienda ha messo in mobilità una quarantina di lavoratori. Più di una trentina sono "volontari" prossimi alla pensione. Tra gli altri c'è naturalmente il delegato Slai Cobas. Il messaggio è chiaro : là dove i lavoratori di una fabbrica non si rassegnano a subire sempre e comunque i voleri di padron Radici, là finisce la pace e comincia per tutti il terrore. Ma il delegato del Cobas Slai, con altri lavoratori, non si è arreso. Padron Radici sarà portato in tribunale per illegittimità della mobilità. E la lotta continua.

Cobas Slai Tappetificio Radici - 035.740787


Bergamo - Ospedali Riuniti
riassunta un'infermiera illegalmente licenziata.

Il licenziamento di un lavoratore durante il periodo di prova può essere impugnato, almeno per quanto riguarda il pubblico impiego. Questo è il succo della vicenda di un'infermiera assunta in prova dagli Ospedali Riuniti di Bergamo e licenziata durante il periodo di prova, senza che l'azienda ospedaliera rispettasse i termini di legge previsti (notifica all'interessato e rispetto della durata del periodo di prova, nel caso specifico protratto per malattia). Il Cobas Slai degli Ospedali Riuniti si è opposto al provvedimento e ha assistito la lavoratrice nel suo ricorso legale al Tribunale Amministrativo Regionale. Il TAR per la Lombardia le ha dato ragione, sospendendo il licenziamento e imponendo all'azienda la riassunzione dell'infermiera.


attività antisindacale contro lo SLAI Cobas

La situazione agli Ospedali Riuniti di Bergamo si fa sempre più pesante per i lavoratori. 120.000 ore di straordinari nel '96.

Organici ridotti all'osso da anni: quest'anno saranno assunti 20 infermieri, a fronte di 60 prepensionati nel '96, altrettanti previsti nel '97 e 60 passati dal tempo pieno a quello parziale. Sul fronte salariale un'altra novità a partire da quest'anno: l'indennità di turno viene ridotta di 1/4 con una perdita di circa 500.000 lire all'anno! Forte del 30% di voti ottenuti alle elezioni della RSU il Cobas Slai cerca di opporsi a questa politica aziendale, a cui è invece totalmente asservita la componente Cgil, Cisl, Uil della RSU. Di fronte al raddoppio degli iscritti allo Slai Cobas, l'Amministrazione sta cercando di arginare con ogni mezzo la sua presenza.

Cobas Slai Ospedali Riuniti - 035 - 514321


Battipaglia

La storia del Cobas Slai dell'Alcatel Face di Battipaglia, non è dissimile da quella di tanti altri lavoratori. Un bel giorno, stanchi di dar deleghe in bianco a funzionari sindacali che, fregandosene di quello che dicevano i lavoratori e i loro delegati, procedevano a concertare con l'azienda il progressivo peggioramento delle loro condizioni e la svendita dei loro diritti, si sono "messi in proprio". Nel 94 nasceva, per iniziativa di 11 lavoratori, il Sindacato Democratico che conquistava 3 delegati su 9. Cominciando così le prime battaglie. Significativa fu quella in difesa della 903 (utilizzo delle donne al turno notturno) dove in una assemblea incandescente i lavoratori, trascinati dal SD, respinsero un accordo che concedeva la deroga alla 903 e imponeva il ciclo continuo, compresi sabati e domeniche, per tutti. Cominciò così la prima autorganizzazione autogestita all'interno della multinazionale Alcatel Face : i lavoratori si rapportavano con l'Azienda attraverso le Rsu senza la mediazione di funzionari esterni che, non pagando i sacrifici sulla loro pelle, sorvolavano con leggerezza sui diritti acquisiti dei lavoratori. Da quelle prime esperienze è nata la necessità di collegarsi ad altre realtà. Dal 96 il SD ha aderito allo Slai Cobas e, come tale, ha avviato la costituzione del Coordinamento provinciale di Salerno. La Direzione si è rifiutata di operare le trattenute sindacali ai nostri iscritti, e quindi lo Slai Cobas ha depositato presso la Pretura di Eboli un ricorso legale per la cessione del credito La prima udienza è fissata .... per il 20 maggio. L'Azienda specula anche sul fatto che l'unico pretore del lavoro della provincia, intasato di lavoro, impiega anni per emettere una sentenza definitiva. Lo Slai Cobas conta sulla collaborazione di tutti i lavoratori per non cedere e andare avanti fino in fondo.

Cobas Slai Alcatel Face - Battipaglia 0828- 398329



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