E all'improvviso saltano fuori Tre Saggi, in odore di "sinistra" (!!!), che, come se nulla fosse, tirano la volata finale alle pensioni integrative consigliando di far fuori il Tfr e propongono di portare tutti i lavoratori e da subito al sistema contributivo. Visto che i fondi integrativi non decollano costringono i lavoratori a farsi rapinare quel salario differito che è la loro liquidazione. E' un giro di valzer per nascondere un fatto semplicissimo : oltre a ciò che versano per i contributi previdenziali dovranno pagare altri soldi per coprire i buchi enormi che, una riforma dopo l'altra, stanno riducendo a un colabrodo le pensioni pubbliche. Ma i motivi di cotanto interesse sindacale per le pensioni private è richiamato, per l'ennesima volta, dalla tabella a fianco.
Pochi lavoratori lavoratori sono invece in grado di capire l'oscuro meccanismo del passaggio al sistema contributivo, ma tutti sono sicuramente certi che anche questa manovra contiene un altro assalto alla diligenza delle nostre pensioni.
Che sulla sanità si preparino a fare , dopo aver ridimensionato quella pubblica, esattamente quello che stanno facendo sulle pensioni, è svelato da una "chicca" che vale più di mille parole : nell'ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto dei chimici in scadenza a fine anno, preparata dalla FULC, si legge: "Si richiede l'istituzione di un Fondo Nazionale di assistenza sanitaria integrativa a quella pubblica, con modalità e scelte da stabilire anche in rapporto all'evoluzione legislativa." Non c'è limite al fondo.
La Corte dei Conti aveva inizialmente dato parere sfavorevole al decreto varato da Treu, giudicandolo troppo permissivo nella parte in cui fissava i requisiti di professionalità per i membri degli organi sociali dei fondi. Ora, dopo una reinterpretazione governativa del decreto, ha concesso il proprio benestare. Si capisce allora perché tanto impegno da parte di CGIL-CISL-UIL per ottenere il via libera ai fondi pensione da parte della Corte dei Conti. Con una facciatosta inaudita, Ortolani della UIL ha dichiarato "Questa decisione dà ragione a quelli che sostenevano la necessità della presenza del sindacato nell'ambito degli organi amministrativi dei fondi. Era fuori da ogni logica pensare che il sindacato potesse invitare i lavoratori ad aderire ai fondi pensione per poi chiamarsi fuori e delegare ad altri la loro gestione". Come se i lavoratori dovessero nutrire ancora qualche briciolo di fiducia in più verso una struttura sindacale che, invece di tutelare i loro interessi, si è trasformata in una volgarissima SpA. Secondo le previsioni dell'ANIA, i Fondi Integrativi per le pensioni arriveranno, già nel 2000, alla cifra di 80.000 miliardi. Questa è la torta su cui volevano mettere le mani. Ora ce le hanno messe.
Dalle Province : Varese
Lo Slai Cobas della provincia di Varese è l'evoluzione dell'esperienza di un Coordinamento di lavoratori del Ticino- Olona, che identificava una struttura alternativa a quella del comprensorio sindacale così denominato. Abbiamo partecipato fin dall'inizio alla costruzione di quella rete di coordinamenti che dette vita allo Slai Cobas. Dopo i primi inizi ci siamo costituiti come coordinamento provinciale. Il nostro lavoro di questi anni è stato duro ma fruttuoso. Nell'ultimo anno abbiamo raddoppiato i lavoratori tesserati raggiungendo l'attuale quota di 500.Inizialmente ci siamo radicati nelle fabbriche metalmeccaniche, chimiche e tessili della zona. Le iniziative attualmente in corso sono : all' Iselfa (vertenza con Cgil che non vuol riconoscere un nostro delegato eletto) , alla Bertolotti (denunce sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori), Mizar (primo sindacato alle Rsu, vittoria sulle cessioni di credito, scioperi contro lo smantellamento di un reparto), alla Carat (cause contro i licenziamenti), alla Emi Music Italy (presentato liste alle Rsu), alla Itr (secondo sindacato alle Rsu), all' Adamoli ( nostri delegati nelle Rsu e diverse cause vinte per antisindacalità), e alla Atos, alla Bea Ingranaggi, alla Riganti, ….Anche nel pubblico impiego abbiamo presenze significative nei più grandi Comuni della Provincia : Varese (primo sindacato con più del 50 % nelle elezioni della Rsu), Samarate (primo sindacato), Busto Arsizio e Gallarate ( con delegati nelle Rsu), Saltrio … Siamo presenti all' Inps di Busto Arsizio e iniziamo ad avere adesioni anche nel settore Poste a Carnago e Gallarate. Nei servizi la realtà più significativa è quella delle imprese di pulizie : tutte le dipendenti della Coopservice, che ha in appalto tutte le scuole superiori della provincia e alcuni grossi Ospedali, sono dello Slai Cobas e dopo dure mobilitazioni, compresa l'occupazione della sede della Provincia di Varese, sono riuscite a regolarizzare la posizione di tutti i lavoratori. Siamo presenti anche alla Tecnisan e alla Agesp di Busto Arsizio. Oltre alla sede centrale di Busto Arsizio, abbiamo aperto una nuova sede a Solbiate Arno e prossimamente ne apriremo una a Varese. I nostri ricorsi, tramite cause legali o Ufficio Provinciale del lavoro, a favore di lavoratori abbandonati dai confederali o occupati in nero, ha permesso loro di recuperare circa 300 milioni solo in questi ultimi anni. Vogliamo ricordare la significativa e recente presenza dello Slai Cobas nella casa di cura privata "La Provvidenza". Su 280 dipendenti, nel giro di qualche mese più di 100 si sono iscritti allo Slai Cobas. La reazione della direzione ha lasciato sul campo tre licenziati. Contro questi licenziamenti abbiamo scatenato una vasta mobilitazione di tutto il coordinamento ( presidi, volantinaggi, articoli sulla stampa locale) e un ricorso legale.
Slai Cobas - Varese 0331.626444
adl@ecn.org
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