" Quando prendemmo gli stabilimenti Alfa, a Milano erano pieni di terroristi. Dovemmo fare la pulizia che era stata fatta a Mirafiori nell'80".

Romiti al processo di Torino.

Quello che la Fiat non è riuscita a fare fino in fondo in questi anni, lo sta facendo oggi.

Nelle trattative sindacali sull'Alfa di Arese, che vedono esclusi da sempre i delegati Rsu dello Slai Cobas eletti dai lavoratori, Fim, Fiom, Uilm hanno accordato alla Fiat di espellere altri 1.400 lavoratori.

Un altro fiume di miliardi pubblici viene regalato a Romiti & C. : per la cig, per la mobilità, per i prepensionamenti, per i consorzi e per "risanare" le aree di Arese. E per i lavoratori espulsi in cigs sono pronti i tranelli politici per disfarsi di loro : dai corsi di formazione con obbligo di frequenza pena la decadenza del rapporto di lavoro, dai trasferimenti in altri stabilimenti del gruppo, alla creazione di posti fasulli per trasferire e poi licenziare, ad un'agenzia gestita dalle parti sociali per la ricollocazione dei lavoratori in mobilità.

E' il pacchetto Treu che entra di prepotenza ad Arese.

Ma è nella scelta di questi 1.400 lavoratori da espellere che sta venendo al dunque l'originario progetto di Romiti. Da mesi assistiamo con rabbia allo spostamento dei lavoratori più "scomodi" nei reparti su cui si scaricherà la mobilità. E, al contrario, lo spostamento dei fedelissimi di Fim, Fiom, Uilm sulle linee produttive che ne garantiranno la salvezza.

Una "selezione" scientifica, fatta alla luce del sole, che ricorda da vicino quelle di stampo nazista. Si sta esattamente perpetrando il progetto di purificare ciò che rimarrà dell'Alfa dai "rimasugli" di ogni possibilità di opposizione operaia : per poterla poi disfare definitivamente a completo e indisturbato piacimento.

Il tutto non solo nel più assoluto silenzio della sinistra sindacale e partitica ( e sarebbe già un crimine !) ma addirittura con la loro benevole accondiscendenza contrattuale.

I lavoratori che oggi sono nel mirino selezionatore degli "esperti in guerra" della Fiat, sono quelli che in questi ultimi decenni hanno animato, per riconoscimento generale, una delle resistenze operaie più significative a livello nazionale.

Da loro sono partiti i primi significativi "input" di lotta contro le aggressioni padronali : diritti concussi, democrazia negata, gerarchie autoritarie, salari compressi, ritmi disumani, orari selvaggi, salute vilipesa, pensioni massacrate ……

E questo, qualunque fosse il Governo in sella : anche quando si è istallato il tanto agognato Governo "delle sinsitre". Ed è significativo (o è forse a causa di ciò ?) che l'operazione di "liquidazione mirata" di tutte le avanguardie, iniziata tempo fa con i licenziamenti politici, riesce a dispiegare tutta la sua "geometrica potenza" proprio mentre c'è il Governo Prodi.

Questi sono i veri "rimasugli" di un terrorismo che nessuno sa più vedere e nessuno ha più il coraggio di denunciare !

Noi non potevamo fare di più : tutte le cose che abbiamo denunciato, con lotte e ricorsi legali, dai servizi segreti in fabbrica alle tangenti per la svendita dell'Alfa, ricevendo in cambio licenziamenti e denunce per diffamazione, sono venute tranquillamente alla luce. Ma nulla è cambiato, come se nulla fosse successo !

La "soluzione finale" che la Fiat sta mettendo in atto ad Arese peserà come un macigno sulla storia del movimento operaio e sulle spalle di coloro, sindacalisti o politici, che delle lotte di questi lavoratori si sono serviti per conquistare quel potere che oggi usano per disfarsi di loro.

Nonostante tutto ciò, noi lavoratori del Cobas di Arese continueremo fino in fondo la nostra battaglia.

Per tenere aperta per tutti una possibilità di sfida anche per il futuro.

Cobas Slai - Alfa Arese 02.93928529


LA TANGENTE DI META' CONTRATTO

"In forza del verbale di accordo 4 febbario 1997 i sindacati Fim, Fiom, Uilm chiedono ai lavoratori non iscritti una quota di servizio sindacale contrattuale di L.35.000 che sarà trattenuta sulla retribuzione del prossimo mese di luglio. I lavoratori che non intendono versarle devono darne avviso per iscritto entro e non oltre il 10 luglio".

Con laconici comunicati di questo genere, nelle fabbriche metalmeccaniche, i padroni, stanno procedendo alla riscossione, per conto di Fim, Fiom, Uilm, di questa nuova provvidenziale "cresta" di metà contratto. Che si aggiunge alle impressionanti quote già intascate all'atto della firma. Decine di miliardi che, all'insaputa di ignari lavoratori, andranno a rafforzare l'elefantiaca struttura dei sindacalisti di mestiere. E di quale mestiere. Lo Slai Cobas, là dove può, denuncia questa vergogna, organizza il rifiuto, contesta in ogni caso l'illegalità di una decurtazione della busta paga senza consenso positivo esplicito.


L'evoluzione di una specie :

I sindacati - padroni
Lo scorso mese di maggio 3 sindacalisti (Abbadessa Filt-Cgil, Angioletti Anpac e Surrenti Fit-Cisl) sono entrati nel consiglio di amministrazione dell'Alitalia, a suggello di un percorso preciso verso la "cogestione" dell'azienda, con l'ingresso dei dipendenti nell'azionariato, e a garanzia di un accordo sull'organizzazione del lavoro, che prevede più flessibilità nell'orario e nei turni di riposo.



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