in breve dai Cobas Slai


Anche a Benevento lo Slai Cobas.

Nel 1995, sulla spinta di una diffusa insoddisfazione per la politica dei sindacati confederali, è nato nel Comune di Benevento, lo Slai Cobas. Partiti con 16 iscritti, abbiamo imposto l'accettazione delle deleghe per le trattenute sindacali e abbiamo iniziato la nostra presenza attiva. Nel Comune abbiamo messo il dito sulla piaga di alcune vergognose e clientelari promozioni di vecchia data che l'Amministrazione non intende rimuovere e sulle illegalità perpetrate nei confronti dei dipendenti dei servizi demografici costretti a prestare servizio anche al sabato e alla domenica. Amministrazione e altri sindacati vogliono impedire il nostro riconoscimento e la nostra partecipazione alle trattative. Cadendo nell'assurdo di accreditare a trattative che interessano tutti, funzionari sindacali di comodo che con 1 o 2 iscritti si sono praticamente autoeletti. Noi vogliamo qualificare la nostra presenza non come la semplice aggiunta di un'altra sigla a quelle esistenti, ma con il progetto dello Slai Cobas di riconquistare il diritto dei lavoratori ad essere rappresentati da chi loro liberamente scelgono. Abbiamo iniziato la nostra battaglia per l'elezione delle Rsu (nonostante i limiti antidemocratici che riservano 2 dei 6 delegati a Cgil, Cisl, Uil) come strumento per riattivare nei lavoratori una voglia di partecipazione in prima persona per la difesa dei loro diritti e della loro dignità. Se occorrerà, ricorreremo al pretore per imporre le elezioni. In questi giorni abbiamo aperto la sede provinciale (Via Annunziata, 127), uno strumento importante per ampliare la nostra presenza.

Slai Cobas Benevento - 0824-47117


Sgradito a tutti lo Slai Cobas della Marlane Marzotto

Duro scontro alla Marlane Marzotto di Praia a Mare. I lavoratori dello Slai Cobas, fuori dal coro generale dei consensi, accusano la direzione aziendale di buttare in pasto all'opinione pubblica 100 assunzioni a comodo contratto di formazione lavoro per far dimenticare i circa 40 lavoratori che dal 94 a oggi continuano ad essere licenziati attraverso una cigs che sfocia nella mobilità e nel sussidio di disoccupazione. Una vergognosa politica aziendale concordata coi sindacati, osannata dal sindaco, citata come esempio nazionale ma da noi denunciata e contrastata anche attraverso un'interrogazione parlamentare presentata da Mara Malavenda. Contro di noi si è scatenata anche l'ira del Pds, più preoccupato di guardare dall'alto in basso la nostra forza che rispondere alle nostre accuse. Sostenuta da così prestigiosi sponsor l'azienda ha deciso di passare ai fatti e, dopo tre mesi di cigs, assieme ad altri lavoratori ha licenziato il delegato dello Slai Cobas aziendale. Evidente è l'intento di reprimere un pericoloso focolaio di resistenza espresso in fabbrica dallo Slai Cobas, un sindacato non facile a piegare la testa perché costituito da lavoratori che vogliono decidere in proprio e non da sindacalisti di mestiere. Abbiamo avviato il ricorso legale ma è tempo che i lavoratori decidano se ci si debba inesorabilmente rassegnare alla supplica o se sia urgente ritornare alla dignità della lotta, unitaria e dal basso. Noi continueremo sempre e comunque a percorrere questa strada.

Cobas Slai Marlane-Marzotto-

Praia a Mare (Cs) - 0985-74309

Rappresentanti dei Lavoratori

per la Sicurezza (Rls)

Là dove si riesce a far eleggere dai lavoratori i rappresentanti per la sicurezza (strappandoli dalla designazione fatta all'interno delle Rsu) i candidati dello Slai Cobas raccolgono ovunque un grande consenso. Evidente è il segnale che i lavoratori, liberati dai pesanti vincoli ricattatori dell'appartenenza organizzativa, danno fiducia a quei compagni di lavoro che sono più attivi e più attenti alla specifica situazione locale. Questo è già avvenuto all'Ansaldo Energia di Milano, alla Fiat Ges.Co di Arese e, da ultimo, al comune di Padova dove su 6 Rls da eleggere, bel 4 sono gli eletti dell'ADL-Slai Cobas.


Aziendalizzazione imperante

al Policlinico di Palermo

Anche al Policlinico di Palermo tira l'aria dell'efficienza e della produttività. Col risultato che la cronica carenza di organico invece di essere affrontata viene ulteriormente aggravata dalla scelta di unificare i reparti in "dipartimenti" per "mettere in comune infermieri e ausiliari, allo scopo di sfruttare meglio il personale in servizio". In questa situazione di mobilità selvaggia e di aumento impressionante dei carichi di lavoro, i lavoratori sono vittime di un perenne disagio e l'assistenza ospedaliera scivola verso livelli sempre più indegni. Tra confederali e sindacatini autonomi che fomentano un clima di rassegnazione e innescano logiche corporative, lo Slai Cobas continua a rilanciare la necessità di una lotta che unifichi tutti i lavoratori e persegua obiettivi comuni.

Cobas Slai Policlinico - Palermo 091- 583083


Tutti al capezzale della "povera" Belleli.

Contro la cassintegrazione alla Belleli (ottobre 95- ottobre 96 ) fatta in presenza di tanto lavoro, tantissimo straordinario e uso selvaggio delle ditte appaltatrici, il Cobas Slai aveva interpellato il Ministero. Che solo nel novembre 96 ci faceva sapere che per BES la richiesta era stata respinta e per BM era ancora in attesa (dopo 1 anno) del parere dell'Ufficio del lavoro di Taranto. Mentre con decine di lavoratori stavamo preparando i ricorsi legali, abbiamo appreso dalla stampa che il Ministero, rimangiandosi addirittura le proprie decisioni, aveva concesso l'autorizzazione. E' bastato che Belleli denunciasse debiti per decine di miliardi per assistere ad un accorrere al suo capezzale di sindacati e parlamentari che hanno fatto pressione perché la cigs fosse accolta. C'è qualcosa che puzza in questa vicenda che si configura ai limiti dell'associazione a delinquere. Anche perché nessuno ha la faccia di dire che su BES e BM si annidano le nubi del loro fallimento di fatto. Contro il riproporsi ancora una volta di strani "interessi" tra Belleli e "parti sociali" noi indagheremo a fondo. E chiameremo i lavoratori a farsi sentire.

Cobas Slai Belleli - Taranto 099-374241

Nasce a S.Marino

il Coordinamento Frontalieri.

I lavoratori italiani che operano nella Repubblica di S.Marino ( frontalieri) da anni stanno chiedendo che si presti più attenzione alle loro problematiche. Il ricatto di dover sottostare ogni anno alla concessione del permesso di soggiorno lavorativo, rendeva fragile e timorosa la categoria. Ma la circolare ministeriale del maggio scorso del Ministro Visco è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Riuniti in assemblea in più di 1.000 alla dogana di S.Marino hanno deciso di costituirsi in coordinamento sindacale pretendendo di essere presenti alle trattative sindacali sui problemi inerenti il loro settore. 21 lavoratori hanno depositato i loro nomi dando di fatto il via alla fase costituente del coordinamento, di cui la Centrale Sindacale Unica (Csu) di S.Marino non ha potuto non prendere atto.

Tel-Fax 0541-732245


Lavoratori socialmente utili in lotta

I lavoratori "socialmente utili" (Lsu) occupati a livello nazionale presso i Ministeri sono rimasti senza lavoro dal 30 aprile. In diverse città, soprattutto a Napoli, hanno dato vita a manifestazioni di protesta per ottenere stabilità per il loro posto di lavoro. Sull'onda di queste lotte anche gli Lsu di Taranto, organizzati dallo Slai Cobas, hanno dato vita a una decina di giorni di mobilitazione con assemblee, sit-in, presidi. Una prima significativa vittoria, niente affatto scontata, è stata ottenuta con la proroga di un anno del rapporto di lavoro per tutti gli Lsu occupati nei Ministeri. Si riapre quella contro l'indecente salario di 800.000 lire mensili, ma questa lotta ha insegnato che rompendo con la pratica dello strisciante clientelismo di sindacato o di partito i lavoratori hanno tutto da guadagnare. Riappropriandosi della propria capacità di lotta hanno tra le mani uno strumento che permette loro non solo di difendersi meglio, ma di riscoprire anche la loro dimenticata dignità di lavoratori.

Gli LSU : una faccia del precariato.

I lavoratori "socialmente utili" (Lsu) ocupati a livello nazionale presso i Ministeri, sono rimasti senza lavoro dal 30 aprile. In diverse città, soprattutto a Napoli, hanno dato vita a manifestazioni di protesta per ottenere stabilità per il loro posto di lavoro. Sull'onda di queste lotte anche gli Lsu di Taranto, organizzati dallo Slai Cobas, hanno dato vita a una decina di giorni di mobilitazione con assemblee, sit-in, presidi. Una prima significativa vittoria, niente affatto scontata, è stata ottenuta con la proproga di un anno del rapporto di lavoro per tutti gli Lsu occupati nei Ministeri. Anche gli LSU occupati negli Uffici Giudiziari diTorino, il cui contratto scade a fine 97, si sono coordinati tra di loro e stanno tentando collegamenti con quelli di altre Corti d'Appello. L'azione sta insegnando a questi lavoratori che rompendo con la pratica dello strisciante e umiliante clientelismo di sindacato o di partito, hanno tutto da guadagnare. Riappropriandosi della propria capacità di lotta hanno tra le mani uno strumento che permette loro non solo di difendersi meglio, ma di riscoprire anche la loro dimenticata dignità di lavoratori. La rivendicazione per tutti di un lavoro definitivo e di un salario più decente sono gli obiettivi comuni.

Il dopo "pacchetto Treu".

Con la definitiva approvazione del pacchetto Treu ( di cui ringrazieremo per molto le sinistre filogovernative che l'hanno approvato) nuove sfide attendono tutti i lavoratori : o perché stritolati dal meccanismo delle svariate forme di precariato o perché da queste perennemente ricattati. Questo diventerà il terreno di lotta di tutti i giorni. Su tutto il territorio nazionale gli Slai Cobas provinciali stanno da tempo attivandosi per intercettare queste nuove forme operaie, organizzarle e integrarle in un fronte comune di classe. Coordinamenti sul campo con altre forze che si stanno mobilitando su questo fronte sono in atto un po' ovunque. In questi ultimi giorni sono state fatte iniziative a Torino (con una assemblea pubblica cui hanno partecipato anche compagni di Milano e di Padova) e a Milano (con una festa-dibattito espressione di un coordinamento di forze che da tempo si ritrovano per costruire un percorso comune sul fronte del precariato ). Occorrerà dare particolare attenzione e voce a tutto ciò che si riesce ad autorganizzare su questo fronte. Attendiamo perciò comunicazioni puntuali.

Significativa affermazione dello Slai Cobas nel più grande stabilimento di Piombino.

Nelle elezioni per la Rsu alle AFP di Piombino, la lista dello Slai Cobas, che si presentava per la prima volta, ha ottenuto il 16,6 % di consensi. Tutti voti ottenuti tra gli operai, erodendo il dominio incontrastato della Fiom. La stampa locale ha registrato con stupore questa inattesa affermazione.

"Non sarà un voto perso, non sarà un salto nel buio. Saremo i vostri occhi e le vostre orecchie nel palazzo. Questa sì che è parola di lavoratori."

Cobas Slai AFP - Piombino 0565-223621


11 luglio '97 - ore 21
c/o CIPEC - Via Festa del Perdono 6 Milano
Assemblea sulla questione albanese
organizzata dallo SLAI Cobas di Milano

Dal Brasile al Giornale dello Slai Cobas

Camaradas

Antes de mais nada peço desculpas por não falar o idioma italiano. Se puderem me compreender, ficarei muito feliz.

Sou um dirigente sindical de base, numa indústria petroquímica da Montell (joint-venture da Montedison com a Shell) na proximidade da cidade do Rio de Janeiro/Brasil.

Nosso sindicato é filiado à Central Única dos Trabalhadores - CUT. Fazemos parte de um grupo que vê com preocupação o processo de grande burocratização na nossa Central. Este ano teremos o 6º congresso da CUT, quando deveremos decidir sobre o futuro do nosso movimento, resgatando os princípios de democracia e autonomia operária que marcaram a criação da CUT após duras lutas com a ditadura militar.

Agradeceríamos muito informações detalhadas sobre o movimento sindical italiano, particularmente dos movimentos das Cobas.

Manter um intercÂmbio seria altamente desejável.

Grato desde já,

Saudações Internacionalistas.

José VAZ

Compagni,

innanzitutto mi scuso per non saper parlare la lingua italiana. Sarei molto felice se riusciste a capirmi

Sono un dirigente sindacale di base in un'industria petrolchimica della Montell (joint-venture tra Montedison e Shell) situata in prossimità di Rio de Janeiro, in Brasile.

Il nostro sindacato è affiliato alla Centrale Unica dei Lavoratori (CUT).

Facciamo parte di un gruppo che vede con preoccupazione il processo di burocratizzazione spinta della nostra Centrale. Quest'anno si terrà il 6 congresso della CUT e dovremo decidere sul futuro del nostro movimento, riprendendo i principi di democrazia e autonomia operaia che caratterizzarono la fondazione della Cut, dopo una dura lotta contro la dittatura militare.

Vorremmo ricevere dettagliate informazioni sul movimento sindacale italiano e in particolare sul movimento dei Cobas.

Mantenere uno scambio di informazioni sarebbe per noi molto importante.

Vi ringraziamo in anticipo

Saluti internazionalisti

José Vaz


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