Da Sanitopoli (De Lorenzo) fino a Poggi Longostrevi (e il suo entourage di medici di base) era già venuto a galla il senso vero di questa riforma.
• gli istituti privati si sono buttati a man bassa a privilegiare le prestazioni più remunerative, lasciando agli enti pubblici il compito di garantire i servizi essenziali, decisamente meno fruttuosi.
• per ottenere il massimo risultato si coinvolgono, distribuendo utili, medici disposti a prescrivere prestazioni superflue. Per non parlare di quelle false.
• ottenendo già questo impressionante risultato : dall'anno scorso, in Lombardia, le case di cura private hanno registrato un incremento del fatturato pari al 42,8 %
Anche l'uso delle camere iperbariche, costose ma molto profittevoli, è recentemente esploso in maniera anomala : e vengono abbondantemente usate per patologie che non necessitano del loro utilizzo. Basti pensare che solo al Galeazzi in un anno sono state dichiarate 32.000 sedute in camere iperbariche, con un fatturato pari a 5 miliardi annui. Non è dovuto al caso se tutte le camere iperbariche della Lombardia si trovano in Istituti privati. La stessa logica privata di profitto, e quindi della riduzione massima delle spese, è a monte della mancanza dei controlli, della manutenzione e addirittura della stessa omologazione delle attrezzature. Il risparmio sul personale ospedaliero si traduce poi nella costringere gli addetti a lavorare a ciclo continuo, dopo il turno di notte e in straordinario.
Il cittadino utente entra ignaro e fiducioso "nella camera blindata" senza sapere che lì, in quel magma assatanato di profitto, tutto hanno a cuore tranne la sua salute e la sua sicurezza.
Corruzione e clientelismo sono l'aria che si respira nella sanità privata : se della prima i casi Ligresti e Poggi Longostrevi rappresentano la punta di un mostruoso iceberg ancora sommerso, il secondo si traduce nei vergognosi favoritismi (pagati a suon di miliardi) nei confronti della Fiat (es. Istituto Umanitas di Rozzano), Confindustria, Fininvest (es. Ospedale S.Raffaele) e, buoni ultimi arrivati, la Compagnia delle Opere.
I Ligresti devoni senz'altro pagare per i morti del Galeazzi. Formigoni e Borsani
se ne devono andare.
Ma chi non si oppone alle logiche nefaste della privatizzazione della sanità non ha nessun titolo per piangere i morti di oggi nè quelli di domani.