La Fiat globalizza la repressione : globalizzIAMO la NOSTRA lotta


Cordoba, Argentina. Giovedì 23 gennaio 1997. GLI 0PERAI 0CCUPANO LA FIAT
Nonostante le intimidazioni ricevute dalla Segreteria del Lavoro di abbandonare gli impianti e di riprendere la produzione, circa 1.000 operai della Fiat Auto Argentina, hanno occupato, ieri sera, la fabbrica della casa automobilistica italiana, situata a Ferreyra. Una diffida è stata espressa anche nei confronti dell'azienda affinché eviti qualsiasi sanzione o provvedimento disciplinare nei confronti del personale. Tuttavia entrambe le posizioni appaiono i ducibili:
- da un lato la casa automobilistica non ha dato nessun segno di voler rispettare la diffida
- dall'altro gli operai hanno deciso di non abbandonare la fabbrica fino al momento in cui non abbiano ricevuto chiarimenti sulle decisioni dell'impresa. Se uno a questo momento il conflitto è apparso diefficile da superare, l'intransigenza mostrata dai dirigenti della Fiat e alcune voci sono cominciate a circolare riguardo la possibilità di interrompere nuovamente l'attività, allontanano qualsiasi possibilità. Queste versioni hanno distinte origini e varianti, poiché uno stesso dirigente dell'azienda, durante una conferenza con la stampa, non ha negato la probabilità che, una volta realizzata roccupaáone, si sarebbero adottate nuove sanzhrú che porterebbero al licenziamento del personale. Inoltre, anche all'intemo della Camera del Lavoro, è stata menzionata la possibilità e il pericolo di una nuova interruzione della produzione, decisa dalla casa automobilistica. Differenti versioni, comunque parlano di cifre che vanno dal 15/20 uno a 400 licenziamenti. Nonostante ciò, una stima, inderogabilmente riporta quanto segue:
- la Fiat non ammette situazioni interne conflittuali che possano alterare il ritmo della produzione, fissato nei nuovi impianti locali
- da parte loro il gruppo di operai costituitosi in commissione provvisoria nel Sindacato dei Lavoratori Metalmeccanici di Ferreyra (S.I.T.R.A..M.F.), creato di recente, hanno denunciato tramite Carlos Gallo atteggiamenti persecutori da parte dell'Azienda. Soprattutto nella "permanente azione intimidatrice nei confronti di lavoratori e delegati ; una innumerevole campagna di sanzioni disciplinari a più di 70 operai, sospensioni e l'ingiustificato licenziamento di Jorghe Nanez, membro della Commissione Interna.
E' stato proprio il licenziamento di quest'ultimo a scatenare il nuovo scontro.
Nanez è stato sospeso per 3 giorni e al suo rientro, martedì scorso, gli è stato comunicato il licenziamento. Il telegramma riportava che “ verificata la sua produzione nel giorno 17 c.m. questa risultava coprire solo il 78,05 per cento delle ore di lavoro, mancando il 21,95 per cento". Il fatto è stato qualificato come "recidivo" e come previsto "in caso di reiterazione della stessa situazione viene applicata la massima sanzione disciplinare".
L'azienda ha considerato l'atte iamento dell’ operaio "come un danno", risultando perciò "impossibile a continuare il rapporto di lavoro". Il suo licenziamento è stato deciso per giusta causa.
Ovviamente i termini del licenziamento sono stati respinti dagli operai che ieri alle 6 (inizio del primo turno) hanno deciso di occupare. Il nervosismo nella gestione della vicenda, presente tra l’impresa (tramite il direttore del personale Stefano Rastrelli), gli operai, (il portavoce Gallo) e il Sottosegretario Norberto Ciaravino ha avuto riflessi anche sugli atteggiamenti degli altri dirigenti della Fiat. Il direttore del personale Humberto Loreficce, ha cercato di coartare la libertà di lavoro al giornalista della Voz del Interior mentre questi prendeva nota del discorso che stava avendo con Nanez.
I numerosi familiari giunti ieri sera allo stabilimento, hanno mostrato molta preoccupazione per la crisi di questo periodo e commentavano le voci riguardanti il numero dei licenziamenti.
Fino a questo momento gli operai hanno deciso di continuare l’occupazione fino ad ottenere garanzie che l'impresa che non applichi nuove sanzioni o sospensioni della produzione.
da La Voz del Interior
Slai Cobas
http://ecn.org/lacorte/adl.htm



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