di EDO RONCHI *
COMPRENDO, anche se non condivido, le critiche di settoridell'industria. Capisco meno invece alcune critiche presentatecome ambientaliste. Mi riferisco al giudizio sul decreto per irifiuti destinati al recupero presentato come sostanzialmenteidentico al famoso decreto sui residui, reiterato 15 volte, daalcuni esponenti veneti di Rifondazione comunista.
Il nuovo decreto, infatti, riporta chiaramente i residui nellacategoria dei rifiuti, eliminando così tutti gli equivoci chepotevano consentire facili elusioni della normativa vigente inmateria a scapito della salute e dei valori ambientali, e, inconsiderazione delle specifiche caratteristiche qualitativepreviste, li assoggetta ad un regime autorizzatorio semplificato.E' fondamentale sottolineare quest'ultimo aspetto: il regimesemplificato deroga solo alle ordinarie procedure autorizzative,restando per il resto fermo l'ordinario regime giuridico deirifiuti, con specifico riferimento agli adempimenti ed allesanzioni previste dal Dpr 915/82. A titolo di esempio si puòevidenziare che gli stabilimenti che effettuano il recuperoenergetico dovranno essere considerati a tutti gli effettiimpianti di recupero di rifiuti, ed in quanto tali assoggettatialle relative norme, fermo restando anche il rispetto delledisposizioni del Dpr 203/88 in materia di emissioni.
Si tratta inoltre di modifiche attuate in coerenza con ledirettive comunitarie che prevedono procedure semplificate perattività di recupero di specifiche tipologie di rifiuti conl'evidente condivisibile intento di favorire la riduzione deirifiuti smaltiti e non recuperati. C'è inoltre un puntoimportante nel nuovo decreto: la data del 30 novembre 1996 cometermine di queste norme transitorie, necessarie anche persuperare una situazione di fatto consolidata in due anni direiterazioni dei decreti sui residui. Non voglio certo sostenereche tutti i problemi sono stati risolti. E' però innegabile cheil decreto rappresenta, dopo due anni di reiterazioni, il primovero e chiaro passo verso una disciplina dei rifiuti in linea conla normativa comunitaria.
Sicuramente restano aperti tutti i problemi dei mercuriali e diuna più attenta selezione dei rifiuti che possono beneficiaredella disciplina agevolata. Sono problemi che ho presenti e chesaranno risolti in modo più adeguato in sede di attuazione delledirettive comunitarie 91/156/CEE e 91/689/CEE, che intendofermamente realizzare in termini brevissimi, anche prima dellafatidica data del 30 novembre 1996.
* ministro dell'ambiente
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