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RESOCONTO SUI FATTI DELLA NOTTE TRA VENERDI' E SABATO 18/19 APRILE 1997.

Intorno all'una e trenta della notte di venerdi' 18 aprile 1997 una dozzina di compagni/e del C.S. Leoncavallo si recava in Piazza Greco (situata a circa 2/300 metri dal centro) dove era in corso un attacchinaggio selvaggio (copertura di qualsiasi altro manifesto che non fossero i loro compresi quelli del C.S. Leoncavallo) da parte di una decina di militanti della Lega Nord.

In seguito ad un breve diverbio verbale con gli attacchinatori, di cui nessuno e' rimasto contuso, alcune volanti della polizia intervenivano tempestivamente (anche troppo) sul luogo, aggredendo senza alcuna spiegazione i compagni del centro sociale che erano assolutamente tranquilli e DISARMATI e accanendosi in particolar modo su un compagno che tentava di spiegare il motivo della presenza del gruppo nella piazza.

I poliziotti a quel punto, senza sentire ragioni, estraevano manganelli e pistole (puntate ad altezza d'uomo) disperdendo i pochi compagni presenti e successivamente picchiando e arrestando un compagno e una compagna.

A quel punto si scatenava una vera e propria caccia all'uomo nei confronti di tutti coloro che erano "in odore" di centro sociale che stava cercando di rientrare in ordine sparso all'interno del Leoncavallo; le volanti si disponevano nelle strade adiacenti il C.S. e gli agenti inseguivano, pistole alla mano, i compagni che tentavano di raggiungere il centro. Altri due compagni venivano fermati e selvaggiamente picchiati dagli agenti a pochi metri dal C.S. e caricati sulle volanti; altre macchine della polizia nel mentre tentavano di investire i pochi compagni superstiti a questa vera e propria caccia all'uomo; due compagni poi venivano inseguiti fino all'ingresso del C.S. da due agenti in divisa e da uno in borghese che puntavano le loro pistole di ordinanza nel cortile del C.S. non solo verso i due inseguiti, ma anche verso i presenti che in quel momento sostavano dentro il C.S. insultando e minacciando tutti/e.

La versione fornita dalla polizia sulla presunta sottrazione della pistola e sulla contestazione del reato di tentato omicidio risulta ancora piu' inverosimile alla luce del fatto che gli stessi poliziotti si sono ben guardati dal produrre tale arma come onere di prova e che sulla stessa nessuna perizia, in presenza degli avvocati difensori, e' stata prodotta ad iniziare dalla verifica di eventuali impronte digitali o altro.