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Milano, 24 ottobre 1994
COMUNICATO DEL CENTRO SOCIALE LEONCAVALLO Questa mattina, presso la II Sezione Penale della Corte d'Appello del Tribunale di Milano, si e' concluso, con l'assoluzione perche' il fatto non costituisce reato, il processo d'appello contro la sentenza del 1991 che aveva condannato a 4 mesi di reclusione per oltraggio aggravato a pubblico ufficiale, 4 compagni arrestati il 1 maggio 1991 in Piazza Duomo, dopo la contestazione ai sindacati confederali CGIL-CISL-UIL. Tutto questo mentre, sempre per i fatti del 1 maggio, una trentina di persone sono imputate in altri 2 procedimenti, con accuse molto gravi, in data ancora da fissarsi. Riteniamo che questo processo sia oggi estremamente attuale, nel senso del divieto, che pesa da diversi mesi, a una intera opposizione sociale a manifestare nelle piazze, e nel senso di una contestazione alle politiche dei sindacati confederali che, se in quegli anni si sono resi responsabili dell'annullamento del meccanismo della contingenza, con conseguente riduzione del reale potere d'acquisto dei salari, e di anni di infami trattative sul costo del lavoro, oggi, stanno contribuendo allo smantellamento dello stato sociale, tramite tagli alle pensioni, alla sanita', ai salari, consegnando di fatto strati sempre piu' ampi di popolazione alla miseria, al degrado e all'emarginazione. Questo e' forse un primo segnale, purtroppo singolo nella messe di processi che attende il movimento antagonista di Milano, che non e' poi cosi' facile portare nelle aule di tribunale, i conflitti che dalle piazze sono nati e nelle piazze si sono sviluppati, ed e' un monito ai soliti elementi noti della Questura di Milano, che "costruire" testimonianze e capi d'accusa a piacimento, basandosi sulla tecnica delle "visualizzazioni" (prive di qualunque prova), come sempre piu' spesso avviene, non sempre produce gli effetti desiderati, che vanno letti nell'ambito della vera e propria persecuzione politica che da mesi stiamo subendo.
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