![]() |
18 GENNAIO '95 PRETORE: Lei si chiama? T.A. DIGOS BAFFI: Baffi Carlo, nato ad Ancona, il 26 luglio 1962, residente a Milano in Via Fatebenefratelli 11. PM: Dott. Baffi, da quanti anni lei e' in forza all'ufficio digos? T.A. BAFFI: Sono alla digos da poco piu' di tre anni. PM: All'epoca dei fatti 20 Gennaio aveva gia' avuto modo di trattare vicende legate al C.S. Leoncavallo? T.A. BAFFI: Certamente si, in diverse occasioni. PM: Preliminarmente vorrei farle questa domanda. Voi, l'ufficio al quale appartiene ha denunciato 72 persone oggi imputate. Vorrei sapere il motivo per cui sono state denunciate 72 persone. Perche' quelle persone denunciate? T.A. BAFFI: Ho denunciate queste 72 persone per i fatti notori del 20 Gennaio per il reato di radunata sediziosa. Ci fu effetttivamente una manifestazione, un presidio poi continuato con una manifestazione in Via Salomone, alla quale parteciparono complessivamente circa 300 persone. Fu una manifestazione nel complesso abbastanza vivace e abbiamo elevato solo questa denuncia alle 72 persone, perche' tra tutte le persone sono quelle che si erano maggiormente messe in mostra con attivita' di resistenza come scontri con la polizia o attraverso lo scandire di ripetuti slogan. E ripeto, tutta la manifestazione e' stata complessivamente vivace; chi piu' chi meno ha messo la sua parte. Tra le persone piu' vivaci noi abbiamo inserito queste 72. Ce n'erano chiaramente altre che pero' non conoscevamo personalmente. PM: La tecnica di riconoscimento di queste 72 persone, in sostanza come le avete riconosciute? T.A. BAFFI: Attraverso la diretta conoscenza che abbiamo degli imputati, io stesso ed i miei collaboratori. Noi seguiamo sempre le manifestazioni che organizzano i movimenti della sinistra estrema in occasione di queste manifestazioni effettuiamo dei controlli,, identifichiamo delle persone. Attraverso questa operazione manteniamo memoria delle operazioni compiute. Tutte e 72 le persone chiaramente erano gia' state da noi identificate in precedenti occasioni. PM: Lei di queste 72 persone, le ha riconosciute tutte o in parte? T.A. BAFFI: Io tutte PM: Tutte 72? T.A. BAFFI: Si. ... PRETORE: Tutte queste persone le ricorda in quale fase della giornata? T.A. BAFFI: Noi abbiamo indicato queste 72 persone come responsabili del reato per l'attivita' che hanno posto in essere all'esterno della vecchia sede del C.S. Leoncavallo e per l'attivita' che le stesse hanno poi successivamente posto in essere durante il corteo che si e' sviluppato da Vai Leoncavallo fino in Via Salomone. Quindi alcune di queste persone sicuramente, anzi, hanno partecipato a questa attivita' di contrasto all'esterno del C.S. tentando di ripenetrare all'interno, altri invece si sono distinti in una continua sequela di slogan sia davanti alla sede del Leoncavallo che durante lo svolgimento del corteo.(...) PM: Lei e' in grado di dirci quante persone erano state comandate di servizio quel giorno per assicurare l'ordine pubblico? T.A. BAFFI: Onestamente non ricordo. Personalmente in divisa presente all'esterno del C.S. sara' stato circa sulle 200 persone. In realta' altro personale era stato comandato per altre esigenze in diversi punti della citta' Nuclei di riserva. (...) PM: Se lei lo sa, solitamente, prescindendo da momenti di particolare tensione che ovviamente in quei tempi sussistevano per le note vicende, quante erano le persone che solitamente stazionavano all'interno del C.S. Leoncavallo? Per esempio durante la nottata, che lo occupavano in maniera permanente? T.A. BAFFI: credo che il C.S. Leoncavallo offrisse in normali circostanze, ospitalita' a una decina massimo di persone, in prevalenza cittadini extracomunitari privi di alloggio. PM: Quindi alle ore 8.00 gli occupanti, abbiamo detto circa 70 - 80 abbandonano la sede. T.A. BAFFI: Si, abbandonano la sede e si piazzano proprio sul marciapiede all'esterno della sede; il qual momento intervengono polizia e carabinieri per sollevare materialmente dalla posizione dal momento che si erano seduti i militanti del C.S. Leoncavallo. Come ho detto, a noi pareva che gli occupanti volessero opporre una semplice resistenza passiva. Da qui e' cominciata quest'opera con i carabinieri che sollevavano questi militanti per portarli al di la' della sede stradale verso il distributore di benzina. In realta' gia' in questa prima fase si e' visto che la resistenza passiva si trasformava in una chiara resistenza attiva, dal momento che praticamente tutti gli occupanti iniziavano ad opporsi a questa manovra scalciando e sgomitando. Siamo andati avanti per almeno un'ora in questo modo, dal momento che una volta portati dalla parte opposta della sede stradale, gli occupanti ritornavano sul loro posto.(...) PM.: Quando la ruspa dei vigili urbani entra, lei ricorda se c'era materiale accatastato o se il portone era stato rinforzato? T.A. BAFFI: una volta entrati abbiamo effettivamente visto che dietro il portone, sempre all'interno del C.S Leoncavallo, erano state accatastate numerose sedie di plastica e di metallo. Questo dietro il portone. Sempre all'interno del C.S. Leoncavallo, sul tetto del C.S., quello che direttamente da sulla sede stradale, abbiamo invece trovato numerosi carrelli del supermercato pieni di sassi e altri oggetti contundenti. Una volta arrivata la vigilanza urbana, questa fase, ripeto, e' durata circa un paio di ore.(...) PM: Sono stati lanciati oggetti nei confronti delle forze dell'ordine schierate? T.A. BAFFI: No, in quella circostanza non ricordo, forse qualche monetina ecco, ma non sassi o altri grossi oggetti, anzi, qualche monetina e' volata, questo lo ricordo bene. PM: In quel contesto lei ha notato la presenza di persone travisate? T.A. BAFFI: Si, c'era la presenza di qualche persona travisata, non moltissime, la prima fila delle persone che premeva contro le forze dell'ordine, ricordo che non era travisata, le posizioni esterne e di retroguardia, sempre a partire da questi gruppi, qualche persona era effettivamente travisata, ma una minoranza rispetto alla totalita'. PRETORE: Travisata in che modo? T.A. BAFFI: Con sciarpe e cappelli, rendevano impossibile l'identificazione di queste persone. PM: I manifestanti avevano delle aste di bandiere? T.A. BAFFI: Si confermo, grosse aste di bandiera. PM: Sono state utilizzate per tentare di sfondare questo presidio delle forze di polizia? T.A. BAFFI: No, non ricordo in questa circostanza, nella fase successiva si, una volta che poi si e' sviluppato il corteo.(...) PM: In questa fase vengono scanditi slogan particolari? T.A. BAFFI: Si, i rituali slogan insomma, che sono poi stati ripetuti anche durante lo svolgimento del corteo. PM: Dovremmo esplicitarne qualcuno per necessita' processuale. T.A. BAFFI: Ricordo: "polizia bastarda, polizia assassina, P.S. S.S., digos boia, il classico: la disoccupazione vi ha dato un bel mestiere, mestieri di merda carabinieri, mestiere di assassino celerino" il piu' politico ricordo: "Bossi, Miglio Formentini farete la fine di Mussolini." Uno degli imputati interviene gridando: scandisci bene gli slogan PRETORE: La prossima volta che sento un intervento del genere verrete allontanati dall'aula. Avete degli Avvocati per fare le domande. PM: Alle 12.30 circa stava raccontando di questa richiesta alla questura? T.A. BAFFI: esattamente, a richiesta accolta i manifestanti si apprestano ad effettuare questo corteo. Ci siamo quindi mossi da Via Leoncavallo, abbiamo avuto una prima fase di arresto, anzi, una fase di arresto dopo poche centinaia di metri in Piazza Sire Raul. E' successo che di fatto le forze dell'ordine non erano riuscite, come in realta' si era precedentemente concordato, a conquistare la testa del corteo. Durante lo svolgimento dei cortei e' pressi che la forza pubblica preceda e chiuda la manifestazione stessa. Le forze dell'ordine quindi tentavano di risalire il corteo percorrendo i marciapiedi per conquistare la testa del corteo. in piazza Sire Raul c'e' stato un piccolo scontro molto veloce perche' i manifestanti volevano impedire la presenza della polizia visto che volevano arrivare praticamente da soli in Via Salomone. PM: Piccolo scontro cosa vuol dire? T.A. BAFFI: Vuol dire che la polizia e' arrivata e si e' aperta con la forza il passaggio. Nell'occasione ricordo che rimase ferito uno dei manifestanti, i quali peraltro risposero insomma all'azione della polizia, in questa circostanza anche con l'uso di aste di bandiera ed altri oggetti. Ci fu un po' di parapiglia perche' rimanemmo praticamente fermi in Piazza Sire Raul per alcune decine di metri. Normalizzatasi la situazione poi il corteo prese l'avvio fino a raggiungere, accompagnato dagli slogan di qui prima parlavo, fino a raggiungere Piazza Ovidio che dista poche centinaia di metri da Via Salomone. Quindi in Piazza Ovidio ricordo che ai manifestanti fu concessa la possibilita' di raggiungere, non piu' accompagnati dalla polizia, la sede di Via Salomone, quindi io insieme a tutti gli altri colleghi ci fermammo (...)
|
|
| |