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18 GENNAIO '95 PRETORE: Mi dia le sue generalita' LIVIO: Livio Quagliata, nato a Torino l'8/6/63. PRETORE: Puo' girarsi un attimo cosi' anche gli avvocati la vedono? Avv. VANNI: Qual e' la sua professione? LIVIO: Giornalista. Avv. VANNI: Lei e' stato presente nella mattinata del 20 Gennaio '94 in Via Leoncavallo? LIVIO: Si. Avv. VANNI: A partire da che ora? LIVIO: Mattino prestissimo, non ricordo esattamente, pero' saranno state le sei, sei e mezza. Avv. VANNI: Perche' lei e' andato alla mattina alle sei? LIVIO :Perche' tutti sapevano, tutta la citta' giornalisti ovviamente inclusi, che quella mattina avrebbe dovuto esserci il cosiddetto sgombero della sede storica del C.S. In realta' poi quando sono arrivato c'erano ancora pochi giornalisti, pero' qualcuno era gia' presente. Avv. VANNI: Nel momento in cui lei e' arrivato erano gia' sul posto le forze dell'ordine? LIVIO: Adesso non ricordo se i carabinieri o polizia, pero' avevano bloccato tutte le strade di accesso a Via Leoncavallo, da Piazza Durante fino alla fine della via. Questo aveva creato notevoli difficolta' nel senso che non si riusciva ad entrare anche esibendo il tesserino. Poi alla fine sono entrato dalla Piazza opposta a Piazza Durante, adesso non ricordo il nome dove comincia Via Palmanova, dove c'era nessun presidio di forze dell'ordine e quindi sono arrivato davanti alla sede del Leoncavallo e li', proprio davanti ancora non c'erano le forze dell'ordine. c'erano un po' di ragazzi del centro e due o tre giornalisti. Avv. VANNI: Lei e' arrivato a piedi? LIVIO: A piedi si. Avv. VANNI: Ha posteggiato la macchina lontano? LIVIO: Ero in moto, ho parcheggiato la moto in Piazza Durante. Avv. VANNI: Ed il traffico era bloccato? LIVIO: Si, in Piazza Durante, poi ho fatto il giro da Via Padova a Piedi e tutte le vie di accesso da Via Padova che danno in Via Leoncavallo, sono tre o quattro piccole vie, erano bloccate. Avv. VANNI: Lei ha assistito al momento in cui i ragazzi che occupavano il centro stavano uscendo? LIVIO: No, i ragazzi erano gia' fuori. Avv. VANNI: Erano gia' fuori quando lei e' arrivato? LIVIO: Si, erano gia' fuori e c'era il portone chiuso. Avv. VANNI: E a quel punto cosa e' successo? PRETORE: Questo alle sei del mattino? LIVIO: Si, adesso l'ora esatta non la ricordo, mi ricordo che era presto. PRETORE: Scusi, erano fuori, ma dove erano situati? LIVIO: erano li' per strada, davanti al portone, per la strada, stavano parlottando,l i' c'e' anche uno spazio grande un benzinaio, piccoli gruppettini, insomma stavano chiacchierando. Avv. VANNI: Cos'e' successo? LIVIO: Poi, ripeto sulle ore non riesco ad essere preciso, comunque dopo un pochettino di tempo sono arrivati alcuni funzionari della Questura, non ricordo se alcuni poliziotti o carabinieri, un gruppo forse di carabinieri, non ricordo bene questo. I ragazzi che si trovano per la strada si sono messi davanti al portone abbracciati l'uno all'altro con l'intenzione di far resistenza passiva nei confronti delle forze dell'ordine. La cosa si e' svolta del tutto tranquillamente, nel senso che i carabinieri, i poliziotti o anche i funzionari prendevano queste persone per il braccio e le mettevano dall'altra parte della strada finche' il portone non e' rimasto senza piu' nessuno davanti. Avv. VANNI: A quel punto cosa e' successo? LIVIO: Dopo poco sono arrivati un camion, se non ricordo male del Comune e una ruspa anch'essa del Comune. La ruspa ha "buttato giu'" con un po' di fatica il portone di Via Leoncavallo, con vari tentativi perche' non era riuscita a sfondarlo subito. Quando si e' aperto il portone le forze dell'ordine hanno preso possesso del C.S. Tra l'altro alcuni del C.S. erano entrati per prendere alcune cose, per andare anche a controllare che non venissero fatti troppi danni, anche perche' se non ricordo male , la ruspa entrando aveva rotto alcune cose che si trovavano li' vicino. Avv. VANNI: E' stato ostacolato in qualche modo il movimento di questa ruspa? LIVIO: No, assolutamente, non sarebbe neanche stato possibile. Avv. VANNI: Dopo che cosa e' capitato? LIVIO: Dopo che e' entrata la ruspa sono entrati alcuni carabinieri in motocicletta, insomma parecchia gente, si era ravvivato il C.S., fotografi, giornalisti, cameraman, per cui c'e' stato almeno un'oretta, forse anche di piu', di via vai tra dentro e fuori; intanto la strada continuava ad essere bloccata e poi, pian piano, evidentemente perche' il blocco di Piazza Durante operato dai vigili e dalle forze dell'ordine avevano deciso che ormai la cosa potesse ritenersi conclusa, penso, e' una mia ipotesi, pian piano cominciarono ad arrivare alcuni ragazzi simpatizzanti del C.S. o curiosi o semplici passanti per vedere, infatti la zona era presidiata per cui attirava anche l'attenzione in qualche modo. C'era anche un elicottero, se non ricordo male, comincio' ad arrivare un po' di gente e un gruppo cospicuo di carabinieri e un altro di poliziotti hanno praticamente formato una mezzaluna davanti al portone, questa volta per delimitare la zona per gli addetti ai lavori quindi si poteva entrare se si era giornalisi o se appunto si era del Centro con il permesso delle forze dell'ordine oppure se si era funzionari, carabinieri, poliziotti o vigili urbani, tecnici comunali, eccetera, quindi delimitare l'accesso a quelli che dovevano lavorare sul posto. Avv. VANNI: intanto continuava ad arrivare gente? LIVIO: Si, non tantissima devo dire, io mi aspettavo anche piu' gente in realta' al mattino presto davanti al portone saranno stati una trentina di ragazzi del Leoncavallo o comunque, gente che frequentava il Centro, i militanti del centro. Dopo, forse ne arrivano altrettanti, forse di piu', comunque mescolati anche a gente del quartiere e a curiosi. Si e' trattato di una giornata abbastanza anomala, nel senso che tutto era gia' stato deciso per cui al di la' di questo grande dispiegamento di forze dell'ordine non c'era molta tensione. Avv. VANNI: Cosa intende dire quando dice "tutto era gia' stato deciso?" LIVIO: Nel senso che questo era l'epilogo di una vicenda che si era protratta per alcuni mesi e che aveva bene o male coinvolto tutta' la citta', sia a livello istituzionale che politico. C'era stato questo scontro tra il sindaco Formentini da una parte e il prefetto, i ministri, il questore, ecc. per cui alla fine siamo arrivati all'accordo sostanziale che il Centro sarebbe stato lasciato libero e che ai ragazzi del Leoncavallo sarebbe stata concessa un'altra sede, quella dove poi andranno di Via Salomone. (...) PRETORE: La parola al PM PM: Lei quel giorno era stato inviato dalla sua testata da solo o c'era anche qualche collega o fotoreporter presente? LIVIO: Io sono andato da solo, anzi con un fotografo che collabora con "il manifesto". PM: Lei di che testata e'? LIVIO: "il Manifesto". Quando sono arrivato, come dicevo prima, era abbastanza presto e c'erano forse due o tre giornalisti al massimo, poi ne sono arrivati tanti altri. PM: Non della sua testata. LIVIO: No. PM: Quindi lei quel giorno aveva avuto il compito professionale di seguire la vicenda per coprire il servizio giornalistico del "manifesto". Durante questa fase che ha descritto di sua presenza in Via Leoncavallo Mancinelli ha per caso sentito pronunciare dalle persone frequentanti il C.S. Leoncavallo delle frasi particolare, dei cori usuali offensivi per le forze dell'ordine o per la polizia? LIVIO: Nella prima fase certamente no, nella fase in cui le persone sono spostate dal portone. Nella seconda fase quando invece si era formato questo cordone di poliziotti e carabinieri, se ne e' creato un altro sostanzialmente formato da simpatizzanti, da ragazzi, in quella fase li' c'erano gli slogan soliti. Avv. VANNI: Ne dica uno a campione a sua scelta. LIVIO: Per esempio: "ci avete sgomberato, ma cosa credete in tutta la citta' ci troverete", insomma piu' o meno gli slogan che vengono urlati in queste occasioni, "pagherete caro, pagherete tutto". Ripeto, il tutto rientrava, almeno questa e' la mia impressione di allora e di adesso, in un gioco delle parti di cui tutti comunque conoscevano la sceneggiatura, non so come dire. PM: Chiedo scusa, ma anche il fatto che i carabinieri dovessero essere oltraggiati rientrava in questo gioco delle parti? LIVIO: Io non so se sono stati oltraggiati. PM: Lei ha sentito pronunciare carabinieri di "merda" e frasi simili? LIVIO: Onestamente io non ricordo esattamente lo slogan, ripeto gli slogan erano piu' o meno quelli usati generalmente nelle manifestazioni, chiunque abbia un po' di conoscenza dei cortei non solo quelli del Leoncavallo, ma in generale di manifestazioni pubbliche, sa benissimo che quando comunque c'e' il fronteggiamento o comunque la presenza di forze dell'ordine e dei dimostranti, come dire, "tradizione non vuole che ci si scambino i fiori", questo e' evidente. PM: Va bene, nessuna domanda la ringrazio. LIVIO: Grazie a lei. PRETORE: Vorrei che mi chiarisse bene quando lei e' arrivato c'erano gia' dei ragazzi fuori. lo ha detto lei prima; poi non e' che a una certa ora ne sono usciti dal Centro degli altri? Non ha visto aprirsi il portone ed uscire delle persone e poi richiudersi il portone? LIVIO: No, non l'ho visto proprio. PRETORE: E la resistenza che opponevano queste persone? Quante potevano essere? LIVIO: Io avevo proprio scritto un articolo e le avevo proprio contate perche' non erano tante, erano una trentina penso. PRETORE: Che tipo di resistenza passiva hanno posto? LIVIO: Sostanzialmente si erano messi a braccetto uno all'altro in un paio di file. PRETORE: In piedi? LIVIO: In piedi si. Funzionari generalmente e qualche volta qualcuno in divisa li prendevano per il braccio e li accompagnavano dall'altra parte della strada. PRETORE: E loro stavano dall'altra parte della strada, non ritornavano. LIVIO: Qualcuno ogni tanto ritornava e poi loro lo riprendevano. PRETORE: Non erano seduti per terra? Lei e' sicuro di questo? LIVIO: Si, sono sicuro.. PRETORE: Puo' andare. (...) |
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