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Lettera dal carcere di San Vittore inviata al C.S. Leoncavallo tramite
Sergio Cusani
I detenuti/e di S. Vittore sono venuti a conoscenza del presidio di
Capodanno, pacifico e festoso, organizzato dai Centri Sociali davanti al
carcere di S. Vittore.
Ritengono questa iniziativa una ulteriore dimostrazione della attenzione
rivolta nei loro confronti e delle necessita', in carcere come fuori, di
battersi in modo serio, consapevole ma deciso contro la legislazione di
emergenza e per condizioni di vita e di lavoro migliori per tutti i
componenti della Comunita' Carceraria e per l'intera societa' civile.
I detenuti/e hanno accolto con grande soddisfazione la sentenza del pretore
Bernardini di Milano che ha riconosciuto al movimento del Leoncavallo una
funzione "morale e sociale"; sentenza che ha evidenziato il fatto, gia' ben
noto, che il movimento non ha una struttura verticistica e che dentro il
Centro sociale tutti siano uguali, cosi' come anche all'interno della
Comunita' Carceraria tutti i detenuti/e sono uguali.
I detenuti/e di S.Vittore concordano con i Centri Sociali su diversi temi
sui quali impegnarsi per ottenere rapidamente dei risultati, come:
- la scarcerazione immediata dei detenuti/e sieropositivi e dei malati di Aids
- la liberazione dei detenuti/e politici, mettendo cosi' fine, una buona
volta, ad un indecente tira e molla all'interno dei palazzi del potere politico
- la depenalizzazione dei reati minori
- l'immediata legalizzazione delle sostanze stupefacenti leggere (che tra
l'altro permetterebbe l'uscita dal carcere di migliaia di giovani che hanno
bisogno di ben altra assistenza che non la segregazione carceraria) e il
varo di politiche di riduzione del danno
- il diritto alla salute e all'affettivita' per i detenuti/e
- il dirittto a migliori condizioni di lavoro e di vita per tutti coloro che
vivono nel carcere e per il carcere e sono parti della Comunita' Carceraria
- il patrocinio gratuito, professionalmente adeguato, per i detenuti/e bisognosi
Infine concordano sull'urgente necessita' di opporsi, in modo deciso,
all'uso politico dello dello strumento giudiziario.
I detenuti/e di S.Vittore invitano i propri familiari, gli amici e tutti
coloro che sono, non senza sacrifici personali, impegnati nel sociale contro
ogni tipo di reclusione, fisica e mentale, a partecipare al presidio con
allegria, con canti e balli, cosi' da far salire fino alle celle dei
detenuti/e di S.Vittore, il loro calore umano e la loro fraterna
solidarieta': ai reclusi/e di oggi, un domani donne e uomini LIBERI.
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