I Centri Sociali Autogestiti sono tra i luoghi di ricomposizione sociale
e politica del proletariato.
Sono luoghi di sperimentazione e concretizzazione dell'autogoverno,
della democrazia diretta e della riappropriazione dal basso di beni collettivi,
servizi, spazi.
Luoghi dove il proletariato prende coscienza di se stesso riappropriandosi
dei valori, dell'identita' e della cultura collettiva: dove diviene rivoluzionario;
dove la libera comunicazione sociale e la memoria orale possono riaffiorare.
Luoghi rari, dove e' possibile rintracciare parte della storia delle
classi subalterne, sfuggita ai roghi fascisti del dopoguerra e a
operazioni culturali a vasto raggio di "moralizzazione" (religiosa vedi
Woytila o civile vedi Di Pietro), di sradicamento dell'identita' politica
delle classi subalterne i cui strumenti sono i mass-media e le istituzioni
totali atte all'educazione e all'istruzione, dove oggi si semina
il revisionismo e si raccoglie lo squadrismo.
Luoghi dove questo patrimonio, sottratto alla distruzione o alla storicizzazione
"interessata", vivo nella memoria, allarga gli orizzonti del futuro concretizzando
il senso del percorso di liberazione presente.
Un patrimonio storico-politico, una memoria, la cui espropriazione
e distruzione e' funzione vitale per il controllo della conflittualita'
da parte del potere.
Un patrimonio la cui riappropriazione e socializzazione e' un elemento
centrale del contropotere.
In questo contesto si colloca il bisogno di un Centro di Documentazione di Movimento.
Questo vuole essere un luogo dove si possa realizzare il passaggio di
conoscenza tra i compagni e il soggetto proletario; uno strumento di collettivizzazione
del sapere sottratto al potere dominante; ma anche un laboratorio del sapere
collettivo e di elaborazione della memoria, teso alla costruzione di un
presente di lotta che rilanci le proprie battaglie fuori dai C.S.: nel
tessuto sociale, lavorativo, in ogni spazio e tempo di vita. Uno strumento
che nelle lotte crei una duplice dialettica, tra i compagni e i soggetti
sociali interlocutori, e interna al movimento antagonista, tra i compagni
e le compagne.
Questa e' la piattaforma di lavoro:
-pubblicizzazione, propaganda e presenza attiva nelle iniziative di
lotta.
-diffusione nell'area e nelle altre strutture di lotta del giornale
telematico a prezzo politico (ECN).
-diffusione di materiale prodotto dal movimento con banchetti nelle
iniziative politiche.
-diffusione di libri e documenti spariti dalla circolazione (consultabili
anche in loco) attraverso fotocopiati,
permettendo cosi' l'accessibilita' a prezzi popolari di materiale
introvabile o rintracciabile come materiale "archeologico" da collezione
a prezzi proibitivi.
-sostegno alle iniziative di autoproduzione.
-ricerca di rapporti continuativi con le altre strutture di lotta del
movimento antagonista.
-ricerca di rapporti di comunicazione e cooperazione con le altre strutture
di comunicazione antagonista (ECN,
video, fotografia, serigrafia, tipografia, CD, cooperative editoriali).
-boicottaggio del copy right imposto dalle case editrici.
Superata la fase organizzativa e tecnica (catalogazione e definizione
degli spazi) i momenti di sintesi e proposta politica potranno concretizzarsi
in diverse iniziative:
-presentazione di libri, mostre e bibliografie ai compagni ed ai collettivi.
-organizzazione di momenti di dibattito su argomenti che si inseriscono
nelle battaglie politiche del movimento.
-organizzazione di iniziative di comunicazione multimediale
all'interno del C.S., che superino la visione centralizzata sull'aspetto
musicale folcloristico della comunicazione, cooperando in questo
con gli altri strumenti di comunicazione.
IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DEL C.S. LEONCAVALLO
f.i.p.via Salomone n.71 -MI-7/6/1994