Nell'incontro nazionale dell'8 e 9 aprile ritornammo a parlare di antiproibizionismo e a ridefinire i contorni repressivi di una battaglia che avrebbe riportato i centri sulla scena del conflitto sociale.Non piu' solo strumenti di controllo sociale diffuso dei soggetti, le leggi proibizioniste si rivelano oggi efficaci mezzi con cui azzerare intere esperienze politiche e territoriali (la chiusura del c.s. a Como e il grave e strumentale attacco al c.s. Leoncavallo) che anche dalla lotta all'eroina e al disagio della tossicodipendenza traggono parte della propria credibilità e del proprio radicamento sul territorio. Ma, soprattutto, luoghi che da sempre contrastano il diffondersi del mercato illegale e denunciano gli enormi interessi economico/politici schierati dietro il proibizionismo; realtà che dell'antiproibizionismo hanno fatto in questi anni pratica di contropotere (con la liberalizzazione di fatto dell'uso della cannabis e dei suoi derivati all'interno degli spazi autogestiti) e controllo del proprio territorio (con la quotidiana lotta allo spaccio di eroina). Siamo chiamati oggi - dall'attacco repressivo, ma anche dal clima politico piu' generale - ad articolare nuovi percorsi che trasformino questa battaglia politica in pratiche quotidiane di radicale modificazione dell'attuale legislazione e di autodifesa legale, di disobbedienza diffusa e di disarticolazione del mercato, e di diffusione di una diversa cultura sull'uso delle cosiddette "droghe". L' antiproibizionismo, a cui oggi noi facciamo riferimento, supera gli steccati ideologici e culturali che l'hanno caratterizzato nel passato, per trasformarsi in un vero e proprio conflitto di interessi (anticapitalistico) al cui centro sta la sottrazione del carattere di "merce" del capitale (illecito o lecito che sia) e la proposta di un modello di produzione/distribuzione alternativo. Abbiamo rilevato piu' volte in questi mesi di iniziativa e di dibattito, la parziale inadeguatezza delle proposte di legge elaborate nell'ambito istituzionale, mentre è ormai chiaro quanto di strumentale vi sia nelle proposte di Pannella, ma poco ancora si è fatto per creare un fronte antiproibizionista dell'area antagonista che sappia elaborare proprie proposte e piani di intervento, e nuovi strumenti di agitazione politica e sociale, modificare il contenuto e il senso delle proposte parlamentari oggi in discussione, ma soprattutto aprire effettivi spazi di libertà anche, oltre e indipendentemente da queste. Per questo, invitiamo tutte le compagne e i compagni a Milano l'8/9 e 10 settembre per discutere e organizzarci.
Venerdi' 8 settembre
Sabato 9 settembre
Domenica 10 settembre Centro sociale Leoncavallo |