Corriere della Sera
LE REAZIONI POLITICHE
Formentini: ci pensi la polizia. La Lega scende in piazza. Maroni: ma io in via Watteau farei un concerto.
Per Rifondazione sono solo bugie. Il centrodestra: Colpa del sindaco.

Gianna Fregonara Elisabetta Soglio

   
MILANO - E il sindaco anti-Leoncavallo, che si era fatto campagna elettorale promettendo di far sparire da Milano il centro sociale piu' famoso d'Italia? Marco Formentini giura di non essersi dimenticato del problema, di non averlo usato soltanto per prendere voti. Racconta di aver sudato sette camicie, di essersi arrampicato sugli specchi per risolverlo. Si giustifica: Io non ho poteri per intervenire. Ma la vigilanza ha inondato di denunce e di rapporti l'autorita' giudiziaria. Attacca lo Stato: E' una vera e propria resa di fronte allo spaccio libero. Per esser piu' chiaro precisa: Lo Stato latita. Intervenga la forza pubblica come avevo gia' chiesto all'indomani dei gravi disordini di cui furono protagonisti i leoncavallini nel settembre '94.

Un anno fa Formentini prometteva: No all'arrendevolezza, no alle soluzioni pasticciate. Io difendero' Milano senza esitazioni. Oggi rimanda la questione alle altre istituzioni, spiega che non tocca a lui ma allo Stato e alle forze dell'ordine e alla magistratura intervenire. Scende nei dettagli: Quando erano nella sede di via Leoncavallo c'erano degli abusi edilizi, delle illegalita' di mia competenza, e allora, battagliando contro il ministro dell'Interno e con il Prefetto, ottenni che le mie ordinanze di sgombero fossero rispettate. Ora posso solo rifiutare qualsiasi cambio d'uso dell'ex fabbrica di via Watteau, posso far seguire, come faccio, la questione alla vigilanza che fa i suoi rapporti che vengono inviati all'autorita' giudiziaria. Di piu' non posso fare.

Giornata difficile, quella del rientro dalla vacanza, per il sindaco di Milano. Per tutto il giorno la linea ufficiale di difesa a Palazzo Marino passa attraverso il silenzio. In realta' Formentini si attacca al telefono. Lo chiama anche Umberto Gay, il consigliere di Rifondazione che e' stato il mediatore tra amministrazione e Leoncavallo in tutti questi mesi. Promette: la linea sara' comune, silenzio. Non parlera' nessuno: tutti sanno che quell'articolo dice solo bugie, spiega Gay. Il sindaco non parla. - incalzano i collaboratori di Formentini -. Non ha nulla da dire. Forse non sono vere le cose riportate dal Corriere. Soltanto nel pomeriggio quando il questore Marcello Carnimeo conferma i fatti, Formentini scioglie l'accordo con Rifondazione e si affida ad una dichiarazione di autodifesa.

Immediatamente si muove anche la Lega che annuncia una manifestazione davanti al Leoncavallo durante la tre giorni antiproibizionista dall'8 al 10 settembre e non perde occasione per attaccare il prefetto: Per evitare che si arrivasse alla situazione attuale, dove un intero quartiere, Greco, subisce quotidianamente i soprusi e le azioni criminali dei Leoncavallini, sarebbe stato necessario e lo e' tutt'oggi l'intervento del Prefetto, teso a ripristinare la legge nella "Libera repubblica della Droga".

Non la deve pensare cosi' Roberto Maroni, ex ministro dell'Interno. Anche lui sceglie la via del silenzio: Non voglio parlarne. Piuttosto faccio un'intervista sul nudismo. Ma di battuta in battuta si propone per un concerto con il suo gruppo Distretto 51: Se mi invitano ci vado. Non l'ho fatto quando ero ministro anche se me lo avevano chiesto. Ironia? La musica forse renderebbe i leoncavallini piu' ragionevoli, specie la nostra musica. Sulle responsabilita' del caso Leoncavallo anche Maroni fa lo scaricabarile: Non sono piu' ministro. E Coronas non mi ha voluto ancora ricevere al Viminale, nonostante gliel'abbia chiesto piu' di una volta. Dunque non so nulla. Di nuovo, silenzio. Soltanto Francesco Tabladini, presidente dei senatori del Carroccio, si arrabbia: Va bene la pace sociale ma non si puo' accettare di coprire la criminalita' perche' cosi' piace all'estrema sinistra. Un conto e' tollerare un centro sociale, un altro accettare che delinquenti extracomunitari spaccino droga. Rimandiamoli nei loro Paesi.

Per il resto nella Lega e a sinistra il tam-tam che rilancia la parola d'ordine minimizzare, almeno per un giorno, ha effetto. Tocca al centro-destra attaccare. Il consigliere del Cdu, Maurizio Lupi: La Lega contribuisce a tenere sotto silenzio una situazione palesemente irregolare. Evidentemente per il quieto vivere o per mantenere delicati equilibri si lascia che tutto vada come deve andare. Piu' esplicito il federalista Romano Mate' che accusa il sindaco di non voler irritare le sinistre, sue future compagne di viaggio.