Corriere della Sera
Gli autonomi risponderanno con un presidio davanti al quotidiano di via Solferino e una festa antiproibizionista:
Chi ci attacca, complice del narcotraffico

Difendiamo il Centro sociale, solidarieta' ai giovani della rissa di Riccione

R. C.

   
MILANO - Il Leoncavallo risponde con una provocazione. Alla denuncia delle illegalita' coperte in questi ultimi mesi, il centro sociale ribatte con una nuova iniziativa che riguarda la droga: una festa antiproibizionista dall'8 al 10 settembre, nella sede di via Watteau. L'invito, si legge nel comunicato del Leoncavallo, e' per tutti coloro che si battono per allargare gli spazi di liberta' e porre fine al mercato e ai poteri degli stupefacenti. La festa della droga libera consistera' in tre giorni di dibattito, festa e cultura antiproibizionisti, cui parteciperanno le realta' e i soggetti impegnati in questa battaglia, nonche' i gruppi culturali e musicali tra cui gli Assalti Frontali, i Tekila Bum Bum e i Bisca-99 Posse.
Anche se non e' la prima volta che al centro sociale si svolge una manifestazione come questa, certo la festa, organizzata in meno di ventiquattr'ore, e' una vera e propria dichiarazione di ostilita' per le forze dell'ordine e le autorita' milanesi. Appena si e' diffusa la notizia, la Lega lombarda non ha perso tempo nell'organizzare un presidio del Carroccio, proprio davanti alla sede di via Watteau, durante la tre giorni della droga.
Ma non e' questa l'unica provocazione. Il Leoncavallo, con qualche giorno di ritardo, ha deciso ieri di solidarizzare con i ragazzi che hanno partecipato alla maxirissa di viale Ceccarini a Riccione e che sono stati condannati. Incalzano i leoncavallini, riferendosi ai fatti svelati dal Corriere: se questo prelude a qualche operazione repressiva, poco male: i fatti di pochi giorni fa a Riccione testimoniano che la distanza tra soggetti reali e la legislazione, dunque lo Stato, e' sempre piu' ampia. Le istituzioni sono avvertite: la battaglia continua.

Dei fatti denunciati ieri, dell'aggressione agli agenti, i leoncavallini non danno smentita. Tuttavia si sentono vittime di un vero e proprio attacco contro il centro sociale. La causa? Le continue richieste di liberalizzazione della droga. Per protestare contro questo attacco mercoledi' prossimo alle 17 organizzeranno un presidio in via Solferino davanti alla sede del Corriere della Sera.
La motivazione: Non possiamo non rilevare che questo attacco si verifica nel momento in cui il centro sociale Leoncavallo e' sceso fermamente in campo perche' la legge 162 del 1990, la legge Craxi sulla droga, venga sostituita con un'altra legge che recepisca il fallimento del proibizionismo e avvii nuove politiche di riduzione del danno, prevenzione, legalizzazione delle sostanze stupefacenti leggere, invertendo decisamente la rotta di chi ha fatto in modo che nel nostro Paese il quaranta per cento dei detenuti si trovi incarcerato per uso e detenzione di tali sostanze.

E proprio sulla campagna antiproibizionista del centro sociale di via Watteau che il comunicato si fa piu' duro. Ecco la denuncia, diffusa ieri: Comprendiamo come gli interessi, che sono decine di migliaia di miliardi attivati dal traffico degli stupefacenti, siano in grado di coagulare intorno a se' un ampio e articolato fronte, al punto che e' ormai chiaro che, chi oggi piu' forte grida in favore del proibizionismo, e' oggettivamente complice del narcotraffico.