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Nell'ambito della Festa della Semina in programma dal 7 al 9 marzo

Verso la Conferenza di Napoli


Venerdi' 7 alle ore 21
ASSEMBLEA PUBBLICA con

GRAZIA BUFFA del Forum Droghe
GIANFRANCO BETTIN Assessore agli interventi sociali del Comune di Venezia
DON GALLO della comunita' di S. Benedetto (GE)


SEMINARE DISOBBEDIENZA

In questi anni abbiamo svolto numerose iniziative nella convinzione che le politiche proibizioniste abbiano segnato un drammatico fallimento.
Una opinione fino a poco tempo fa isolata anche a sinistra, oggi assai piu' condivisa.
Ma, nonostante l'evidenza di questa bancarotta su scala mondiale, pagata con enormi costi economico-sociali, non siamo ancora riusciti a liberarcene. Anzi gli atti del governo Prodi sembrano delineare una continuita' con la passata legislazione che e' poi, fatto ancor piu' grave, continuita' culturale, profondo convincimento, trasversale agli schieramenti politici.

Verrebbe da concludere che non c'e' verso di mandare a casa la classe politica che ha ideato e perseguito questa dissennata guerra santa, ne' l'infinita schiera di consiglieri, consulenti, "esperti", che ne hanno incredibilmente legittimato le azioni e la filosofia.

Pure, ripetiamo continuamente, le alternative esistono, concrete, semplici ma efficaci. Sperimentazioni reali che gia', qua' e la' nel mondo, vengono svolte con successo e che maggiore ne avrebbero se non si dovessero scontrare contro la legislazione proibizionista internazionale e i suoi apparati burocratico-polizieschi. Strategie di riduzione del danno, di prevenzione, di legalizzazione/liberalizzazione delle non droghe (le cosiddette "leggere").

La sensazione, che rischia seriamente di diventare certezza dopo la conferenza di Napoli dal 13 al 15 marzo, e' quella di essere condannati a vivere ulteriormente stretti nel paradosso dei danni certi del proibizionismo e di altrettanto certe alternative.

Non e' una prospettiva accettabile. E' opportuno segnare con chiarezza la nostra indisponibilita' a questa prospettiva, organizzare e coordinare una presenza altra, palese e conflittuale, a Napoli nei giorni della conferenza.

Dopo le elezioni del 21 aprile, abbiamo coltivato l'illusione che l'ipotesi antiproibizionista, ragionevole ma emarginata, consegnata ai mutevoli venti delle proposte di legge e delle manifestazioni di piazze minoritarie, le nostre, fosse rafforzata. Sostenuta inoltre da una sensibilita' diversa che si e' fatta faticosamente strada nel paese.
E invece ci troviamo di fronte a resistenze formidabili nonche' a quelle stesse argomentazioni che per anni abbiamo combattuto. E' il segno di una cultura che ha prodotto un vero e proprio apparato, un carrozzone spettacolare e pseudoscientifico, che sembra indistruttibile, e che si regge sull'essere parte integrante della pubblica amministrazione.

Non intendiamo aspettare passivamente.

Nei giorni 7/8/9 marzo abbiamo deciso di costruire una iniziativa - Seminare Disobbedienza, appunto - contro l'insensatezza del proibizionismo e che alluda ad una possibilita' di sottrazione alle leggi e agli aggregati che governano il mercato.
Che qualche magistrato cavalchi la legalita' violata, il moloch della droga, non sarebbe cosa nuova, anzi vecchissima. Ma e' pratica, dalle denuncie ai raid squadristici, come quello del 19 dicembre 1995 proprio al Leoncavallo, che e' gia' l'ammissione di una statuale sconfitta.

Volgiamo ad una forma chiara di disobbedienza civile con l'invito a farne un luogo di confronto fra quanti a Napoli ci saranno e maggiormente a coloro che nella societa' attraversano il corpo delle liberta' e dei diritti da conquistare.

Centro Sociale Leoncavallo