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Energia selvaggia, brutalita' iconoclasta, barbarie industriale ![]()
Percussionisti: Cochise, Nono, Nid'Jo, Romi, Fransois, Franky, Jojo, Johnny, Yuan, Chon, Luc, Plog, Map, Yves, Jerry, Vincent, Bruno, Laurent, Trame Luci: Plog, Fransois Suono: Stephane Pitture dei barili: Romi
Originari del quartiere ferroviario di Varennes-Vauzelles, nei pressi di Nevers (Francia),
soprannominato il Bronx a causa delle sue vie ad angolo retto e della sua gigantesca
officina, i Tamburi del Bronx si sono formati nel 1987 in occasione del festival "Da
Nevers all'alba".
Quello che all'inizio non doveva essere altro che un delirio per un solo concerto, si
trasformo' rapidamente in un'autentica istituzione. I media si impadronirono del
fenomeno, da quel momento apparvero ovunque, nacquero i Tamburi del Bronx.
L'idea del bidone la prendono dai Tamburi del Burundi (senza la tradizione
africana ma con, in piu', la rabbia metropolitana), dei quali hanno mantenuto la
passione per picchiare forte. Ragazzi di strada con la faccia da galera, occhiali neri,
muniti di manici di piccone, sono una ventina a tambureggiare su degli enormi
bidoni metallici. Giunto dalla parte piu' remota della contemporaneita', il loro "rock
ferroviario" e' una poesia industriale sul fondo dei barili di petrolio, in rime
assordanti; un compromesso tra una marcia militare, una carica di rinoceronti, una
sfilata di rulli compressori o bulldozers.
«Le loro esibizioni hanno fatto dei Tamburi del Bronx una sorta di fenomeno artistico senza paragoni,
capace di mescolare una tradizione di provenienza tribale, africana, con l'immagine dura, estrema
della civilta' industriale. |