Milano 19.07.94: la sentenza
E' terminato oggi, con pesantissime condanne (1 anno e mezzo, 8 mesi, e 8 mesi senza condizionale) per blocco stradale il processo a 17 antifascisti che nell'aprile 1992 contestarono la commemorazione ufficiale della morte di Mussolini inscenata dai fascisti in Piazzale Loreto, e che nel maggio dello stesso anno, sotto al carcere di san Vittore, diedero vita, insieme ad altre centinaia di persone, ad una iniziativa contro il carcere e le istituzioni totali.

Inaccettabile e' il tentativo di individuare, in strutture gestite collettivamente, presunti "capi" o "responsabili", su cui si infierisce con condanne particolarmente gravi, tentando di individuare "buoni e cattivi" e che snatura il senso e la realta' di iniziative decise e portate avanti collettivamente.
E' ormai chiaro a tutti che la magistratura milanese ha assunto un ruolo fondamentale nella repressione dei movimenti e di quanti, in questi anni, hanno sempre lottato per il diritto alla casa, al reddito, a spazi a uso collettivo e sociale.

Denunciamo questo utilizzo perverso del mezzo processuale, gia' evidente se si considera la mole incredibile di denunce (piu' di 850) che nell'ultimo anno e mezzo sono state emesse contro le realta' milanesi, in un panorama in cui da mesi vengono vietati cortei e qualunque iniziativa di piazza, in cui interi quartieri e zone della citta' vengono militarizzate, in cui la ridefinizione del territorio passa attraverso sgomberi di centri sociali e case occupate.

Quello che si vuole imporre oggi e' un concetto di "ordine pubblico" che in realta' dovrebbe rappresentare, nelle intenzioni di chi lo porta avanti, annullamento del conflitto sociale e disaggregazione di soggetti e intelligenze.
Il processo di oggi e' solo il primo di una serie di decine di piccoli e grandi procedimenti che, dopo essere rimasti per anni nei cassetti della Digos, vengono oggi utilizzati strumentalmente.

Tutto questo si configura come un incredibile attacco a tutte le realta' autogestite e ai lavoratori autorganizzati, ma non si illudano questi signori, perche' ancora mille e mille volte ci vedranno nelle vie e nelle piazze di questa citta', a esprimere l'anima democratica e antifascista che il potere vorrebbe cancellare.

CENTRO SOCIALE LEONCAVALLO