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Parco lambro 1994
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Per il VI anno consecutivo il meeting del Parco Lambro - organizzato dal c.s. Leoncavallo con la partecipazione e l'adesione di decine e decine di centri sociali, gruppi e collettivi provenienti da tutto il territorio nazionale e non solo - vuole rappresentare un'occasione di dibattito e festa, ma anche un'iniziativa di lotta, per migliaia di persone. Negli incontri di questi anni ci siamo trovati a scandire le fasi di quei processi politici che hanno portato alle trasformazioni epocali di questi ultimi mesi, esprimendo le intuizioni di un nuovo soggetto collettivo che si misurava non solo sulle strategie e le forze messe in campo dal nemico, ma anche sul piano della ricomposizione interna e della ridefinizione di una propria identita' e di propri percorsi organizzativi. Parco Lambro '89 "Ne' eroina ne' polizia" per discutere della proposta di legge Russo Jervolino e per un'analisi approfondita non solo in materia di tossicodipendenze e uso delle sostanze, ma anche sul ruolo delle comunita' e sui meccanismi di controllo sociale che questa legge avrebbe innescato, sul rapporto tra capitali illegali e investimenti legali.
La sorpresa di un'affluenza ogni oltre aspettativa e la presenza di numerose situazioni nazionali, due giorni intensi di discussione - come non accadeva da anni - e migliaia di persone ai concerti per un'iniziativa in cui non solo rivendicare la continuita' con un passato - gli anni '70 e i movimenti che li avevano preceduti - da molti allora giudicato un bagaglio ingrombrante, ma al tempo stesso sottolineare la novita' di quell'aggregato cresciuto all'interno dei centri sociali e delle case occupate, li' approdato dai molteplici percorsi metropolitani, dai compagni dei collettivi politici che avevano attraversato le lotte al nucleare e per il diritto alla casa, a chi invece vi arrivava direttamente dalle piazze, unici luoghi di socialita' alternativa nel vuoto degli anni '80. Da allora altri 4 meeting del Parco Lambro si sono susseguiti, intersecandosi sempre strettamente ai contenuti e alle battaglie dell'area antagonista e del centro sociale.
Parco Lambro "Contromondiale", nel giugno '90, aveva come centrale la denuncia della selvaggia ristrutturazione del territorio metropolitano e del degrado delle periferie, avvenuti nel decennio socialista, a cui si aggiungevano le speculazioni miliardarie per i mondiali di Italia90, di cui si ha solo l'eco nelle vicende di tangentopoli. Il nuovo ordine mondiale avanza dopo il crollo della vecchia contrapposizione tra i due blocchi. Proprio mentre si configurano nuove geografie sembra arrivato a compimento il vecchio progetto di Europa unita, soprattuto per la libera circolazione delle merci e il controllo capillare e integrato dei soggetti.
Parco Lambro '91 "Contro i padroni della citta' contro l'Europa dei padroni": aveva all'ordine i processi di integrazione europea, le vecchie e nuove poverta', i nuovi flussi migratori e la formazione dei nuovi nazionalismi, il tentativo di distruggere quegli spazi di socialita' ed autogestione che rappresentano gli unici luoghi di opposizione sociale nelle metropoli, a Milano come a Berlino, a Madrid come a Londra. Nel frattempo si erano consolidati localismi e smantellati diritti. Era tempo di interrogarsi sulle caratteristiche della Lega e della nuova destra sociale, di cui assistiamo in questi giorni al consolidamento formale al governo del paese. Le trasformazioni produttive e lo smantellamento progressivo dello stato sociale si davano ormai nella loro forma compiuta, e tangentopoli preparava il parziale ricambio di quella classe politica che aveva gestito il potere dello stato per piu' di 40 anni. Di tutto questo si parlo' a Parco Lambro '92 "Contro la destra sociale per costruire percorsi di liberazione", dove - ad un anno di distanza - accendemmo Radio Onda Diretta, emittente illegale che ha trasmesso dal tetto del centro sociale Leoncavallo fino a poco tempo prima del suo sgombero. Quell'esperienza straordinaria, nonostante la limitata fetta di territorio raggiunta, ha permesso la successiva apertura di una radio cittadina, Radio Onda d'Urto (98fm) che proprio al Parco Lambro di quest'anno trova il suo primo momento di presentazione alla citta'. Un altro tassello nella ricostruzione di quelle strutture della comunicazione sociale (cooperative, centri di documentazione, nodi telematici ed altro) a cui abbiamo lavorato in questi ultimi anni. Infine, Parco Lambro '93 "Apriamo spazi di liberta'". Ancora un'occasione di festa e di lotta, ma al governo della citta' questa volta c'e' il neoautoritarismo della Lega, e Formentini che ha messo al primo punto del proprio programma elettorale la sua campagna contro il centro sociale Leoncavallo. Ma piu' in generale un quadro del paese profondamente aggravato dagli ultimi governi che attraverso la politica economica dei tagli alla spesa pubblica, delle privatizzazioni e della riduzione del costo del lavoro ridefiniva quel patto sociale che aveva retto per oltre un ventennio, e che aveva gia' ampiamente risicato i diritti dei lavoratori e le liberta' di tutti creando solide basi per le attuali forze di governo. Ancora contro i nuovi fascismi, l'attuale ristrutturazione del territorio e le politiche della casa, per il diritto all'autogestione e all'autorganizzazione sui posti di lavoro, ma anche contro la legge mammi' e il monopolio dell'informazione. Molto piu' che un titolo simbolico: per la prima volta il Parco Lambro si svolge senza autorizzazione del sindaco, nonostante il parere favorevole delle commissioni tecniche del comune e le perizie presentate. Parco Lambro '94 "Nessuna giustizia nessuna pace" Quest'ultimo anno e' ben impresso nella memoria di tutti. Il nuovo governo, con i suoi ministri fascisti, si e' insediato definitivamente. Se a cio' si aggiunge la velocita' vertiginosa con cui si riduce la quantita' di lavoro umano necessario per produrre il volume delle ricchezze esistenti, resa possibile non solo dai processi di informatizzazione e robotizzazione, ma anche grazie a una gestione piu' raffinata possibile degli organici e delle risorse umane; il trasferimento dei processi produttivi laddove e' possibile la massima resa dei profitti combinando tecnologie con il lavoro di eserciti di salariati sottopagati e ad altissimo sfruttamento o il trasferimento di grandi masse umane laddove c'e' la maggior concentrazione di ricchezza prodotta, si propetta un futuro di precarieta' (inteso non solo come lavoro saltuario, ma anche come mobilita' selvaggia e totale disponibilita' al passaggio da un mestiere all'altro e a lunghi periodi di inattivita') per quasi tutti i lavoratori. E ancora la negazione di diritti fondamentali quali il diritto alla casa e all'assistenza, la solidarieta' con i settori deboli della societa', il diritto ad un uso sociale del territorio e del patrimonio pubblico, e non ultima a chiusura di quegli spazi di comunicazione che sono spazi dell'agire sociale e diritto di ogni soggetto collettivo. Mai come quest'anno parco lambro e' occasione di dare visibilita' e riconnettere quel reticolo di intelligenze, collettive e soggettive, quelle risorse umane presenti non solo all'interno dei centri sociali ma sui piu' vasti terreni dell'antagonismo sociale che si sono aperti in questi ultimi anni. Dall'autogestione dei centri sociali all'autorganizzazione sui posti di lavoro: dalla saldatura con alcuni settori dell'autorganizzazione operaia e dei cobas, e con i movimenti di lotta per il diritto alla casa, nelle lotte dell'autunno '92 contro la finanziaria del governo Amato fino alla nascita dei Cobas territoriali come luoghi, insieme ai centri sociali, di autogoverno possibile dei territori e di rappresentanza politica per la difesa dei diritti negati.
La crisi della democrazia istituzionale e delle sue forme di rappresentanza puo' dare spazio alla prospettiva di un modello sociale alternativo che si contrapponga all'attuale, responsabile della sistematica distruzione di risorse umane, sociali e naturali.
1. Lavorare tutti per lavorare sempre meno Si tratta piu' in generale di ridefinire il lavoro come valore d'uso per la societa' e non come elemento di valorizzazione del capitale imponendo la creazione di nuovi lavori socialmente necessari alla collettivita' e per la piena realizzazione dei diritti sociali. La difesa e la riqualificazione delle strutture pubbliche, dei servizi sociali ed il loro controllo da parte di lavoratori e utenti su tutte le strutture che forniscono servizi sociali e impiegano il denaro collettivo. Scuola, sanita', pensioni, trasporti qualificati ed efficienti aumentando la spesa pubblica in quei settori e utilizzandola per le reali esigenze sociali.
2. Per il diritto alla casa e per un uso sociale dei territori e del patrimonio immobiliare pubblico La difesa degli spazi autogestiti come luoghi di aggregazione spontanea e la tutela dell'associazionismo di fatto a scopo di pubblica utilita', non assoggettati ai vincoli giuridici ed economici dei regolamenti, ma a quelli della solidarieta' e dell'autogestione, e' sicuramente un'importante battaglia. Una vasta rete di democrazia integrale che comprenda i luoghi di lavoro, di studio e il territorio e' l'unica via percorribile per decidere cosa e come produrre e come distribuire i frutti della produzione stessa. 3. La difesa degli spazi di comunicazione come spazi dell'agire sociale e la loro sottrazione alle logiche di formazione del profitto subordinandolo a quelle della formazione dei soggetti. 4. L'antiproibizionismo e le politiche di riduzione del danno. La privatizzazione dei servizi e le esperienze di autogestione della salute... 5. La difesa dei diritti delle donne e delle liberta' di scelta anche sessuali. Questo e altre ancora le tematiche che vogliamo discutere al Parco Lambro di quest'anno concepito come un grande laboratorio d'incontro e osservatorio, ma anche come importante iniziativa di lotta per la difesa dei centri sociali e delle case occupate milanesi proprio in quei giorni minacciate da sgombero. Per il 18 luglio e' annunciato lo sgomebro di alcuni appartamenti in transiti e il 20 luglio scade l'ordinanza di requisizione del prefetto per l'area dove ha attualmente sede il Leoncavallo, ma nessuno puo' dirsi tranquillo. Ma non solo: centinaia e centinaia di denunce, sono ormai oltre 500 sono arrivate nell'ultimo anno a decine di compagni. Crediamo che di fronte allo spiegamento repressivo messo in campo l'unica forma di difesa possibile e' il rilancio a tutto campo della progettualita' e delle lotte, e la partecipazione a fronti di lotta piu' ampi e piattaforme comuni. |
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