NESSUNA GIUSTIZIA NESSUNA PACE
E ALLA FINE E' ACCADUTO L'INEVITABILE...

Oltre duecento persone hanno risposto con un presidio a Palazzo Marino all'atto provocatorio con il quale questa mattina la giunta di Milano ha sequestrato le poche strutture erette all'esterno del Centro Sociale Leoncavallo nel corso dell'iniziativa "Nessuna giustizia, nessuna pace" che terminera', con molte ulteriori traversie, il 24 di Luglio.

Nel presidio sono confluite anche le otto famiglie sgomberate da via Rilke che vivono da settimane e settimane accampate nel consiglio di zona tredici e la casa occupata di Via dei Transiti che, giusto questa mattina, ha ricevuto la visita dell'ufficiale giudiziario che ha rinviato al giorno 20 luglio lo sgombero di tre appartamenti. Insieme a loro numerose persone accorse per contrastare la delibera, poi non presentata al Consiglio Comunale, tendente ad attribuire alle coperative legate alla Compagnia delle Opere la gestione di numerosi spazi attualmente in uso ai Centri Territoriali Sociali. Nel corso di questa iniziativa si e' evidenziata la tensione ormai insopportabile lievitata in questi mesi di divieti, sgomberi, denunce e sequestri. Gli eventi degli ultimi giorni e quelli del pomeriggio odierno, con alcuni tafferugli tra manifestanti e carabinieri, chiariscono oltre ogni evidenza, come esista una ormai insostenibile restrizione della liberta' di espressione nella citta'.

Chiediamo che venga resa pubblica, oltre le voci di corridoio e di giornale, la decisione che le autorita' hanno preso sullo sgombero del Centro Sociale Leoncavallo, e che si smetta di esasperare per fini di parte la vicenda del meeting "Nessuna giustizia, nessuna pace", oggi ristretto in via Salomone.

Milano, 18 luglio 1994
Centro Sociale Leoncavallo