La mattina dell'1/6/94 polizia, carabinieri e vigili hanno sgomberato con la forza 10 famiglie occupanti degli alloggi IACP di via Rilke.
Cinque di queste erano state gia' buttate fuori in febbraio da via Ucelli di Nemi.
E' la seconda volta che queste famiglie chiedono una casa e come risposta hanno l'intervento della polizia.
Anche questa volta non c'e' stata alcuna volonta' di trovare una sistemazione alle famiglie, abbandonate quindi in strada senza alcuna prospettiva.
La risposta e' stata immediata: l'occupazione della scuola elementare di via Ucelli di Nemi. Si tratta di un edificio enorme usato solo in parte, non a caso lasciato al degrado, depontenziato di fronte alla funzione che dovrebbe svolgere.
Gli occupanti sono entrati nella parte dismessa senza alcuna intenzione di bloccare l'attivita' scolastica, ma piuttosto per richiamare gli organi preposti alle loro responsabilita'.
La polizia ha posto fine all'occupazione il giorno successivo.
La campagna denigratoria nei confronti degli occupanti portata avanti nei mesi scorsi da articolisti da prima pagina, ha preparato il terreno a questo tipo di operazione: si e' fatto degli abitanti di Ponte Lambro un capro espiatorio.
Il vero interesse della giunta milanese non e' far fronte al degrado delle periferie, ma spingere al massimo il processo di privatizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e affossare definitivamente il principio per cui la casa e' un diritto di tutti.
Ma veniamo ai fatti:
alle 17 circa le forze dell'ordine danno il via all'operazione di sgombero, abbattendo le porte dello stabile.
Visto che andava formandosi un presidio di solidarieta' composto da abitanti del quartiere e frequentatori del CS Leoncavallo gli agenti decidono di sospendere l'operazione per riprenderla alle ore 19 circa.
Gli ex abitanti di via Rilke sono cosi' costretti a lasciare i locali, la forza prevale sulla ragione: strattonamenti, spintonamenti, trascinamenti per le scale di donne e bambini, mentre all'esterno avveniva una colluttazione con chi presidiava.
Una donna incinta e' stata costretta a rivolgersi al pronto soccorso.
La necessita' di un tetto per la notte ha spinto le famiglie a recarsi al consiglio di zona in riunione.
Al termine della serata le famiglie occupanti hanno deciso che un loro rappresentante domani 3/6, si rechera' con i consiglieri di zona 13 negli uffici dello IACP, per chiedere alle autorita' preposte di affrontare e decidere sulla loro situazione.
In attesa di una soluzione concreta le famiglie sgomberate pernotteranno dentro il Consiglio di zona.
NON CI FERMEREMO FINCHE' NON AVREMO UNA CASA.
Le famiglie sgomberate e gli abusivi di via Rilke
Milano, 2 giugno 1994