Enola Gay: il terrore nucleare

16 luglio, 5.30 a.m.: "... un'arma rivoluzionaria destinata a modificare il nostro attuale concetto della guerra ... viene messa in funzione, segnando l'ingresso dell'uomo in un nuovo mondo fisico" (dichiarazioni del ministero della Guerra sull'esperimento effettuato nella base aerea di Alamogordo, New Mexico).

Un uomo: "vieni a vedere, il sole spunta dalla parte sbagliata."

Le ricerche teoriche sull'atomo, avviate da gruppi di scienziati europei e americani negli anni Venti e Trenta, avevano cominciato a interessare gli ambienti politici e militari allorche' i tedeschi, nel 1938, scoprirono la fissione, di cui risultarono immediatamente evidenti i possibili usi bellici. La creazione del primo reattore nucleare, indispensabile per la produzione dell'uranio 235, rende tecnicamente realizzabile la costruzione di armi atomiche e scatena una febbrile competizione tra i due schieramenti in guerra. A partire dal 1942 negli Usa centinaia di scienziati e di tecnici lavorano nella piu' assoluta segretezza, sotto la direzione di R. Oppenheimer, per portare a termine l'obiettivo, in codice Manhattan project, nel laboratorio di Los Alamos. Fu il progetto scientifico piu' dispendioso della storia del mondo. Sebbene gli Usa sapessero, alla fine del '44, che in Germania i tentativi di costruire la bomba atomica erano falliti, gli scienziati di Los Alamos accelerarono le ricerche e nel luglio '45 procedettero al Trinity Test, la prima esplosione sperimentale nel deserto.

Dopo la resa incondizionata della Germania alle forze alleate, nel maggio di quell'anno, la guerra continuava nel Pacifico, ma il Giappone non era in grado di resistere ancora a lungo. Molti degli scienziati che avevano partecipato alle ricerche nucleari cominciarono a manifestare dubbi sul modo o l'opportunita' di usare la bomba: R. Wilson propose di usarla a scopo dimostrativo su un'isola deserta, invitando i giapponesi ad assistervi; L. Szilard e altri chiesero che l'arma non venisse affatto utilizzata, consapevoli che l'uso dell'energia nucleare a fini bellici avrebbe potuto "aprire la porta a un'era di devastazione su scala inimmaginabile". (Memorandum al presidente Truman, estate '45) Ma Oppenheimer, che aveva diretto tutte le ricerche, e altri, si opposero. "Il fascino delle armi nucleari e' irresistibile ... da' un'illusione di potere illimitato ... vendere l'anima al diavolo in cambio della sapienza e del potere e' sottoscrivere il patto di Faust ... in un certo senso fu quello che Oppenheimer fece". (F. Dyson)

Neanche le obiezioni etiche all'uso dell'atomica contro la popolazione civile dell'ammiraglio Leahy vennero accolte. Gli Usa erano troppo desiderosi di imporre, soprattutto agli alleati rivali russi, il loro nuovo ruolo di leader mondiale.

Lunedi' 6 agosto 1945, alle ore 8, 15 primi e 17 secondi, viene sganciata su Hiroshima la prima bomba atomica della storia: "un lampo accecante ... cancello' dalla citta' ogni ombra ... Il calore ... liquefece i tetti delle case, anniento' le persone fissando le loro ombre sull'asfalto ... nel cielo a 11 miglia di distanza, due onde d'urto colpirono successivamente la superfortezza volante (Enola Gay) che aveva sganciato la bomba ... un pilota si volse a guardare indietro: 'Dio mio, che abbiamo fatto!', fu il suo unico commento." (L. Castellani, La grande paura, L'Unita', 6/8/85)

"... l'energia atomica - annuncia il presidente Truman - puo' diventare un ... energico strumento per il mantenimento della pace mondiale." (H.S. Truman, in W.C. Langsam, Historic Document of World War II)

Che cosa in definitiva spinse il governo Usa all'impiego dell'atomica? Secondo lo storico inglese B.L. Hart, la necessita' di giustificare le enormi somme di denaro spese nel progetto e il timore di dover ammettere l'Urss alla spartizione del Giappone: "La richiesta di Stalin a Postdam ... fu molto imbarazzante, e il governo degli Stati Uniti si preoccupo' di evitare tale eventualita'." (B. Liddell Hart, La seconda guerra mondiale)

Un sopravvissuto di Hiroshima: "Non c'e' parola, in nessun linguaggio umano, capace di consolare le cavie che non sanno il perche' della loro morte."

Tre giorni dopo Hiroshima, una seconda atomica viene sganciata su Nagasaki, con gli stessi tremendi risultati: in soli 9 secondi quasi centomila morti, decine di migliaia di feriti e dispersi, piaghe, cecita', malattie da radiazioni; senza contare le vittime a distanza di settimane, mesi, anni.

"Il lancio delle bombe atomiche ... e' stato ... la prima grande operazione della guerra fredda ..." (P.M.S. Blackett)

Dopo la guerra il nuovo pericolo per gli Usa era il comunismo russo e cinese. Comincio' ad emergere una concezione di pace basata sull'idea del potere deterrente della propria superiorita' bellica. Nel '49, inaspettatamente, i russi fecero la loro atomica, scioccando gli Usa. La preoccupazione dell'equilibrio degli armamenti spinse le potenze rivali ad una sfrenata corsa al riarmo. Sono gli anni della guerra fredda tra Est e Ovest; il fanatico spirito di crociata anticomunista, promosso negli Usa dal senatore McCarthy, diffonde sospetti sul possibile ruolo di spia dei russi svolto da Oppenheimer.Considerato un pericolo per la sicurezza nazionale, spogliato di tutte le onorificenze e gli incarichi speciali nella ricerca nucleare, lo scienziato rimarra' spiritualmente prostrato. Il clima repressivo di quegli anni culmino' con la condanna a morte dei coniugi Rosemberg, falsamente accusati (solo perche' militanti comunisti) di avere fornito informazioni ai sovietici durante la guerra, trafugando documenti dal centro nucleare di Los Alamos. La persecuzione aveva il duplice scopo di mettere a tacere gli scienziati in crisi di coscienza per i terribili effetti delle loro scoperte, e di giustificare la prosecuzione dell'orientamento delle ricerche scientifiche a fini bellici.

L'inizio della coesistenza pacifica tra Est e Ovest alla fine degli anni Cinquanta, non significa riduzione della conflittualita' o degli armamenti. Anche nel periodo successivo, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, il perno su cui ruotano le relazioni internazionali resta la sia pur rallentata competizione militare. Armamenti sempre piu' distruttivi e sofisticati, capaci di distruggere piu' volte l'intero pianeta, creano il fondamentale paradosso dell'epoca, di un conflitto al tempo stesso inevitabile e impraticabile, che costringe le superpotenze al confronto entro il quadro relativamente statico del cosiddetto equilibrio del terrore. Negli anni Ottanta perdurano le tensioni. Solo con Gorbaciov inizia una politica di disarmo.

"La minaccia di una catastrofe atomica - scrive H. Marcuse ne L'uomo a una dimensione, 1964 - che potrebbe spazzar via la razza umana, non serve nel medesimo tempo a proteggere le stesse forze che perpetuano tale pericolo? ... dinanzi alla troppo ovvia minaccia dall'esterno - l'Ovest minacciato dall'Est, l'Est minacciato dall'Ovest ... questa societa' e' irrazionale ... la sua crescita si fonda sulla repressione delle possibilita' piu' vere per rendere pacifica la lotta per l'esistenza ..."

L'atomo e l'uranio sono stati esaltati come inesauribile fonte di energia e nuova risorsa dell'umanita'. Gravi incidenti hanno pero' suscitato proteste e interrogativi (sulla sicurezza degli impianti, l'inquinamento ambientale). Il Nucleare significa potere (R. Jungk, Lo stato atomico, Einaudi, '78), suggerisce nuovi strumenti di profitto e di dominio: le bombe nucleari sono ormai presenti anche nei campionari dei trafficanti di armi.