Salvate i fascisti!

I due James Bond americani che organizzano il salvataggio degli ex gerarchi sono Allen Dulles, capo dell'intelligence in Svizzera, il futuro direttore della Cia, e James Angleton, capo delle operazioni in Italia, il futuro direttore del suo controspionaggio.
Dulles, e Angleton, un appassionato italianista, credono fermamente che sia negli interessi degli Stati Uniti assicurarsi i servizi degli uomini piu' capaci del Führer e del Duce, non solo scienziati ma anche militari e spie, salvo alcuni dei grandi criminali di guerra ...

Uno degli studiosi più attenti del salvataggio dei nazisti e dei fascisti, Harris Smith, un ex agente della Cia, elenca alcune imprese dei due 007 americani. Dulles fa scappare Walter Rauff, il compagno di Karl Wolff nelle trattative della resa, dopo che e' stato arrestato dagli alleati in Lombardia. Lo fa riparare a Genova dove, con l'aiuto del cardinale Siri, Rauff istituisce una «stazione di transito» per i militari tedeschi verso l'Argentina, la Siria e l'Egitto e più tardi il Cile. Dulles manda anche il suo migliore agente, Emilio Daddario, a salvare il maresciallo Graziani catturato dai partigiani a Milano.
Intanto a Roma, Angleton - su ordine del nuovo proconsole, l'ammiraglio Stone, traveste da ufficiale americano il capo della Decima Mas, la formazione della Repubblica di Salo', il principe Valerio Borghese, condannato a morte, e lo nasconde.

... La rete d'intrighi e alleanze in Europa per salvare i nazisti e i fascisti e' sterminata ... Essa s'impernia soprattutto sugli ex servizi segreti tedeschi in combutta coll'Oss e sull'Ordine dei Cavalieri di Malta, alcuni dei cui leader sono rimasti fedeli alla svastica e al fascio.
Ma la collaborazione della Santa Sede e' solida. Secondo Harris Smith, «essa forgia passaporti falsi per i fuggiaschi e li sussidia tramite la Caritas Internationalis, sotto la supervisione di Montini». E Frederic Laurent ne "L'orchestre noire" cita un rapporto del ministero degli Interni di Salo' del marzo del '45 con l'elenco dei rifugi allestiti dal Vaticano per i collaborazionisti.

(E. Ceretto-B. Merolo, Made in Usa)


Cosi' come il vecchio apparato burocratico statale, assieme a molto personale politico, dell'Italia giolittiana era passato, tale e quale, al servizio del fascismo, analoga sorte subi' l'Italia repubblicana postfascista. Pochi furono i processi a carico di fedeli servitori del fascismo. L'epurazione degli apparati si risolse in una farsa.

La quasi totalita' dei prefetti e dei magistrati dell'era fascista resta al suo posto anche dopo la Liberazione. In compenso, quando i tempi si fanno maturi, il ministro democristiano Mario Scelba epura la polizia degli elementi provenienti dalle file dei partigiani.

Per una malintesa necessita' di non lacerare il paese e non rompere con i democristiani e gli Alleati, Togliatti e il Pci non insistettero sull'epurazione, anzi, nel 1946, Togliatti, allora ministro della Giustizia, decise di promulgare l'amnistia per i fascisti. Cio' scateno' in alcuni ambienti del Pci e della Resistenza molte proteste, placate nel volgere di poco tempo. Anche i criminali di guerra nazisti hanno goduto di benevolenza e complicita': il responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine, Karl Kappler, nel 1975 fu fatto fuggire dall'Italia.