Descamisados

Da un intervento di Jose' Luis Tagliaferro: "1951. 1a elementare: quaderno, matita, gomma. Per penna e calamaio dovremo aspettare il prossimo anno scolastico. Appena in grado di scrivere, mettiamo la data inaugurando il bianco foglio quotidiano: "Las Malvinas son argentinas", "Apoye el segundo Plan Quinquenal", "Peron cumple, Evita dignifica ..." Sono tanti i ricordi di quell'anno, un anno in cui "El Liberador" e "La jefa espiritual de la Nacion" vivono un primo, serio momento di crisi: tentato colpo di Stato in Argentina e conseguente proclamazione dello "stato di guerra interna". E' anche l'anno in cui Evita Peron si ammala: l'anno successivo, alle ore 20,25 del 26 giugno 1952, le radio annunceranno che "paso' a la inmortalidad".

1951. Anno cerniera per il peronismo. L'11 novembre il generale Juan Domingo Peron stravince le elezioni politiche assicurandosi un secondo mandato presidenziale. Il suo partito conquista tutti i seggi in Senato e 135 deputati; ai radicali ne restano solo 14. Peron era presidente - regolarmente eletto - dal 4giugno 1946. In realta', era al potere da molto prima. Aveva attivamente partecipato al colpo di Stato del 1930 contro il presidente radicale Yrigoyen, acquistando un peso crescente dentro le forze armate. Le sue simpatie per il fascismo erano note: negli anni Trenta aveva soggiornato a lungo nell'Italia di Mussolini.

"Neutrale" durante la seconda guerra mondiale, l'Argentina si era arricchita vendendo grano e carne ai paesi belligeranti, che pagavano in oro. Cosi', al termine del conflitto, i sotterranei della Banca Centrale erano pieni del prezioso metallo. Peron lo usa per costruire ospedali, scuole, universita', colonie estive, servizi per anziani e bambini. Nazionalizza, comprandole agli inglesi, le ferrovie; da una compagnia Usa acquista invece i telefoni. L'industria riceve un formidabile impulso e si creano nuovi posti di lavoro. Nelle periferie delle grandi citta' - soprattutto a Buenos Aires - giungono migliaia di meticci provenienti dalle regioni povere del Nord dell'Argentina. Sono i "cabecitas negras", i "descamisados" che costituiscono la base sociale del peronismo.

1951. A scuola si studiava anche religione. Nel 1955, tuttavia, in polemica con la Chiesa, Peron decide di abolirne l'insegnamento e di cancellare molte festivita' religiose: l'Epifania, il Corpus Domini, l'Assunzione, Ognissanti e l'Immacolata Concezione. Contemporaneamente promulga una legge sul divorzio e stabilisce la riapertura delle case chiuse. Inesorabile, arriva la scomunica e tre mesi dopo, il 16 settembre 1955, un colpo di Stato estromette il Presidente dal potere. Ha cosŤ inizio un esilio che durera' 18 anni.

1951. A Buenos Aires il benessere economico e' sotto gli occhi di tutti. Le radio trasmettono tanghi struggenti che parlano di amori contrastati e di uomini sofferenti per colpa di donne infedeli. Viene abolita la censura per i vecchi tanghi a contenuto sociale, di "protesta" si direbbe oggi: si deve solo chiarire che appartengono a "un'epoca passata".

In quell'Argentina "libera, giusta e sovrana" non ci si poteva che riconoscere. Solo a qualche oppositore di sinistra - voce stonata in mezzo a tanto consenso - veniva prescritto, di tanto in tanto, un periodo di riflessione nelle patrie galere. Notoriamente la cura adatta per ritrovare fiducia e ottimismo."