Carri armati a Budapest

Al XX congresso del Partito comunista sovietico (febbraio 1956) Kruscev avvia il processo di destalinizzazione: afferma la parita' fra i paesi del campo socialista; riabilita l'esperienza dell'autogestione iugoslava; lancia la politica di coesistenza pacifica con i paesi capitalisti; rivaluta la democrazia parlamentare come strumento attraverso il quale le classi lavoratrici possono raggiungere la direzione dello stato. Infine, in un rapporto segreto, denuncia il culto della personalita' di Stalin e le sue violazioni criminali dei principi della legalita' socialista. La destalinizzazione investe in vario modo i paesi del campo socialista. In Ungheria mette in moto un grande movimento in cui studenti, intellettuali, operai rivendicano, in un primo tempo senza mettere in discussione il socialismo, la piena liberta' politica. Il movimento riesce a ottenere il ritorno al governo di Imre Nagy, destituito l'anno precedente, favorevole a una politica di riforme. Il 29 ottobre inizia una vera e propria sollevazione contro la presenza delle truppe sovietiche.

"Budapest. Ero sulla Ulloy Utca quando la folla, il 30 ottobre, ottavo giorno della rivolta, ha dato l'assalto alla caserma 'Maria Teresa' della polizia politica. Sono arrivati, sparando, due carri armati, con la bandiera tricolore. La folla e' corsa via, sotto gli alberi, poi e' tornata indietro, vedendo che i carri puntavano i cannoni verso l'edificio.

Dalle finestre uscivano le canne dei mitra dei poliziotti. I carri hanno fatto fuoco e pennacchi di fumo sono esplosi sulla facciata del palazzo. Quando il fumo e' svanito e al fragore dello scoppio e' seguito un grande silenzio, c'erano due grosse brecce all'altezza del primo piano. I poliziotti avevano smesso di sparare. Allora la folla ha preso la rincorsa contro il portone.

I poliziotti della Ulloy Uteca sono stati linciati. Li portavano gia' morti o moribondi sotto gli alberi, poi si vedevano i corpi salire sopra le teste della folla e pendere dai rami.

A Budapest c'e' stata la piu' violenta lotta armata che si sia avuta in una citta' europea, dai tempi della Comune di Parigi. Mai, prima della giornata del 23 ottobre, con la quale ha avuto inizio, c'era stata una insurrezione di questa portata, senza che gruppi o partiti politici clandestini o comitati segreti l'avessero preparata e studiata nei particolari."
(M. Cancogni, La crisi di Budapest, 30anni di esteri, L'Espresso)

La destalinizzazione non significa comunque abbandono, da parte dell'Unione Sovietica, della politica di potenza. Non appena il governo ungherese annuncia il ritiro della sua adesione al Patto di Varsavia, l'esercito sovietico invade l'Ungheria (4 novembre) e insedia un governo filosovietico che pratica, per alcuni mesi, un regime di terrore.