Sulla strada senza confini

Ho visto le menti migliori della mia generazione
distrutte dalla pazzia, affamate, nude, isteriche,
trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di
droga rabbiosa ...
(Allen Ginsberg, Urlo, Oscar Mondadori)

Fiumi di inchiostro sono stati scritti sul fenomeno culturale e politico della Beat generation (che tanta influenza avra' poi sul movimento degli hippies 1 e degli yippies 2 degli anni Sessanta), nato come rivolta ad una situazione sempre piu' intollerabile.

Nell'America dei primi anni Cinquanta, che gia' aveva subito le prime conseguenze repressive causate dalla guerra fredda, la svolta fu data dal senatore McCarthy, (da cui maccartismo, termine coniato per indicare il periodo della cosiddetta caccia alle streghe): il minimo sospetto di appartenere ad una associazione vagamente di sinistra era punito con la perdita del lavoro e un processo sommario, nel quale veniva richiesto di denunciare tutti gli altri eventuali membri o simpatizzanti.
Artisti, scrittori, cineasti, tutti entrarono nel mirino dell'House Un-American Activities Committee, il tribunale che si occupava delle eventuali attivita' svolte contro gli interessi della patria.
Un sentimento di odio e di sospetto misto allo sfrenato individualismo attanaglio' la nazione.
In piu' vi era la convinzione da parte della maggioranza di essere guerrieri democratici, benevolenti e innocenti, detentori del sacro calice contenente la magica pozione del progresso tecnologico, della pulizia e dell'ordine.

Come ebbe a dire Kipling: "L'uomo bianco si e' caricato sulle spalle un carro armato e continua a pensare che sia un trattore." Cosi' era l'America che si presentava davanti agli occhi allucinati di chi come Jack Kerouac, Allen Ginsberg, William Burroughs, i padri della Beat generation, aveva detto e urlato NO a questa isteria collettiva.
Le prime radici di questo movimento vanno ricercate gia' con l'inizio della guerra fredda (cioe' subito dopo la seconda guerra mondiale) ma e' nel 1952 che Jack Kerouac, il famoso autore di On the Road (Sulla strada), considerato la Bibbia dei beat, riuni' a se' i membri sparsi del movimento per una azione pi— incisiva.
L'idea era quella di parlare dei propri sentimenti senza freni morali o inibitori. Il battito del cuore (beat) e della musica (il bebop, una forma di jazz, in particolare) unita ad una ricerca interiore, aiutata spesso dall'assunzione di droghe allucinogene, doveva portare alla Beat-itude cioe' alla beatitudine.
Ma beat vuol dire anche battere e il senso di essere battuti appartiene anche allo spirito del movimento.
Beat e' dunque un gioco di parole che anche i Beatles utilizzarono. I beat volevano tornare alla nudita' che per loro significava rinascita e recupero di una identita' perduta. Per dar forza a questa teoria Allen Ginsberg, autore di Urlo, il manifesto del movimento, si presentava spesso nudo alla lettura delle sue poesie.

Sia Jack Kerouac che Allen Ginberg ebbero difficolta' a pubblicare i loro scritti.
In particolare il secondo fu condannato per oscenita' a causa delle immagini evocate e delle parole usate.

Lawrence Ferlinghetti, anche lui poeta, editore di Urlo, fu condotto in prigione nel giugno del '57 a San Francisco per aver venduto copie della poesia importate dall'Inghilterra (in America la censura aveva negato il permesso).
Il processo ebbe tanta eco che anche i piu' distratti vennero a contatto col fenomeno Beat generation che da quel processo prese uno slancio ancora piu' vitale. In un certo senso i poeti e scrittori della Beat generation erano gli esistenzialisti al di la' dell'oceano. La loro ricerca era senza confini, come la strada di Dean Moriarty, l'eroe del romanzo di Kerouac.

"...Improvvisamente stavamo correndo lungo le acque azzurre del Golfo, e nello stesso momento alla radio attacco' una formidabile pazzia: era il programma di dischi Chicken Jazz'n Gumbo da New Orleans, tutti indiavolati dischi di jazz, dischi di musica negra, con il presentatore che diceva: "Non preoccupatevi di niente!". Vedemmo con gioia New Orleans nella notte davanti a noi. Dean si frego' le mani sopra il volante. "Adesso ci divertiremo un mondo!" Al tramonto stavamo entrando nelle ronzanti strade di New Orleans. "Oh, sentite l'odore della gente!" urlava Dean, annusando, il viso fuori dal finestrino. "Ah! Dio! Che vita!" Giro' attorno a un filobus. "Si'". Lancio' la macchina e guardo' in tutte le direzioni in cerca di ragazze. "Guardate quella!". L'aria di New Orleans era cosi' dolce che pareva giungere in morbide fasce di seta: e si poteva sentire l'odore del fiume e veramente sentire quello della gente, e del fango, e della melassa, e ogni genere di esalazioni tropicali col naso distolto all'improvviso dai geli asciutti di un inverno settentrionale. Saltavamo sui sedili. "E osservate quella!" gridava Dean, indicando un'altra donna. "Oh, io adoro, adoro, adoro le donne! Penso che le donne sono meravigliose! Adoro le donne!". Sputo' dal finestrino; mugolo': si afferro' la testa. Grosse gocce di sudore gli cadevano dalla fronte per pura eccitazione e sfinimento ..."
(Kerouac, Sulla strada)

Nella liberta' di provare tutte le esperienze, di sperimentare su di loro teorie che sarebbero altrimenti rimaste astratte, sta la forza dirompente del movimento; c'e' spazio per tutto, dal Buddismo Zen, propagandato con i libri di Allan Watts e l'adozione di forme di poesia giapponese chiamate haiku al nuovo sciamanesimo di Timothy Leary che coniugava l'antica religione degli indiani d'America con la ricerca dei livelli piu' profondi dell'inconscio attraverso l'uso di mescalina e acido lisergico (Lsd).

Essere un Beat o Beatnik divenne un'etichetta per indicare giovani intellettuali, pacifisti, radicali che si estraniavano da una societa' che non credeva nei loro ideali di pace e liberta'. Il sentimento anti-militarista trova una grande espressione cinematografica nel film Orizzonti di gloria di S. Kubrick.

Da non dimenticare infine che, pur non avendo una relazione diretta con il movimento, ma nello stesso periodo in cui cominciava ad espandersi, vi fu l'esplosione del rock 'n' roll, altra forma di ribellione giovanile, questa volta sessuale, che diede un'ulteriore scossa al bigottismo borghese fondato sul trittico Dio, Patria e Famiglia.

Echi della Beat generation americana in Europa sono, oltre al fenomeno inglese dei Beatles, il movimento della Nouvelle Vague francese della fine degli anni Cinquanta.
La Nouvelle Vague nasce ufficialmente con il film Fino all'ultimo respiro di J.L.Godard (regista) e F.Truffaut (autore del soggetto). Nel cinema francese si apre un moto di rinnovamento che va nella stessa direzione dell'esperienza del Neorealismo italiano: ambienti reali anziche' ricostruiti negli studi; storie semplici e banali; fatti di vita quotidiana; racconti in prima persona; luce naturale del giorno anziche' luce artificiale, studiata apposta per creare effetti particolarmente espressivi e significativi. Si tratto' di una ventata d'aria fresca nel clima soffocante del cinema francese del tempo (girato tutto in studio, fatto di adattamenti letterari e attori professionisti diventati mostri sacri). Tutta una generazione di intellettuali e critici venne investita da questa svolta linguistica del cinema francese.

1 Il termine hippy deriva da uno slang degli afro-americani.
Essere "hip" voleva dire essere in gamba

2 Il termine yippie deriva da "Youth International Party" (Yip) fondato da Jerry Rubin nel 1968.
Era l'ala politica del movimento che rispondeva con la violenza alle violenze della polizia.