La notte di capodanno del 1959 il dittatore Batista fugge con l'aereo personale a Miami, in Florida,
portando con se' svariate valigie piene d'oro e denaro; poche ore dopo entrano a La Habana
i combattenti dell'Ejercito Rebelde portando con se' la gioia per la conquistata liberta' e
la speranza in un futuro migliore per tutti.
Il principio sul quale Fidel Castro, il Che, Camilo Cienfugegos e gli altri
comandanti teorizzarono la lotta di guerriglia e' che "non sempre si deve aspettare che si producano
tutte le condizioni favorevoli alla rivoluzione; il focolaio rivoluzionario puo' crearle".
Ai pochi sbarcati il 5 dicembre del '56 a Capo Cruz si uniscono numerosi i contadini della Sierra.
Nessuno viene reclutato a forza. Le terre delle zone liberate vengono date ai contadini; fabbriche, scuole,
presidi medici sono creati e aperti alla popolazione mentre la guerriglia e' in corso.
Alternato al crepitio del mitra si sente, di notte, nel fitto della boscaglia, il suono delle chitarre e le voci
cantare perche' - scrivera' il Che nel suo diario - "ancor piu' del suono delle campane, ad annunciare
la liberazione sara' il ritorno dell'antica allegra risata, dell'antica spensierata sicurezza, oggi perduta
dal popolo cubano".
Cinque mesi dopo l'entrata trionfale a La Habana il Governo Rivoluzionario Cubano promulga
la prima legge di riforma agraria che abolisce il latifondo in tutta l'isola; un anno dopo confisca
le raffinerie della Texas Oil Co., della Shell e della Esso che si erano rifiutate
di lavorare il petrolio mandato a Cuba dall'Unione Sovietica; nazionalizza le proprieta' degli statunitensi
e dei cubani fuggiti al seguito di Batista.
La subalternita' al modello sovietico ha affievolito il prestigio internazionale di Cuba.
Dopo il crollo dell'Urss, Cuba vive una gravissima crisi dovuta certo anche all'embargo degli Usa,
ma che evidenzia i limiti di un modello economico totalmente dipendente perche' basato ancora
sulla monocoltura della canna da zucchero.
Negli ultimi anni il turismo e' diventato la risorsa principale del paese.
E' un turismo che comporta squilibri, desolidarizzazione sociale e conseguenti fenomeni di corruzione
e di prostituzione diffusa, di cui sono responsabili anche tutti coloro che si recano a Cuba vogliosi
di miti e di sesso a pochi dollari.
Cuba diventa cosi' contemporaneamente un simbolo ed un esempio per tutti i paesi dell'America Latina
oltre che la maniacale ossessione degli Stati Uniti.
Il Presidente Eisenhower nel 1960 annuncia le prime manovre di embargo contro Cuba;
Kennedy, l'anno successivo, ordina ai marines statunitensi di invadere l'isola sbarcando
alla Baia dei Porci (mai nome fu piu' azzeccato!): 1.180 uomini catturati, su 1.297 sbarcati,
e un anno e mezzo dopo liberati in cambio di carta igienica (!) e medicinali;
Nixon definisce Cuba un cancro intollerabile e finanzia con milioni di dollari la Cia,
affinche' organizzi gruppi controrivoluzionari da infiltrare nel paese ... cosa che, con meno pubblicita'
ma con la stessa costanza, continua a fare il Presidente Usa Clinton.
Cuba e' un'ossessione per tutti i governi Usa che anche dopo il crollo dell'Urss non sopportano
il ricordo di una ferita cosi' profonda.