Nel cuore della grande Africa

Tra ottobre e dicembre del 1961 affluiscono nel Katanga ufficiali francesi, provenienti dall'Algeria, in qualita' di mercenari pronti a combattere per la civilta' occidentale e per la cristianita'.

Ad essi e' affidato il compito di riorganizzare le forze di Moise' Ciombe che l'11 luglio 1960 ha proclamato la secessione del Katanga dal Congo, indipendente dal colonialismo belga solo da 10 giorni. La secessione fu favorita dall'Union Miniere che nella regione sfruttava fabbriche e miniere. Ciombe si affretto' a chiedere al Belgio "di conservare il suo aiuto tecnico, finanziario e militare", mentre il Primo Ministro del Congo, il progressista Patrice Lumumba, chiese l'intervento dell'Onu.

Mentre l'Onu ritarda il suo intervento, nel Katanga e' la guerra civile poiche' i Baluba, che costituivano il 40% della popolazione, non accettano la secessione.
I mercenari guidati dal capitano Faulques, ricercato dalla polizia francese, sono i veri padroni del paese.

"Sul modello dell'OAS e dei suoi commandos Delta, armo' circa tremila bianchi che abitavano nelle citta' del sud e del centro del paese. Questi civili, in caso di guerra, dovevano attendere alle loro abituali occupazioni, come se niente fosse; portavano il mitra sotto la giacca; ed era il capo di sezione che doveva riunirli, per telefono o attraverso un messaggero, per azioni-lampo contro gli obiettivi indicati.

Infine Faulques organizzo' due gruppi d'urto: cinque mercenari scelti su una jeep dotata di un mortaio e di una mitragliatrice. Questi ultimi gruppi avevano il compito di seminare lo scompiglio dietro le linee nemiche e di creare nella popolazione africana un clima di panico favorevole al proseguimento della guerra sovversiva. Il piu' celebre di questi gruppi fu quello comandato dal portoghese Del Masso. Specialista del mortaio, egli tiro' colpi micidiali nel campo dei rifugiati Baluba, dove riusci' ad uccidere - cambiando continuamente la posizione di tiro - ventotto fra uomini e donne in un sol giorno." (J. Zi‚gler, Controrivoluzione in Africa, Sugar, Milano, 1963)

L'Africa sara' libera
Piangi, amato mio fratello negro!
Le tue ceneri furono sparse per la terra dal simun e
dall'uragano ...
tu, che non hai mai innalzato piramidi.
Per tutti i tuoi potenti boia,
tu, catturato nelle razzie, tu, battuto
in ogni battaglia in cui trionfa la forza,
tu, che hai imparato in una scuola secolare
un solo slogan: schiavitu' o morte,
tu, che ti sei nascosto nelle jungle disperate,
che hai affrontato tacendo migliaia di morti
...
Si asciughino ai raggi del sole
le lacrime che il tuo avo verso',
tormentato in queste lande luttuose!
Il nostro popolo, libero e felice,
vivra' e trionfera' nel nostro Congo.
Qui, nel cuore della grande Africa!

(P. Lumumba, Belfagor, marzo 1961)

Patrice Lumumba, esponente delle correnti democratiche del movimento congolese, fu catturato nel Katanga e ucciso nel 1962.