L'uragano di Watts

"Cio' che vorremmo veder scomparire e' la divisione dei popoli sulla base del colore della loro pelle ... Se noi ... bianchi e noi neri relativamente consapevoli ... non ... saremo in grado di porre fine all'incubo razziale ... s'adempira', e presto, quella profezia biblica che uno schiavo canto' nella canzone: 'Dio mando' a Noe' il segno dell'arcobaleno. Non piu' acqua: la prossima volta il fuoco!'" (J. Baldwin, La prossima volta il fuoco, 1963)

Fu cio' che accadde. Le leggi anti-apartheid del '64/'65, che sanciscono formalmente la vittoria del Movimento per i Diritti Civili dei neri negli Stati del Sud, si accompagnano ad una progressiva stratificazione sociale e all'integrazione di una parte della popolazione nera che si giova della politica Johnsoniana di aiuti economici e di assunzione preferenziale dei neri. Ma il razzismo strutturale della societa' americana e la segregazione de facto, sociale ed economica, permangono tra le masse nere emigrate nelle grandi citta' del Nord e dell'Ovest. Di qui la rabbia che da' fuoco alle sollevazioni dei ghetti negli anni '64/'69.

La rivolta piu' sanguinosa esplode tra l'11 e il 16 agosto '65 nel ghetto di Watts, Los Angeles, per reazione ad un ennesimo episodio di ingiustificata brutalit… poliziesca, bruciando e devastando ogni cosa in un crescendo da 'uragano'. Bilancio: 34 morti, 100 feriti, 4.000 arresti.

"Siamo intrappolati in un circolo vizioso di morte economica, intellettuale, sociale, politica ...- aveva detto Malcolm X - e voi qui che cantate We shall Overcome! ..." Il cosiddetto 'sogno americano' - in cui M.L. King aveva creduto - visto dalla parte delle vittime altro non era che un incubo: per Malcolm occorreva lottare non per i diritti civili, bensi' per quelli umani, rivendicando le diversita' e le radici culturali di tutti i popoli di colore, su scala mondiale, il diritto all'autodeterminazione della 'nazione' nera e quello all'autodifesa, "... con qualunque mezzo ... necessario ..." (Malcolm X, Ultimi discorsi)

La cultura della nonviolenza e dell'integrazione e' estranea alla realta' dei ghetti. Dopo Watts il messaggio di Malcolm X (assassinato ad Harlem il 21 febbraio di quell'anno) viene raccolto da nuovi gruppi separatisti radicali che mirano a trasformare i fermenti nazionalistici e la conflittualita' spontanea dei ghetti in progetto politico rivoluzionario. Nel '66 si leva il grido del Black Power di S. Carmichael, mentre il Black Panther Party di H. Newton e B. Seale, da' attuazione pratica al tema dell'autodifesa armata alla luce del sole, affrontando con spavalda determinazione polizia e tribunali razzisti.
Intrecciandosi agli ulteriori contrasti interni indotti dall'escalation militare in Vietnam e dalla contestazione studentesca, il problema nero diventa ben presto un fattore decisivo di destabilizzazione dell'intero assetto sociale Usa, cui i vertici governativi e l'Fbi reagiscono con una brutale repressione, che conduce, gia' all'inizio degli anni Settanta, alla liquidazione di tutte le opposizioni, anche tramite annientamento fisico dei leader e dei militanti piu' pericolosi e irrecuperabili.