Si parla molto oggi di Aids, ma non sempre nel modo più corretto.
E' importante invece sapere bene come comportarsi in modo da proteggere
la propria salute e quella degli altri.
Questo vale per tutti, in particolare per i giovani.
L'Aids ha già colpito oltre cinque milioni di persone nel mondo
ed è in continuo aumento.
E' un'infezione causata da un virus chiamato Hiv, che produce un forte
indebolimento delle difese immunitarie.
L'Aids è
una malattia evitabile, perché è legata a determinati comportamenti
che ognuno di noi può e deve modificare.
Non vi sono categorie di persone a rischio, ma comportamenti a rischio. Oggi, in Italia, 1'Aids tende a diffondersi fra gli eterosessuali, in particolare tra i giovani e i giovanissimi.
La prevenzione
fa vivere liberamente il rapporto con gli altri ed è il solo mezzo
efficace per combattere l'Aids.
La malattia non si trasmette se vengono prese alcune fondamentali precauzioni;
utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali;
evitare di scambiare la siringa o il cucchiaino nel caso di uso di droga
per via endovenosa;
evitare l'uso in comune di oggetti taglienti.
Essere sieropositivi
non significa essere malati di Aids.
La sieropositività non è un fatto esteriore, non si manifesta
nell'aspetto. L'unico modo per sapere se si è o meno sieropositivi
è sottoporsi al test nel totale rispetto dell'anonimato. Esistono
ospedali e centri specializzati in cui questo esame viene effettuato gratuitamente.
E' importante, prima di sottoporsi al test, parlare con un medico o con
un operatore che si occupa di prevenzione. Se il test risultasse positivo
vuol dire che si è entrati in contatto con il virus e che l'organismo
ha cominciato a produrre gli anticorpi. In tale situazione il virus può
essere trasmesso ad altri.
Questo non significa che si è malati di Aids o che certamente
ci si ammalerà in futuro: a tutt'oggi si conoscono persone sieropositive
da più di dieci anni, che non hanno sviluppato sintomi di Aids.
La persona che apprende di essere sieropositiva non deve chiudersi in se
stessa, sola con la propria angoscia.
Deve trovare la
forza di comunicare con chi può aiutarla.
Lila Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids è una associazione
di volontariato senza fini di lucro.
Costituita nel gennaio del 1987, opera sull'intero territorio nazionale.
Si avvale del contributo di medici, psicologi, operatori sociali, magistrati
e avvocati, esperti di comunicazione.
Alla Lila lavorano fianco a fianco persone sieropositive e non, mosse dal comune impegno per la difesa del diritto alla salute, per affermare i principi di solidarietà contro ogni forma di emarginazione e discriminazione.
La Lila è membro di Eurocaso, struttura europea che raccoglie tutte le associazioni non governative che intervengono sul problema dell'Aids, fa parte della Consulta Nazionale Aids istituita dal Ministero della Sanità, e tramite il suo presidente, partecipa alla Commissione Nazionale Aids.
i giovani nelle
scuole, nelle discoteche, nei centri sociali, in occasione di manifestazioni
sportive, musicali, culturali;
i tossicodipendenti
nelle piazze, attuando strategie di riduzione del danno attraverso unità
di strada e macchinette scambia siringhe; nelle carceri, dove sopravvivono
in condizioni igenico-sanitarie del tutto precarie e a rischio di nuove
infezioni;
le persone che
si prostituiscono, affinché impongano ai propri clienti l'uso del
profilattico.
tutte quelle figure, operatori socio-assistenziali dei servizi pubblici, del privato sociale, delle carceri, delle aziende e della scuola, che intervengono direttamente nei diversi ambiti.
Formiamo i formatori per offrire loro gli strumenti necessari perché svolgano un corretto lavoro di informazione e sensibilizzazione verso i loro interlocutori.
con risposte adeguate alle molteplici richieste e ai diversi bisogni delle persone direttamente o indirettamente toccate dal problema. Abbiamo istituito il Centralini di informazione Aids nelle nostre sedi. Tutti possono utilizzare questo servizio che offre gratuitamente la possibilità di colloqui individuali con operatori, medici, psicologi, legali.
con la nostra quotidiana attenzione ai casi di violazione della legge 135/90 che tutela le persone sieropositive. Denunciamo pubblicamente i casi di sopruso e discriminazione ogni qualvolta ne veniamo a conoscenza, sviluppando vere e proprie difese legali a favore dei soggetti colpiti.
attraverso un archivio assai ricco di libri, pubblicazioni, dispense, atti di convegni, riviste nazionali e internazionali, video ed altro materiale utile. Vi accedono tutti coloro che ne fanno motivata richiesta: operatori dei servizi pubblici e privati, studenti per ricerche, tesi di laurea, ecc.
mettendo a disposizione le conoscenze, gli studi, le ricerche di alcuni medici che collaborano come volontari.