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COMUNICATO DEL CENTRO AUTOGESTITO GARIBALDI SULLA MANIFESTAZIONE INDETTA A MILANO PER IL 14 SETTEMBRE 1996 Mai come quest'anno, almeno da diversi a questa parte, abbiamo vissuto, e non solo dal punto di vista metereologico, un'estate cosi' fredda. I dati sono allucinanti. Una repressione generalizzata che ha colpito diverse citta' come Milano, Bergamo, Bologna, Perugia nei luoghi dell'espressione del dissenso, dall'antagonismo, quali i centri sociali e le case occupate, azzerando in certi luoghi, almeno nella forma materiale, la presenza del movimento antagonista. Creando oltretutto nel paese uno scenario nuovo rispetto a episodi analoghi precedenti. Gli ordini per questa opera di "pulizia" non sono partiti in nessun caso dalle amministrazioni locali (peraltro tutte di centro-sinistra) ma direttamente dal potere centrale (Ministero degli Interni?), prefigurando cosi' un panorama ben piu' ampio di smantellamento, "pulizia" quindi, di tutte quelle forme piu' o meno organizzate che all'interno del territorio attuano una pratica antagonista, di denuncia, che non rientrano in una normalizzazione che questo governo sta mettendo in atto. Si puo' forse capire piu' approfonditamente questo fenomeno se si da uno sguardo a quanto e' successo anche fuori dai confini nazionali: vedi la vicenda dei "sans-papier" in Francia o la ferocia usata in Corea del Sud nei confronti della protesta degli studenti universitari. Lor signori che si definiscono democratici e di sinistra pero' non hanno capito che non sara' zittendoci, cosa peraltro impossibile, con pratiche fasciste "manu militari" che eviteranno la venuta a galla dei reali problemi di questo paese. I dati parlano chiaro, e la gente li sa leggere benissimo: oltre sei milioni di persone oltre la soglia di poverta'; disoccupazione (soprattutto al sud) a livelli allucinanti; potere di acquisto dei salari ridotto all'osso; introduzione delle gabbie salariali; possibilita' di vivere in un'abitazione (che si possa definire tale) quasi un lusso, per non parlare di quella di ricevere un'assistenza sanitaria; condizioni, carichi e tempi lavorativi da schiavismo (un morto ogni ora lavorativa). Non siamo piu', come negli anni '80, alla ricerca del benessere, ma nella maggior parte dei casi alla molto piu' semplice soddisfazione dei bisogni primari, alla possibilita' di avere una vita decente. E queste sono cose che non si nascondono sventolando le bandiere dell'unita' nazionale contro il seccessionismo di Bossi. Non e' certo solo la Lega a portare avanti una politica del chi e' dentro e' dentro e chi e' fuori e' fuori. Questi sono i contenuti che vogliamo portare in piazza il 14 settembre, questi sono i temi su cui vorremmo costruire un percorso di lotta unitario che ci porti a essere protagonisti propositivi sulla scena politica di questo paese, per "scaldare" il clima di questo autunno che si presenta estremamente rigido.
CENTRO AUTOGESTITO GARIBALDI |