COMUNICATO DI ADESIONE DEL CENTRO SOCIALE LEONCAVALLO ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA A MILANO PER IL 14 SETTEMBRE 1996

Lo sgombero della casa occupata e del centro sociale Mandragora di Milano seguono gli analoghi provvedimenti contro i centri sociali di Bergamo e Perugia nonche' contro le occupazioni di Bologna. Una vera e propria campagna su scala nazionale all'interno della quale e' possibile individuare responsabilita' riferite ai poteri locali, le amministrazioni comunali, quasi tutte giunte di centro- sinistra, e altre in capo al Ministero degli Interni: nonostante la sostituzione dei suonatori e del direttore d'orchestra, la sinfonia rimane la solita a conferma che l'impresario e' sempre lo stesso.

Questo programma di normalizzazione dei nostri territori e' una piccola parte della riorganizzazione dei mercati e delle loro infrastrutture, una corsa nella quale si determinano nuovi rapporti di forza tra le classi sociali. Un disvalore aggiunto sulle spalle dei soggetti che hanno abbondantemente pagato i costi dello sviluppo e della ristrutturazione degli scorsi decenni.

In questo deve essere svelata e denunciata la trappola che vuole settori e classi economicamente tra loro antagoniste, invece unite contro un nemico comune individuato nei territori del sud devastati dalle modalita' stesse del modello di sviluppo e dalle sue pratiche clientelari. La lotta per la conquista di diritti negati a milioni di uomini e donne attraversa i confini degli stati nazionali e quelli degli staterelli presunti nella coscienza che anche nella regione contesa, la padania, non muteranno per loro i rapporti sociali, le condizioni materiali di vita.

I recenti sgomberi, piccola cosa certamente, come il farsesco dibattito sulla secessione sono pero' ambedue funzionali agli interessi di chi intende continuare a padroneggiare lo stato e le citta', disporre sull'economia, decidere delle sorti della moltitudine migrante per il mondo in cerca di migliori condizioni di lavoro e di vita.
Meccanismi che hanno generato umiliazione e riscossa in Chiapas, come guerra nella ex-Jugoslavia, in Cecenia, ecc...

Dagli eventi recenti, primi fra tutti la repressione opposta agli studenti della Corea del Sud, e l'attacco del governo francese ai Sans Papiers, si ricava una conferma sulle intenzioni del capitale internazionale e delle sue forme di rappresentanza, di governare i processi di globalizzazione contro le classi subalterne fino alla reazione repressiva negante i diritti umani piu' elementari.

Cose molto diverse certo ma che devono trovare risposta a cominciare proprio dai luoghi che dovrebbero sventolare il 15 settembre le bandiere del privilegio fiscale, delle gabbie salariali, dell'espulsione degli immigrati; un segnale che veda protagonisti proprio quei soggetti, la moltitudine del precariato sociale e del lavoro autonomo, schierati sull'altro versante di demenziali confini tracciati sul Po, e tesimoni invece di una volonta' profonda di trasformazione dell'esistente e di una solidarieta' senza frontiere.

In questo contesto il Centro Sociale Leoncavallo risponde positivamente all'appello lanciato dal Centro Sociale Mandragora per una manifestazione a Milano il giorno sabato 14 settembre.

  • per il diritto alla casa e agli spazi ad uso sociale
  • per la libera circolazione degli uomini e delle donne e il loro diritto di cittadinanza
  • per il diritto al lavoro e ad un reddito garantito
  • contro la farsa della nazione padana
Centro Sociale Leoncavallo
Milano, 28 agosto 1996