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COMUNICATODal giorno 7 agosto siamo accampati in piazza Aspromonte perche' sgomberati dalla casa di via Filippino Lippi.In questo immobile avevamo risolto parecchi dei problemi che assillano la maggior parte dell'umanita', ovvero la questione dell'abitazione e di una socialita' non conforme a quella imposta dal mercato delle immobiliari e del consumismo. In questo luogo abbiamo potuto sperimentare forme diverse di lavoro alternativo basate sul riciclaggio e sull'autoproduzione. I nostri propositi e le nostre iniziative erano tese verso la soluzione difficilissima di una situazione altamente deteriorata come quella del quartiere in cui abitavamo e in cui siamo accampati: spaccio di eroina a tutte le ore del giorno e specialmente della notte, prostituzione durante tutte le ventiquattr'ore. Chi ha ben compreso cosa significherebbe l'eliminazione di questa sostanza dal mondo e della pratica della vendita del corpo, puo' capire perche' non siamo riusciti a eliminare ne' l'una ne' l'altra. Quello che noi eravamo era forse poco. Ma era un esempio alternativo che dimostrava ogni giorno la possibilita' di vivere, seppur circondati, una vita pulita in questo mare di corruzione, depravazione, controllo e morte.
La casa dove abitavamo ha accolto anche solo per un giorno persone di tutti i colori che non avevano un tetto sotto cui ripararsi.
A questo nostro modo di vita diverso e' stato risposto con uno sgombero, con l'eliminazione di questa realta'. Il nostro bisogno di socialita' non e' stato preso in considerazione da nessuna istituzione. La mancanza di alloggi a prezzi abbordabili che costringe i giovani a rimanere in famiglia e i proletari in generale a scelte estreme, sembra un problema non contemplato nei programmi di coloro che governano la citta'. Tutto questo e' cio' che vorremmo fosse discusso dai vari assessori, forze politiche, forze istituzionali, canali d'informazione e soprattutto dalla popolazione. Siamo in attesa di risposta. IN PRESIDIO PERMANENTE IN P.ZA ASPROMONTE
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