1998: MOLINO VIVE
Rieccoci qua, ai Molini Bernasconi, luogo in cui l'autogestione ha avuto inizio con un occupazione. In questo immenso spazio , oggetto della speculazione edilizia, il 12 ottobre 1996 aveva inizio l'esperienza dell'autogestione. Abbiamo deciso di tornare ad occupare, per qualche ora, gli ex Molini Bernasconi,per ribadire che il centro sociale rappresenta una vera e propria esigenza, in quanto in questo paese vi sono migliaia di persone che nel centro sociale trovano un'alternativa ai loro legittimi bisogni, a cui la società del capitale non dà alcuna risposta.
Il caro vecchio Molino, annerito e distrutto parzialmente dall'attentato incendiario, si erge ancora intatto oggi più di ieri quale simbolo della speculazione ed inganno. Vuoto e inanimato, lo rimarrà ancora per chissà quanto tempo.
Le banche e le immobiliari si sono comprate la città. Vi sono quasi tremila alloggi vuoti, che sono oggetto di una schifosa speculazione, quando l'affitto incide notevolmente sul costo della vita delle persone. Ci sono le case, ma i salari non bastano a pagare la pigione. Perché non si abbassano gli affitti, come prevede tra l'altro la legge ?
Lo sfratto dai Molini, la disdetta dal Maglio e lo scandaloso atteggiamento delle autorità politiche, in particolare del comune di Lugano, non ha fatto che confermare quello che abbiamo sempre sospettato sulla reale volontà di dare una spazio a questo esperimento. Non riteniamo che la partita sia finita qui.
Che piaccia o no, é finita la clandestinità degli incontri nelle bettole.
Abbiamo occupato uno spazio, ed il centro sociale é nato come luogo di rottura culturale e politica .
Nessuna disdetta potrà fermare chi pensa sia necessario rimettere in discussione la gestione del potere economico e politico che produce emarginazione sociale, disoccupazione, diseguaglianze, razzismo e xenofobia.
Vogliamo uno spazio in cui tutti abbiano il diritto di vivere, creare, pensare e sognare insieme, sebbene questo faccia paura alla minoranza dominante.
Contro la città cassaforte,
riprendiamoci gli spazi sociali
CSOA IL MOLINO