da il manifesto del 13 Settembre 1996
Illustrati i disegni di legge per l'indulto
di VALERIO GUALERZI
"UNA norma sobria, equa per restituire una chance di vita e
di libertà a chi ha già subito una detenzione dura e
lunghissima". Così il deputato di Rifondazione Nichi Vendola ha
illustrato in commissione giustizia a Montecitorio i cinque
disegni di legge sull'indulto presentati alla camera. "Non si
propone - ha detto Vendola, che dei disegni di legge è relatore -
alcuna specie di perdonismo, non si vuole dare nessun colpo di
spugna: si intendono cancellare solo le sovra-penalizzazioni e le
aggravanti con le quali, in nome dell'emergenza e della lotta al
terrorismo, la legge penale uscì dall'ordinario, oltrepassò la
normalità. La Corte costituzionale avallò le leggi eccezionali
sottolineandone il carattere transitorio. Ed oggi non c'è persona
di buon senso che contesti il fatto storico che la lotta armata
si è completamente esaurita da circa un decennio. E' in questo
dato reale la motivazione principale di tutte le proposte di
indulto". Vendola ha sollecitato il più largo consenso
all'interno della commissione. A favore di un provvedimento di
indulto sono i partiti della sinistra (Pds, Rifondazione e Verdi)
e una parte consistente di An. All'interno di Popolari e Forza
Italia esistono posizioni diverse. Contrario è invece il Cdu. I
disegni di legge (che probabilmente verranno unificati) non
dovrebbero trovare difficoltà e essere approvati dalla
commissione. Tutto da vedere invece l'esito della discussione in
aula, dove per l'approvazione finale della legge è necessaria una
maggioranza qualificata dei due terzi. Vendola nella sua
relazione ha sottolineato che nessuna riduzione di pena è
prevista per i responsabili dei reati più gravi (devastazione,
saccheggio, strage, omicidio e attentato all'integrita dello
stato). "Stiamo occupandoci solo di quella scheggia residua di
circa 250 'detenuti politici' che mediamente ha già scontato 15
anni e dei circa 160 tuttora latitanti". La possibilità di
estendere gli effetti del provvedimento di indulto anche ai
condannati che hanno preferito espatriare è prevista in
particolare da uno dei 5 disegni di leggi, quello a firma del
deputato verde Paolo Cento. Sulla costituzionalità di questa
norma esistono però all'interno della stessa commissione
giustizia diverse perplessità. I due testi presentati da An e
quello della Sinistra democratica (Folena, Saraceni e Cesetti)
sono pressoché identici. Molto simile è anche quello firmato dal
presidente della commissione giustizia Giuliano Pisapia e da un
gruppo di deputate di Rifondazione, che prevede però anche un
elemento in più. Si tratta di una norma transitoria per fare sì che possano godere
dei benefici della semilibertà e dell'affidamento esterno anche
quei detenuti interessati dal provvedimento di indulto che
abbiano dei residui di pena da scontare. I disegni di legge
sull'indulto torneranno all'ordine del giorno della commissione
per la discussione vera e propria non appena il ministero di
giustizia sarà in grado di fornire i dati aggiornati sulla
popolazione carceraria interessata dal provvedimento.