Vip sotto processo

Morti bianche a Marghera Tutti assenti

VENEZIA

Un vero e proprio fenomeno editoriale è scaturito dall'inchiesta e dal processo, aperto ieri a Venezia, per le morti bianche al Petrolchimico di Porto Marghera con oltre trenta imputati eccellenti. Tre volumi sono comparsi a breve distanza di tempo l'uno dall'altro in libreria - ma anche con diffusione «militante» - per recuperare la memoria della vita nella fabbrica e per riassumere la mole di lavoro sostenuta dalla Procura della repubblica veneziana nell'indagine. È imperniato sul ricordo dell'ex operaio della Montedison che per primo denunciò le malattie legate alla lavorazione del «Cvm», il libro «L'erba ha voglia di vita», edito dall'Associazione che porta il nome di Gabriele Bortolozzo.

Basato sul suo diario personale, riordinato dalla figlia Beatrice, il libro traccia una storia del Petrolchimico e di tutto il polo industriale lagunare negli ultimi quarant'anni, dallo sviluppo al '68, dalle Br a Tangentopoli. L'offerta libera per il volume viene devoluta all'associazione, che si occupa di natura, salute e ambiente, «le passioni di mio papà», come ricorda Beatrice. É invece un riassunto dei 500 faldoni di inchiesta il libro «Cronache dalla chimica» di Paolo Rabitti, il perito che ha affiancato il pm Felice Casson negli esami degli impianti di rilevazione del Cvm.

Davanti al cancello dell'aula bunker, un piccolo gruppo di giovani dei centri sociali e del coordinamento provinciale studentesco ha inscenato una breve manifestazione, innalzando striscioni contro gli impianti chimici e indossando mascherine antismog.

Nessuno degli imputati «eccellenti», da Eugenio Cefis a Mario Schimberni, da Giorgio Porta a Lorenzo Necci, era presente in aula.


da l'Unione Sarda del 14.3.98