Anche Greenepace si è dichiarata soddisfatta per le 27 richieste di rinvio a giudizo chieste del Pm Felice Casson. «Questa decisione - ha detto Fabrizo Fabbri di Greenpeace - è solo una conferma, se mai ce ne era bisogno, della giustezza della campagna di Greenpeace contro i pericoli per la salute e l'ambiente della lavorazione del cloro, campagna avviata non solo in Italia, ma in tutto il mondo». Fabbri osserva anche che, dopo la decisione di Casson e del principio d'incendio avvenuto ieri al petrolchimico, i lavoratori si sono resi conto del rischio e si sono detti disponibili ad aprire un tavolo di trattativa per trovare alternative a questo sviluppo industriale. «Bisogna arrivare - ha detto Fabbri - ad azzerare la produzione inquinante di Cvn e Pvc, naturalmente in modo graduale, e riconvertire l' industria a tecnologie pulite come ad esempio i polimeri biodegradabili». Greenpeace rivolge anche un appello ai ministri dell'ambiente e dell'industria per avviare la riconversione occupazionale di Porto Marghera. «Sul fronte dell'inquinamento - spiega Greenpeace - anche l'ultima ordinanza Ronchi ha alcuni limiti. Stabilisce infatti di portare gli scarichi di Porto Marghera fuori della laguna, trasferendo così semplicemente l'inquinamento in un altro posto».