Grazie Gabriele.
Su di te, sui tuoi pregi
e le tue qualità, è stato consumato tantissimo inchiostro negli
ultimi tempi. Da te ho conosciuto ed imparato ad amare la natura, lo sport,
i sentimenti, ad apprezzare anche le cose più semplici, apparentemente
banali, che trascinano emozioni.
Anche con questa vicenda hai potuto lasciare un segno tangibile del tuo spirito
combattivo, mai domo, della tua pignoleria e del tuo profondo senso di giustizia.
Ho apprezzato ed imparato che con l'amore, la volontà, la dedizione,
si possono raggiungere obiettivi elevatissimi, insperati da chi ti circondava.
So, sappiamo, quanto ti hanno ostacolato, umiliato... Questa vittoria è
solo tua. La Montedison ha sempre temuto il tuo lavoro, tanto da arrivare a
sborsare 60 miliardi per cercare di cancellare una terribile vergogna.
Ho conosciuto tantissime persone, i tuoi vecchi amici, compagni di fabbrica e di lotte operaie; persone squisitamente semplici con le quali mi trovo a mio agio. Persone combattive, sempre presenti alle udienze. A loro, a tutte le vittime e ai loro familiari, questo denaro spetta di diritto per i danni alla salute e la perdita di persone care che non possono essere quantificate in nessun modo. Ne ho conosciute tante di persone, anche solo ieri, quand'era ora di sapere a quanto ammontava la loro quota. Sì, nel mio piccolo lavoro sono stato criticato anch'io. Non ho stretto la mano al prof. Federico Stella, difensore di Enichem, per scendere a patti, ma solo da uomo a uomo. Gliela stringerei nuovamente, la mano. Parlano di riconciliazione, di segnali della nuova cultura delle aziende verso i temi ambientali...
Non ho bisogno di vendetta, ho bisogno di dimostrazioni, e la Montedison ha ancora molto da dimostrare. I gravissimi danni all'ambiente non sono ancora stati saldati, mentre si prepara ad infliggerne altri. E' ancora doveroso ricordare che questi soldi non sono un regalo; quante centinaia di miliardi hanno guadagnato mentre gli operai consumavano la loro esistenza e i loro corpi? Non creda la Montedison che il suo gesto sia degno di rispetto, né se ne vanti, poiché 60 miliardi per il colosso industriale non sono che briciole. Vogliono solo cambiare il volto del processo perché mirano ancora ai propri interessi e alla loro immagine. Tutto fa parte di un progetto ben mirato che tende a spezzettarci, a frantumarci. Con questo gesto, la Montedison ammette le responsabilità dei crimini dei quali è accusata.
Non temere papà, nel processo io ci resto, i tuoi figli restano, per tutto questo, per te, per noi e per i nostri figli. Grazie Gabriele.
Gianluca Bortolozzo