Fabrizio Gatti
MILANO - Perfino più tempestiva della Cnn durante la Guerra del Golfo. Su Internet il braccio di ferro dei manifestanti italiani contro le polizie di mezza Europa appare in diretta. Ora per ora. Dagli scontri di Amsterdam, sabato. All'arrivo alla stazione di Milano Lambrate, ieri sera. E poi ancora lungo il rientro verso Trieste e Roma. Due giorni e una notte di notizie senza sosta. La rete informatica dei centri sociali rilancia le snervanti attese, le perquisizioni e il lento viaggio di ritorno dei due treni speciali carichi di ragazzi.
Sono gli antagonisti di fine secolo che, ammassati nelle carrozze Fs, tengono informati con i telefonini Gsm gli amici rimasti in Italia. Erano partiti venerdì in duemila da Milano. Per partecipare, sabato ad Amsterdam, all'euromanifestazione contro la disoccupazione, la «dittatura delle banche centrali» e gli altri spettri dell'Unione Europea. Sui due convogli ci sono anche i duecento fermati ed espulsi dall'Olanda, ancor prima degli incidenti. Proprio mentre a Milano il questore della Polfer, Pericle Bergamo e il suo vice, Pier Riccardo Piovesana, mettono a punto il piano per evitare altri guai, i computer descrivono le cariche e le manganellate degli agenti olandesi, le ruvide ispezioni e le schedature dei poliziotti tedeschi, gli interrogativi per quello che faranno gli svizzeri. Differenze tra polizie d'Europa.
I messaggi sono firmati dal centro sociale Leoncavallo di Milano, Radio Sherwood di Padova e la romana Tactital Media Crew di Radio Onda Rossa. Il primo della domenica appare in piena notte.
ORE 1.49. «Ci è arrivato l'appello dei compagni e delle compagne che stanno tornando da Amsterdam per andare ad accogliere e proteggere l'arrivo del treno. L'appuntamento è al Villaggio Globale (Campo Boario) Lungotevere Testaccio per organizzarsi e andare alla stazione».
ORE 4.58. «Sono ormai 7 ore che i due treni che dovevano riportare i manifestanti da Amsterdam sono bloccati uno nella campagna olandese vicino Haarlem circondato dalla polizia, dai fari e dagli idranti dei vigili del fuoco, mentre un altro treno di 20 vagoni è fermo alla Central Station di Amsterdam senza che sia permesso a nessuno di scendere. Pare che il problema sia un divieto imposto dalla Germania al passaggio dei treni in territorio tedesco».
ORE 4.30. «L'ambasciata italiana di Bonn sostiene che il passaggio sul territorio tedesco non è stato fermato da questioni politiche, ma da disguidi tecnici, per cui la Germania ha staccato la corrente elettrica».
ORE 5.30. «Il treno che era fermo alla stazione centrale di Amsterdam è stato fatto partire attorno alle 2.30 per raggiungere l'altro, in attesa che si definiscano i termini del passaggio in Germania. Alle 4 erano ancora in viaggio». «È arrivata la conferma dell'arresto di un compagno di Genova o di Imperia. Le notizie sono confuse. Appena si sa qualcosa, avvisare subito Imperia (Monica tel...)».
ORE 8. «Confermata partenza del secondo treno e passaggio in frontiera per entrambi».
ORE 11. «I treni stanno transitando a Colonia. Ad Amsterdam rimangono 4 persone in stato di fermo in quanto dicono che sono in stato di ubriachezza e il magistrato li vuole interrogare quando sono sobri».
ORE 11.50. «Il secondo treno sembra sia stato fermato a Colonia e i celerini tedeschi sono saliti sui vagoni. Ci sono tensioni. Già sappiamo che saranno fermati qualche ora per controlli».
ORE 15. Il primo treno sta entrando in Svizzera. Saranno dirottati su Lugano per ulteriori controlli di polizia. Nel territorio tedesco la polizia è salita in forze sui vagoni, fotografando e schedando i compagni in massa».
ORE 19.32. «Ci è giunta notizia che a Basilea il console italiano sarebbe salito sul treno, dove avrebbe verificato di persona che non vi sono danneggiamenti alle carrozze».