13/7/97 h.:11

INTERVENTO DI GONZALEZ SU L'EZLN

Voglio dirvi che sono qui con voi invitato dall'EZLN, per accompagnare la delegazione che è tra di voi.
Sono stato invitato per parlare dell'esperienza particolare del Chiapas e su che cosa significa l'autonomia in Chiapas.
Tuttavia al di là di quello che avevo preparato ,ascoltando quelli che hanno parlato prima di me, modificherò di poco le mie parole per cominciare dicendovi che significato ha l'insurrezione del I gennaio 1994.In Messico e in tutto il mondo si è discusso molto degli indigeni che fanno parte dell' EZLN e si dice che quest'insurrezione ha a che fare con i 500 anni dall' occupazione straniera, ha a che fare con lo sfruttamento però poco si parla di quest'insurrezione in relazione al neoliberismo. Dal mio punto di vista l'insurrezione zapatista ha a che vedere molto di più con il neoliberismo che con gli europei che sono arrivati nelle Americhe nel '500.
Negli ultimi trent'anni Messico e Chiapas in particolare sono stati sottoposti ad una violenta politica di privatizzazione, di cancellazione della vita democratica del paese e da 19 anni il Messico è governato da tecnocrati formati dagli Stati Uniti e non da politici . Il neoliberismo ha cancellato la possibilità ai contadini di avere accesso alla loro terra; ha privatizzato le aree strategiche dell'economia nazionale, ha promosso la concentrazione della ricchezza, la distruzione dell'industria nazionale così il Messico è diventato la prima frontiera degli Stati Uniti. Dal Chiapas comincia la persecuzione contro il centroamerica e i centroamericani che cercano possibilità di impiego negli Stati Uniti. In particolare per il Chiapas, che è stato il centro da cui è partita l'insurrezione. Devo dire che l'insurrezione coincide con l'inizio della politica di saccheggio delle risorse naturali del Chiapas; un saccheggio di cui beneficiano fondamentalmente le grandi compagnie multinazionali. I compagni dell' EZLN vivono sopra alcuni giacimenti petroliferi, sopra miniere di uranio; vivono e abitano il territorio che rappresenta il terzo polo mondiale della biodiversità. Questi tre elementi sono di vitale importanza per le grandi compagnie multinazionali. Per i grandi capitalisti messicani le risorse del Chiapas significano energia elettrica a basso costo, legname prezioso, opportunità di sviluppo turistico e soprattutto forza-lavoro a basso costo. Per loro il Chiapas si è trasformato in un'impresa idroelettrica e il governo ha promosso attività di sviluppo nelle comunità per garantire ai capitalisti nazionali la riproduzione della forza lavoro.
Che significato ha quest'insurrezione? Quello di andare contro alla razionalità mercantile del neoliberismo e opporsi alla privatizzazione della terra e della vita , quello di essere una lotta contro l'espulsione dalla propria terra quello di andare contro ad un regime politico corporativo, clientelare e fondamentalmente violento come quello messicano. Vorrei spiegare perché proprio in Chiapas si è realizzata quest'insurrezione e se tutti i messicani sono state vittime di questa politica neoliberista; potrei spiegarvelo a partire dagli esempi di insurrezione che ci sono stati in Chiapas ma è molto meglio spiegarlo a partire dagli avvenimenti che ci sono stati in Chiapas dall'inizio degli anni '70. Naturalmente sto parlando del Chiapas ma anche di quello che avviene in Messico. Nel 1974 più di 1360 delegati si riunirono a S. Cristobal de las Casas per richiedere terra, commercio, educazione e salute. In questi tre giorni 1230 delegati discussero per risolvere questi quattro problemi.
Come risultato di questa discussione e di questo congresso, tra il 1974 e il 1985 arrivarono in Chiapas molte organizzazioni politiche, partiti, movimenti, organizzazioni sociali e la diocesi di S. Cristobal ha adottato dal 1975 la teologia della liberazione come strumento principale di evangelizzazione. Dal '74-'75, con la presenza di queste organizzazioni gli indigeni del Chiapas, i contadini meticci del Chiapas iniziarono a costruire le proprie organizzazioni nella illegalità', nella persecuzione, con gli assassinati e con tutta la violenza che i padroni e il governo messicano sta facendo contro di loro.
Queste organizzazioni hanno costruito a mano a mano un potere che alla fine degli anni ottanta era riuscita a modificare a proprio favore la struttura agraria del paese, il numero dei padroni della terra erano diminuiti, questo non significa però che fossero finiti tutti, e il numero delle comunità degli indios aumentarono.
La infinita' di organizzazioni sociali sono passati nell'illegalità' vista la violenza del governo come espressione di un potere nuovo, che andava nascendo e formandosi a partire dalla stessa base delle comunita'.
Tuttavia alla fine degli anni ottanta avvennero cose di carattere regionale e mondiale che provocarono un cambio nelle attivatià rivendicative di queste organizzazioni di base, una di queste fu l'aumento della violenza istituzionale a partire dal 1989. In questo stesso anno una legge dichiaro' tutte le manifestazioni, insurrezioni, come si evidenzio' anche la norma della colpevolezza degli autori intellettuali, in maniera che tutte le persone che fossero sospettate di promuovere manifestazioni pacifiche oppure incontri o una occupazione di terre, fosse considerate delinquenti e quindi arrestate. Nel 1989 ci fu pure l'ascesa al potere di Carlos Alina de Cortari che nel 1992 cambio' una articolo della costituzione per aprire la porta al capitale straniero affinché questi potessero finanziare e usare le risorse anche nelle terre dei contadini.
Per la violenza e per la mancanza di un progetto politico scomparvero organizzazione di sinistra a livello nazionale provocando disperazione nella popolazione del Chiapas, e non solo questo, infatti la caduta del muro di Berlino, la caduta del socialismo sociale - che significo' il trionfo finale del neoliberismo, ebbero un impatto anche nelle comunita' più' isolate del Chiapas.
Tutto questo fece si che le comunita' ricominciassero a porsi le antiche domande.
Negli anni 70 e primi anni 80 gli indigeni scomparvero in quanto tali per diventare dei contadini, impegnarsi in attivatà agricole ......~........perchè cosi' lo aveva concepito la sinistra messicana di quell' epoca.
Con questo scenario ricomincia ad apparire la lotta per la dignità'.
La lotta per il rispetto alle etnicita' cosicché' che le comunita' contadine in questo modo iniziano a cercare una via di uscita alla crisi che stavano vivendo.
Cosi' nel 1992 le organizzazioni meticce ed indigene ritornarono a manifestare nelle strade per denunciare le condizioni in cui erano costretti a vivere e per protestare contro le celebrazioni del cinquecentenario della occupazione militare europea.
Ed e questo un primo elemento che forma la coscienza e l'esperienza della realtà' contadina che va costruendo una maniera di pensare la realtà indigena, una maniera di intendere il comunitario, un modo per pensare agli usi e ai costumi alle attività e alle tradizioni .
Questa solidarietà' che vive e vivevano nelle comunità' indigene , questo pensare umano vengono immessi nella lotta della comunità' contro la politica globalizzante disumanizzante del neoliberismo.
Pero' ancora di più' queste comunità' che poi si esprimeranno nell' EZLN hanno un'altra eredita', sono infatti le conseguenze delle lotte zapatiste di Emiliano Zapata, sono eredita' della lotta guerrigliera in Messico negli anni 70, che furono schiacciate nel sangue dallo stato messicano, so le eredita' delle lotte a livello nazionale che i contadini, gli operai, gli studenti messicani che nel 1968 avevano portato avanti la prima lotta violenta contro il governo messicano, della lotta dei maestri che seguirono tutte queste lotte come esperienza per il sollevamento del 1984.
Emiliano Zapata il generale del 1910 che fu assassinato nel 1919 già' aveva cominciato a camminare per le montagne, per le valli, le coste del paese dal principio del 70.
Al grido di Zapata vive, la lotta cominciò agli inizi degli anni 60, in questi 20 anni lo zapatismo cesso' di essere una credenza, utilizzata dal partito di potere (CEPRI), e si e' trasformato in una specie di ideologia che ha alimento il movimento sociale di tutti gli strati, degli ultimi trent'anni in Messico. Questa è l'origine e questo è il contesto nel quale ha origine L'EZLN. Per questo vi chiedo di riflettere sullo sviluppo di questo movimento sociale in Messico. A partire da quello che richiedevano gli indigeni, che sono la parte più avanzata dei cambiamenti democratici avvenuti in Messico, che nel 1974 richiedevano: "terra-educazione-possibilità di commercio-salute".
Nel 1994 l' EZLN, che dal mio punto di vista è la sintesi di tutta questa storia, ha richiesto e continua a richiedere: "democrazia - libertà - giustizia ". Il confronto tra le richieste del 1974 e il 1994 ci da un idea dello sviluppo politico che hanno avuto queste comunità. Tali comunità in Messico hanno sofferto del razzismo del non essere riconosciute ma considerate, dallo stato messicano e dai ricchi del Messico, come parte del folklore o del paesaggio e fenomeno di attrazione turistica.
Sono queste comunità dimenticate che hanno camminato in avanti per più di vent'anni per costruire la propria identità e il proprio potere, che oggi chiedono in Messico la ricostruzione di una nazione che includa tutti e tutte.
L'intervento del compagno Mesias ha parlato dei municipi ribelli, che alcuni chiamano autonomi e di autonomia, o ciò che esiste in Chiapas col nome di regione autonoma. Ciò è l'espressione politica pratica e quotidiana di questo potere nuovo democratico fondato sulla vita comunitaria, che il governo messicano ora sta negando con la motivazione che queste unità vogliono distruggere l'unità politica e territoriale del Messico.
Vorrei dirvi che il concetto di autonomia non è un concetto posto dalle organizzazioni sociali nel loro sviluppo, ma è una proposta degli intellettuali messicani come modello per organizzare queste comunità nella società messicana. E' per questo che la parola "autonomia" assume in Messico diversi significati. Ma soltanto dal punto di vista teorico poiché nella pratica ciò che si sviluppa è tutt'altro.
C'è un'idea di autonomia che potrebbe essere ( o potrebbe essere confusa ) sinonimo di segregazione, di separazione territoriale.
Non a caso questa è l'idea adottata dagli intellettuali schierati con il governo e per questo contrastano il percorso di riforma costituzionale proposto dalla commissione di concordia e pacificazione.
Le proposte della commissione di concordia e pacificazione, risultato del dialogo di Sant'Andreis, fatte utilizzando il concetto di autonomia, sono formulate partendo da un'idea completamente differente da quella del governo. Questa autonomia è semplicemente come l'ha illustrata il compagno Mesias che dice che il popolo e le comunità si governino da se ed i villaggi e le comunità decidano sui propri beni e sulle proprie risorse.
L'autonomia non significa a partire dagli accordi di Sant Andres rottura politica, né divisione territoriale, non ha un senso separatista, e nemmeno che vengano espulsi i meticci. Cosi' come non significa che si fomenta il razzismo, ma significa semplicemente il riconoscimento della società indigene che sono la parte fondamentale della nazione messicana, ma che sono rimaste dimenticate durante i due secoli (19° e 20°). Ma questo concetto di eguaglianza di tutti di fronte alla legge e vorrei finire questa breve partecipazione leggendovi una definizione che secondo me è giusta sul problema degli indigeni del Messico e che si riferisce giustamente al potere che non lo hanno in maniera formale ma che lo hanno in maniera reale e che lo hanno costruito negli ultimi 23 anni. Questa è una frase che è apparsa su EL NAVIGANTE che era l'organo della convenzione democratica ed è una dichiarazione indigena messicana, Dice: "Adesso siamo convinti che in realtà la situazione che viviamo deriva dal fatto che i popoli indigeni siamo stati esclusi dal potere, dalla possibilità di prendere parte alle decisioni nazionali che riguardano l'insieme del paese e delle nostre regioni, municipalità e comunità. Il problema allora, non sta nella nostra cultura, ma nella nostra mancanza di potere politico che sia al servizio dei nostri popoli, dei nostri paesi. Nel ripartire il potere nazionale noi indigeni siamo rimasti sempre esclusi. Questa frase sintetizza giustamente le aspirazioni e le richieste centrali di oggi dell'EZLN che è di conseguire la riforma dello stato messicano. Senza la riforma dello stato messicano che significherebbe più o meno la sparizione del PRI nessuna modificazione costituzionale può risolvere il problema posto il 1° gennaio 1994. Grazzzzie.