Amsterdam-Venezia

N OI, partiti politici, giornali, associazioni sociali, sindacali, culturali, democratiche, ambientaliste, pacifiste, di sinistra, sentiamo la necessità di offrire un'occasione di mobilitazione e di riconoscimento reciproco a tutti coloro che intendono opporsi all'egoismo sociale, all'intolleranza, all'indifferenza per i diritti sociali, al razzismo propagandato dalla Lega.

Per questo proponiamo una manifestazione italiana ed europea, il 13 settembre a Venezia, città simbolo - e vittima - del secessionismo: un grande corteo nel quale si ritrovino, diversi ma uniti, donne e uomini solidali, lavoratrici e lavoratori, disoccupati, studenti, giovani, immigrati; persone che provengono non solo dall'Italia, ma anche dal resto d'Europa.

Già in questi mesi in molti si sono mobilitati - nelle lotte sociali e nelle manifestazioni come quelle di Amsterdam o di Bruxelles - per una Europa che salvaguardi e promuova la sua civilizzazione, la sua protezione sociale, il suo lavoro, fuori dall'imperio delle politiche monetarie. Di questo cammino Venezia può diventare una tappa importante, nel momento in cui è in gioco - nel nord Italia e altrove - l'idea stessa di un patto sociale che nasca dal bisogno di eguaglianza, di più estese libertà, di forme nuove di partecipazione democratica, contro l'allargarsi dell'esclusione e della disoccupazione, delle povertà e della subordinazione dei lavoratori, della concentrazione dei poteri.

Secondo noi è possibile tentare di conquistare un nuovo modello economico e sociale, che abbia come sue priorità:

• la dignità del lavoro, della sua salvaguardia, della sua redistribuzione e remunerazione, anche attraverso lo strumento della riduzione dell'orario senza perdita di salario;
• la difesa e il rilancio dei diritti sociali e di cittadinanza, da quello all'istruzione a quello della sanità, dal diritto a una abitazione dignitosa a quello all'autonomia e all'indipendenza per le giovani generazioni;
• la cura del territorio e dell'ambiente come beni comuni che vanno difesi da un meccanismo produttivo che omologa l'uno e saccheggia l'altro;
• una democrazia europea reale, in cui contino di più i popoli e di meno le banche centrali;
• il mettere al centro, di conseguenza, la società civile: per il rafforzamento della democrazia, la sua estensione, la sua vicinanza ai cittadini, contro le tentazioni secessioniste e "balcaniche" e per una nuova dignità della politica;
• il rifiuto di discriminazione ed esclusione su basi etniche, in nome dell'eguaglianza, del rispetto e del dialogo tra identità culturali differenti, per la costruzione di una pace che sia frutto della giustizia.

Alternativa verde e solidale
Associazione "Ya Basta!"
Associazione "Senza confine"
Centri sociali del Nord-est
Giovani comunisti
il manifesto
Federazione dei Verdi
Lega obiettori di coscienza
Liberazione
Partito della Rifondazione Comunista
Rete antirazzista
Sin-Cobas
Verdi ambiente e società