Liberazione - 12 settembre 1997TAM
TAM VENEZIA - A Mestre quattro giorni di meeting con i centri socialiSegnali
a Nordest
FABIO
BOZZATO - VENEZIA "Aguascalientes-Europa" è un luogo che c'è ma non esiste.
E' immerso in un quartiere periferico di Mestre, Venezia, capitale della Padania, stato che non c'è ma esiste. Aguascalientes è in realtà un palazzetto dello sport che fino a ieri si chiama Taliercio, nome che evocava spettri da notte della repubblica.E ora che un'altra notte si avvicina, quella leghista, Aguascalientes chiama a raccolta "l'esercito dei sognatori" come si legge su un enorme striscione che campeggia all'interno.
I trecento organizzatori hanno lavorato fino all'ultimo minuto per preparare l' inaugurazione, lasciata alle parole di utopia di Eduardo Galeano. Aguascalientes è un luogo a tempo. Durerà quattro giorni. Un crocevia di parole e di festa, protagonisti "gli ultimi", come li chiama Luca Casarini, portavoce del meeting dei centri sociali del Nord-Est.Proprio loro hanno navigato a lungo sulle strade telematiche, Aguascalientes Europa, il luogo che c'è ma non esiste, attende, tra visitatori e partecipanti, trentamila persone. Chiamando a raccolta gruppi e collettivi. Sono attesi, tra visitatori e partecipanti, almeno trentamila mila persone. Per l'occasione il centro sociale "Rivolta Pvc", abbarbicato nel cuore di un polo industriale in disfacimento, si è trasformato in ostello. I capannoni sono già stati sgomberati per ospitare i saccopelisti in arrivo.Là fuori, l'azienda trasporti ha messo a disposizione, con una operazione senza precedenti, bus-navetta e rafforzato le linee che portano ad Aguascalientes. Sette gruppi musicali animeranno le serate nei tre concerti previsti. Cinquanta le delegazioni straniere già accreditate, tra cui" A. c.! ", "Maison Des Enfanbles, sans papier" e "Gisti" (giuristi democratici) da Parigi, e "LaboratoriO2 da Madrid, il sindacato americano "Ivv" e decine di gruppi antirazzisti dall'Europa dell'Est, "per violare il nuovo muro che impedisce la circolazione di uomini e donne".
"Tutti hanno risposto con entusiasmo, portando i loro contributi sulla giustizia e i diritti sociali e di cittadinanza, le loro biografie di lotta", racconta Ludovic del collettivo "Infodiret(t)e". Ludovic si sta occupando dell'agorà telematica che permetterà, grazie a"lsole nella rete", di seguire Real Audio le parole e le lotte nel crocevia di Aguascalientes.
E' nella rete che si può trovare tutto ciò che serve per raggiungere Aguascalientes, basta approdare al sito
http://www.ecn.org./pad/euro/
Ma gli ospiti d'eccezione ven-gono dal Chiapas, è la prima delegazione zapatista ad arrivare in Italia. E' tutto per loro il primo colpo di scena del meeting. Entrano in sette, con passamontagna. Si presentano alla stampa. C'è tensione ed emozione. Ma no, non sono messicani.
Sono i sette giovani padovani colpiti dai fogli di via emessi alcuni mesi fa dal questore veneziano Cernetic, accusati di lottare per il diritto alla casa. Quel passamontagna racconta che Marcos è chiunque dice Ya basta. Benvenuti allora ad Aguascalientes.
"Creatività è conflitto" annuncia un altro lenzuolo colorato appeso dentro questa strana struttura circolare, dove per quat-tro giorni si cercherà di capire come uscire dall'imbuto delle oppressioni neoliberiste.E soprattutto come aprire e tenere aperti varchi di libertà. Per quattro giorni Aguascalientes è la vera capitale del Nord-Est, provincia del capitale globalizzato.