Il Manifesto -13 Settembre 1997

INTERVISTA

Il segretario leghista: "Guai agli autonomi e al sindaco Cacciari".

MARCO CONTINI - MESTRE (VENEZIA)

I L MOTORE del Carroccio viaggia a pieni giri. Ma comincia a battere in testa. Mentre i leghisti sono impegnati a rganizzare l'happening veneziano di domenica, prenotando pullman (cinquanta), treni speciali (quattro) e motonavi (cinque o sei), promettendo di portare in piazza ottanta-centomila persone, Fabrizio Comencini, il segretario regionale, affida alle agenzie una dichiarazione di fuoco contro il sindaco Massimo Cacciari, reo a suo avviso di fomentare un clima da guerriglia urbana: una sequela di insulti, quella di Comencini, con allegata accusa di usare metodi "da sistema comunista". Casus belli, l'annunciata protesta dei centri sociali a margine della manifestazione secessionista, e il commento - "di completo appoggio agli autonomi", sintetizza furibondo il dirigente leghista - rilasciato dal sindaco di Venezia al "Gazzettino" di ieri.
Allora Comencini, l'arrivo degli "italiani" in laguna vi fa tutta questa paura?
Assolutamente no. Chiunque voglia manifestare le proprie opinioni, esercitando un suo diritto costituzionale, è libero di farlo. Se Bertinotti vuole fare un comizio a Campo Santo Stefano per me va benissimo. Ma consentire una contromanifestazione contemporanea alla nostra - o addirittura fomentarla come ha fatto Cacciari - è un comportamento demenziale. Significa puntare sullo scontro fisico, per poi applaudire all'intervento "pacificatore" della polizia e del ministero degli interni... Se da un lato il commento di Cacciari non mi sorprende più di tanto, perché fomentare la tensione attorno alla Lega è il suo modo di fare campagna elettorale, dall'altro mi stupiscono molto gli autonomi: che dicono di combattere lo stato ma si riducono a fare i barboncini del sistema, prestandosi alla logica degli opposti estremismi.
Veramente esiste il diritto alla contestazione...
Non durante una nostra manifestazione. Se io vado a provocare alla Festa dell'Unita, a Reggio Emilia, i lavoratori comunisti come minimo mi mollano quattro sganassoni. Ma se noi facciamo altrettanto, ecco che tutti se la prendono con noi e ci danno dei nazisti. Questa è la strategia del regime catto-comunista che sta mettendo in piedi il Partito democratico della sinistra di Massino D'Alema: cercare lo scontro per poi gridare all'emergenza leghista e tagliarci le pensioni. Questi messaggi, inoltre, sembrano fatti su misura per spaventarci. Stanno cercando di farlo in tutti i modi, si arriva alle cose più assurde: cercano perfino di intimidire le famiglie che vogliono portare a Venezia i bambini, la nostra gente migliore, per tenerla lontana dalle manifestazioni della Lega. E' un comportamento irresponsabile, da matti. Parlano tanto di sinistra europea, parlano sempre di Tony Blair; poi in Scozia fanno il referendum e loro, che non fanno nulla, restano sbugiardati. La verita è che sono solo dei cialtroni.
Lei si lamenta dei centri sociali e li chiama autonomi. Ma sono degli stinchi di santo, in rapporto ai vostri supporters, gli ultras dell'Atalanta per esempio.
Innanzitutto, io ho sempre cercato di impedire le provocazioni. E comunque, me la prendo con i centri sociali perché fanno i cani da guardia del sistema invece di contestarlo. Comunque, se lo vuole sapere, non sono affatto preoccupato. Perché domenica saremo così tanti che saranno loro stessi a sentirsi ridicoli.