La Nuova Venezia -14 Settembre 1997

 

UNA GRANDE FESTA BLINDATA.

Di ff

Il contrasto e stridente. Da una parte il forte schieramento di polizia, dall'altra quella che si presenta come una specie di festa, con i banchetti di gadgets, i canti, le t-shirts, i bi-vacchi in campo S. Stefano, le raccolte di fir-me, gli opuscoli, i volantini, e tanti adesivi con gli slogan più fantasiosi. Dalla "T" di "Teròn", a quelli con la scritta "Stop Lega, qui nessuno è straniero". Un altro adesivo recita cosi: "I bancari cambiano le lire, non i confini. Sopra uno dei tanti striscioni domina la parola "Pada-no": sotto c'è il disegno di una fetta di grana ("buono") e la caricatura di Bossi ("non-buono"). Un altro manifesto, sullo stesso tema, in-forma: "Di Padano c'è solo il grana".
Gli autonomi hanno lasciato a casa persino le bombolette spray o, se ci sono, rimangono negli zainetti. Evidentemente è servito l'appello a rispettare la "città di tutti", a risparrmare le pietre secolari dei palazzi per scrivere, semmai, sulle transenne da lavori in corso. Invece di scritte non compare neanche l'ombra. Venezia suscita sempre un po' di soggezione.
Di uomini in divisa invece se ne trovano in tutti gli angoli. Un drappello di carabinieri pre-sidia Palazzo Labia, un gruppetto sorveglia la zona di Ca' d'Oro (al dl là del Canal Grande c'è la sede della Lega). Ancora polizia in campo S. Apostoli dove sono presenti anche 1 vo-lontari della protezione civile, reclutati dal Co-mune di Venezia per dare una mano alle forze dell'ordine. Poliziotti davanti al "Disney Sto-re" che, chissà perché, è stato incluso tra gli o-biettivi strategici. Forse perché è un simbolo del capitalismo...
La Croce Rossa ha installato una postazione di pronto soccorso in Campo S. Stefano una barca della protezione civile pattuglia il Canal Grande scortata da un'ambulanza. Ma tutto resta tranquillo sino a sera.