VENEZIA
ANTONIO SEIVATICI
Bastoni, passamontagna e bottiglie infilate nelle capienti tasche di pantaloni. Biglietti del treno non pagati. La tempe-ratura a Venezia ieri pomeriggio era quella estiva: si aggira sui trenta gradi. Nonostante ciò, tra i compagni che ieri pomeriggio si erano dati appuntamento in Campo Santo Stefano vi è qual-cuno che tiene indossato o in mano un passamontagna di lana nero. Vi sono alcuni compagni che con una mano sostengono l'asta di un lungo stendardo, ma nell'altra im-pugnano un bastone lungo una settantina di centimetri. Un bastone al cui apice è stata significativamente issa-ta una bandiera rossa trian-golare poco più grande di un fazzoletto. Molti compagni sono sdraiati per terra e alcuni si fumano il classico spinello. Per raggiungere Venezia molti nuovi autonomi hanno usato ìl treno, ma non hanno pagato il biglietto. Sul palco si alternano alcuni leader dei vari centri sociali, poi parla il vice sindaco di Venezia, di seguito Fausto Bertinotti. Sventolano le bandiere rosse: alcune con la falce e martello, altre con la scritta "Che", una con il profilo di Lenin. Il tema degli interventi è sempre quello: la Lega è il demone. La lega è l'incarnazione del male. E come tale bisogna sconfiggerla. Per l'estrema sinistra la Lega Nord rap-presenta l'apoteosi del libe-ralismo e del razzismo. Le parole che provengono dal palco non sempre inneggiano ad un confronto politico democratico. C'è chi dal pal-co ha urlato "bisogna essere zapatisti dentro. Hasta la victoria sempre" a cui i compagni con il braccio sinistro alzato hanno risposto con una serie di "Hasta la vic-toria sempre". Anche Fau-sto Bertinotti non disdegna le lotte armate che sono combattute nell'america Latina. "Impariamo dall'e-sperienza zapatista: liberazione di tutti gli oppressi". E, naturalmente, gli oppressi sono i compagni che lottano. I compagni che affollano Campo Santo Stefano si compattano intonando "Bandiera Rossa", le ban-diere rosse con su la falce e martello si agitano. E questa è la grande folla dei "giusti" di quelli che in nome e per conto della solidarietà si di-chiarano i veri nernici della Lega Nord. I compagni che non pagano il biglietto del treno. I compagni che fu-mano spinelli. I compagni con i passamontagna dl lana neri quando il termometro segna trenta gradi. I com-pagni con le bottiglie vuote -in tasca pronte per essere usate non si sa in quale modo. I compagni che orgo-gliosamente fanno sventola-re le bandiere con su il profilo del compagno Lenin.-Gli agit-prop della estrema si-nistra verso la società si sen-tono debitori e quindi si vantano di avere tanti diritti. E i doveri? Forse verranno in seguito. Per ora i nemici giu-rati dei leghisti hanno il di-ritto di occupare stabili e di non pagare le bollette. Han-no il dovere di sfasciare e di non pagare il biglietto del
treno. Perché per gli auto- nomi andare a Venezia a contestare la Lega è la buona azione del "buon cittadino" italiano. E quindi lo Stato si deve sobbarcare le relative spese di viaggio. Natural-mente il Governo buonista fa finta di non accorgersi di nulla, in fondo i nuovi au-tonomi stanno facendo un buon servizio a Prodi & Co. I nuovi autonomi durante il '97 si sono organizzati e coa-lizzati: possono anche dia-logare attraverso un orga-nizzatissimo sito internet. Un anno importante per
leoncavallini che hanno mes-so a segno anche il colpo di Amsterdam. Questa prima-vera i nuovi autonomi sono andati in trasferta per scon-trarsi con la polizia olandese. Il tre maggio sono comparsi di fronte l'aula bunker di Mestre caratterizzando il "democratico" intervento
con lanci di sassi. La ma-
nifestazione organizzata gíà da tempo dalla Lega Nord non piace? Allora perché non preparare qualche sor-presa? Naturalmente tutto all'insegna della democrazia e del confronto civile. Sta-remo a vedere.
La polizia carica un gruppo di autonomi. Un' immagine che non vorremmo più vedere
(Ansa)