E' stato calcolato dagli esperti che una notte può contenere soltanto SEI SOGNI. Ognuno di essi ha un colore, ognuno di essi ha una piuma. BLU è il colore dei desideri legittimi, sicuri. NERO è il colore del Vurt di contrabbando, piume di tenerezza e di dolore, un filino illegali. ROSA è il colore del Pornovurt che ti apre le porte del paradiso. CREMA è il colore di una piuma usata, svuotata di ogni sogno. Solo le piume blu, nere e rosa diventano crema. Questa possibilità di scolorire dopo un viaggio è contemplata dai fabbricanti stessi, i quali vogliono assicurarsi un maggior smercio. Non più di un viaggio per piuma. ARGENTO è il colore degli addetti ai lavori, quelli che fanno le piume, girano le riprese, realizzano le ricombinazioni, aprono le porte. Sono le piume utensili, e il Gatto Matto ne possiede una collezione favolosa. GIALLO è il colore della morte e deve essere evitato a tutti i costi. Non sono per tutti gli stomaci. Non hanno un meccanismo di uscita. State attenti. Molto, molto attenti. Chi muore in un sogno giallo, muore anche nella realtà. L'unico modo per tirarsene fuori è andare sino in fondo.

Le piume di Vurt

Gatto Matto ha avuto pasta e fagioli per cena e "motori di ricerca" sussurrato all'orecchio.
Una piuma argento come digestivo.

Che cos'è un motore di ricerca. Ci possono essere molte risposte ma nessuna contiene il valore dell'oggetto. Vi diranno che è una basedati in cui effettuare ricerche, altri che è come una biblioteca in cui trovi l'indice di tutto.

Vere stronzate.

Come se di fronte ad un'esplosione nucleare, a uno che, investito dal vento radioattivo, chiedesse spiegazioni del perché si ritrova nudo e ustionato... venisse risposto che si tratta di un problema di atomi.

Stronzate.

Ammettiamo per un momento, ma senza crederci troppo, che la rete sia una biblioteca.

Cos'è una biblioteca se non un ammasso di documenti organizzati secondo un indice?
Tra un deposito di libri e una biblioteca esiste una sola differenza, il criterio organizzativo.
Nel deposito regna il metro cubo, nella biblioteca l'argomento.
Una biblioteca in cui un incendio distruggesse gli indici perderebbe il suo rango, declassata immediatamente a deposito inutilizzabile per una ricerca.

Cos'è la sapienza se non la capacità di compulsare bibliografie e reperire rapidamente documenti (siano essi residenti in forma di sintesi nel nostro cervello piuttosto (cazzo, ho scritto piuttosto!) che in una biblioteca)?

Cosa fa la grandezza di una biblioteca se non il grado di precisione e usabilità del suo indice?
Lo stesso per il sapiente, l'abilita nel ripercorrere la propria interna bibliografia fonda il grado di penetrazione di un argomento, ne è condizione indispensabile.
L'amnesia è la tragedia totale, è l'incendio devastante della pergamena, che contiene la fat delle nostre esperienze, che le colloca nella griglia spaziotemporale che ne fonda il senso.

Internet non ha indici, non potrebbe averne. Ha una cosa radicalmente diversa, i motori di ricerca, gli indici vengono generati al volo, secondo le necessità.

Metafore, siamo costretti ad usare metafore tanto è lo spiazzamento provocato dallo sconquasso che la rete provoca nella nostra percezione della realtà.

Potrà sembrare esagerato ma il motore di ricerca, ossia la principale modalità per il reperimento dell'informazione in internet, sconvolge la nozione stessa di conoscenza come è stata elaborata in secoli di cultura occidentale: un sapere sequenziale (dall'abbeccedario alla laurea) per iniziati.
Dalla prima pagina all'ultima, dall'asilo alla libera docenza per gradi e per strati.

Tutto questo appartiene al passato.
Il motore di ricerca brucia l'indice, lo rende inutile esaltando il singolo documento a scapito dell'interezza dell'opera. Con il motore si arriva al cuore del problema e ci si arriva, a saperlo interrogare bene, in una piccola frazione del tempo altrimenti necessario.
Che sia un bene o un male è cosa difficile a dirsi ,forse un po' oziosa. Funziona così e basta.

Aggrappiamoci quindi fiduciosi alle metafore.
Ma perché cercarle nella sottile vernice moderna e non nel cuore della nostra costituzione antropologica? Perchè parlare di "biblioteca che contiene tutto", pensando di trovare tepore rassicurante in immaginarie venature lignee, e di indice, il cane da pastore del gregge dei documenti viceversa liberi di pascolare nella vastità (che dio mi perdoni) dell'intelletto collettivo?
Metafora per metafora, tanto vale parlare direttamente di magia.

Di una pratica, cioè che non attiene direttamente all'oggetto (la sfera di cristallo, le viscere del pollo, i residui di caffè nella tazza, altavista), ma al rito, ossia a quello che avviene prima (l'interrogazione dell'oggetto, le motivazioni dell'interrogante) e dopo (l'interpretazione del suo out-put), in una parola al grado di penetrazione del mistero della conoscenza, un'arte sciamanica.

Lo sciamano è la forma tribale del sapiente, sia nel senso di erudito che in quella di portatore di senso. Figura specializzata della trasmigrazione orale del sapere, così come il laureato, il prete, il medico, in una parola, l'intellettuale sono forme specializzate della trasmissione del sapere della modernità, della trasmigrazione scritta, dell'era cioè in cui l'indice è centrale.
Essi manipolano parole e producono senso, ma il cuore del loro potere sta' nell'indice, ossia nella catalogazione del sapere di cui sono portatori. Gli intellettuali da questo punto di vista non sono altro che delle bibliografie viventi, indici bipedi che rimandano ad una concezione enciclopedica del sapere.
Hai peccato? Vai dal prete, il quale attinge alla propria bibliografia: la patristica, i vangeli, le encicliche e dà senso (espresso nelle categorie di bene o male) alla tua azione.
Hai preso a pugni un vicino? Arriveranno poliziotti, giudici, avvocati a dare senso alla tua azione, esprimendolo attraverso le categorie di illecito e legittimo, attraverso cioè una performance interpretativa della propria bibliografia: codici, leggi, consuetudini.

Allora, niente più indici fissi = niente intellettuali di professione?
Insomma, se posso reperire da solo tutta la documentazione inerente alle pulci che mi affliggono, perché devo pagare un veterinario ?

Cosa fa un cacciatore di informazioni in rete, se non interrogare con una affilata stringa di parole evocative, legate da operatori booleani, una sorta di grande spirito della conoscenza umana, giacente in circuiti e hard-disk? O ritenete forse, per dirla con parole di Pirsig, che il Buddha abbia una predilezione per il circuito chimico (il cervello, il fiore) invece che elettronico o meccanico (un computer o la scatola del cambio)?
L'info-cacciatore genera i suoi indici-rete al momento, delimita la zona, e fiocina con l'estro e la grazia di un colpo di mouse il documento buono nel mare della spazzatura incongrua, dopo aver affinato con un ultimo booleano aggiuntivo la stringa di ricerca.

Qual è la bravura se non nel scartare l'informazione inutile e soppesare in frazioni di secondo quella utile, nel trovare la vena, l'arcipelago di link interessanti e aggiornati che può portare in una nottata ad approfondimenti vertiginosi su singoli aspetti del sapere umano?

La differenza tra un buon cacciatore di informazioni e uno scadente è data da un unico valore: il tempo necessario al raggiungimento dello scopo.

L'arte di ridurre questo tempo non si insegna ne' si descrive, è magia pura. Naturalmente esistono fior di manuali e documenti che insegnano ad interrogare un motore e la loro lettura è obbligatoria se non si vuole perdere tempo. Tuttavia non vi aiutano piu' di quanto un trattato di mineralogia aiuti uno scultore: sapere che il tale minerale è facilmente levigabile non influisce direttamente sulla qualità della scultura.

Quali sono le doti necessarie ad un cacciatore di informazioni in rete?

Non sono diverse da quelle del cacciatore, o dello sciamano o di P. Marlowe: naso, magia.

Lo sciamano pronuncia il suo ohm (immette parole in una stringa di ricerca) e il mondo gli risponde con un canto (una lista di URL).

Il cacciatore trova tracce del suo documento-selvaggina seguendo i link di siti gemelli, finché trova il sito-vallata buono, a conferma della presenza del Grande Spirito, e anche per questa stagione i bisonti passeranno e i cuccioli di uomo avranno di che mangiare.

Marlowe è furbo, è scafato. Non perde tempo a seguire banner-civetta che come intromettitori di casino lo tentano dai siti warez nei bassifondi della rete, laddove i siti durano pochi giorni in attesa che un cacciatore di taglie al soldo di una qualche software house non li spenga per sempre o li obblighi a trasferirsi di dimensione, in aridi listati dentro qualche fortino ftp. Lui cerca qualcosa per il suo cliente, un crack da 3.000 dollari per un pugno di lire a giornata più le spese. Fortuna che Joe Di Maggio continua a fare miracoli...

La caduta della centralità dell'indice ha implicazioni notevoli, certamente superiori a quelle della sua istituzione avvenuta con l'espansione dell'uso della parola scritta.

Beh, ora la conoscenza e tutta li, un database gigantesco in cui software-lombrichi divorano gigabytes di dati da una estremità e generano dall'altra liste senza senso apparente di caratteri che rimandano a documenti. Senza interruzione. La critica roditrice dei worms!

La funzione sciamanica, concentrata un tempo in mani specializzate, è ora democraticamente alla portata di tutti.

Senza che questo significhi che la magia è alla portata di tutti.

Tutti possiamo squartare il pollo ed esaminare le sue viscere, nessun tabù riserva questa pratica a personale specializzato.

 

Cazzo, pasta e fagioli a mezzanotte!
Non avevate niente di più leggero?
il Gatto Matto

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